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AGENZIA INTERNAZIONALE PER LA PREVENZIONE DELLA CECITÀ
SEZIONE ITALIANA
Oftalmologia Sociale – Rivista di Sanità Pubblica
Capo Redattore
dott. Filippo CRUCIANI
Comitato di redazione
prof. Luciano CERULLI
dott.ssa Cristina MARTINOLI
prof. Ugo MENCHINI
prof. Giovanni SCORCIA
COMITATO SCIENTIFICO NAZIONALE
• prof. Rosario BRANCATOOspedale San Raffaele - Milano
• prof. Bruno LUMBROSO
• UIC (Unione Italiana Ciechi)
Già Primario Ospedale Oftalmico - Roma
• SOI (Società Oftalmologica Italiana)
• prof. Marco NARDIDirettore Clinica Oculistica Università degli Studi di Pisa
• dott. Matteo PIOVELLASegretario Tesoriere SOI
• prof. Mario STIRPEFondazione Bietti
€ 16 annuo
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Via G. Vico,1 - 00196 Roma
€ 52 annuo
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sito internet: www.iapb.it
intestato all'Agenzia Internazionale per la Prevenzione della
Cecità - Sezione Italiana, Via G. Vico 1 - 00196 Roma
Oftalmologia Sociale rivista di Sanità Pubblica
trimestrale edito a cura dell'Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità (I.A.P.B.) - Sezione Italiana
Anno XXXI N. 1 Gennaio - Marzo 2008
Reg. Trib. Roma N. 16799
Hanno collaborato a questo numero:
Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità
M. Soldini; G. Galante;
A. C. Tiberti; N. Pescosolido;
Via G. Vico, 1 - 00196 Roma
D. Impallara; S. De Gaetano;
Tel. 0636004929 Fax 0636086880
E. Zere; G. Petrachi;
Grafica: Francesco Vizzani
S. Speranza; V. Pescosolido
Stampato da: Spedalgraf Stampa Via Cupra, 23 00157 Roma
In copertina:
Inaugurazione del Polo tattile multimediale a Catania
4 EDITORIALE
BIOETICA E OFTALMOLOGIA
DI M. SOLDINI
8 NEWS DALL'AGENZIA
INAUGURATO IL POLO TATTILE MULTIMEDIALE
DI G. GALANTE
9 NEWS DALL'OFTALMOLOGIA MONDIALE
OMS, LE MEDICINE A MISURA DI BAMBINOGIORNATA MONDIALE DELLA DISABILITÀ, CIRCA 650 MILIONI I ‘DIVERSAMENTE ABILI' NEL MONDO"TECNOSTRESS", È IN AGGUATO L'OCCHIO SECCOCOMBATTERE LA CECITÀ GRAZIE AI TOPI MUTANTIMIOPIA ELEVATA, DOPO UN DECENNIO BUONI RISULTATI COL LASERQUATTRO REGOLE AUREE PER VIVERE PIÙ A LUNGOPIÙ FUMO, PIÙ AMDLANCIATO PROGETTO PER MAPPARE GENI CHE CAUSANO MALATTIEMIGLIORI PERFORMANCE PRESCOLASTICHE CON GLI OCCHIALILIBRO IN BRAILLE SUL CIELO PRESENTATO DALLA NASASUPERVISTA CON LENTI A CONTATTO ELETTRONICHE?
DI G. GALANTE
13 NEWS DAL POLO
I PRINCIPI DELLA RIABILITAZIONE VISIVA MODERNA
DI A. C. TIBERTI
DANNO APOPTOTICO INDOTTO DALLA LUCE NELLE CELLULE RETINICHE: FISIOPATOLOGIA E CLINICA
DI N. PESCOSOLIDO, D. IMPALLARA, S. DE GAETANO, E. ZERE
FUNZIONE VISIVA ED IDONEITÀ AL SERVIZIO MILITARE NELL'ARMA DEI CARABINIERI
DI G. PETRACHI, S. SPERANZA
43 LAVORI SCIENTIFICI
GLI INTERFERONI NELLA TERAPIA TOPICA DELLE NEOPLASIE CONGIUNTIVO-CORNEALI
DI N. PESCOSOLIDO, S. DE GAETANO
CHERATITE DA ABUSO DI ANESTETICI CASO CLINICO
DI N. PESCOSOLIDO, V. PESCOSOLIDO, D. IMPALLARA
Bioetica e Oftalmologia
M. Soldini
Docente di Bioetica e Filosofia della scienza, Università "La Sapienza" di Roma
Policlinico Umberto I, Roma
L'educazione morale è una "éducation sentimentale"
A. MacIntyre, Dopo la virtù. Saggio di teoria morale
el corso del seco-
si, quanto del Pronostico, ovvero
re del tutto personale) alla filosofia
della prognosi. E non per niente a
realista antica e medievale, ovvero
scorso l'oftalmo-
cavallo tra il XIX e il XX secolo il capo-
pre - moderna, e questo semplice-
logia si è profilata
scuola della medicina clinica romana,
mente per il fatto che spesso la filo-
N sempre più come Guido Baccelli, soleva ritornare sofia dalla modernità in poi è stata
sovente sulla necessità di "Analisi
viziata da un eccesso di razionalismo
medica ad impronta chirurgica e ad
moderna, ma sintesi antica".
o al contrario di empirismo.
alto livello tecnologico. I progressi
L'oftalmologo di questo inizio di seco-
Ma prima ancora di tentare l'approdo
scientifici e tecnologici, infatti, hanno
lo (e di millennio), dunque, è uno spe-
ad un piano di eccellenza sul piano
positivamente condizionato (come
cialista che si colloca in una dimen-
dell'umanizzazione delle pratiche,
del resto la maggior parte delle disci-
sione soprattutto chirurgica ad alto
ritengo buona cosa ribadire quel
pline mediche) questa specializza-
impatto tecnologico. Le sue poten-
necessario ritorno ad una dimensio-
zione, alla quale hanno consentito di
zialità scientifiche esplicative sono
ne clinica olistica e organismica da
fare fronte a numerose patologie che
avanzate; avanzatissime sono le tec-
parte dell'oftalmologo, nelle more di
altrimenti avrebbero condotto ad una
niche di intervento e di cura. La pre-
recuperare, prima ancora della con-
inesorabile cecità. Sul piano dell'effi-
venzione è altrettanto avanzata. Ma
cezione del paziente come persona
cacia scientifica, pertanto, l'oftalmo-
ci si può ritenere soddisfatti? Ovvero,
(concetto esclusivamente filosofico),
logia si profila come mera scienza
si può fare di più? Certamente riten-
la concezione del paziente come
nella misura in cui molto bene riesce
go che qualcosa in più si possa ten-
individuo (biologico) nella sua totalità
a spiegare curare prevenire.
tare, e questo vale per tutta la medi-
unitarietà e complessità. Proprio per-
E la prevenzione rimane lo zoccolo
cina, per tutti i medici, per tutti gli ope-
ché il paziente ha una sua unitarietà
duro di una metodologia scientifica
ratori sanitari. Se il piano dell'effica-
organismica – fisiologica, fisio-pato-
che, se deve moltissimo all'elabora-
cia e dell'efficienza nel campo del-
logica e patologica - e anche storica
zione moderna delle scienze speri-
l'Oftalmologia è a buon punto, anzi di
(la clinica come scienza idiografica),
mentali, avvenuta a partire dal XVI
più, come abbiamo detto, questo non
si profila la "necessità di preparare
secolo, che andava a compiere una
significa che ci si debba ritenere sod-
specialisti in condizione di raccoglie-
rottura epistemologica con le conce-
disfatti. Ad attenderci c'è il piano del-
re l'anamnesi e di eseguire la visita
zioni del passato, in termini soprat-
l'eccellenza. E sono convinto che se
indipendentemente dalla attrezzatu-
tutto di una rigorosa analisi esplicati-
per il primo punto (l'efficacia) fonda-
ra tecnologica disponibile", come
va della realtà che cade sotto i nostri
mentale è stata la modernità con la
dicono Frezzotti e Guerra in Oftal-
sensi, deve anche molto all'illumi-
sua visione dell'uomo e del mondo e
mologia essenziale (Ambrosiana,
nante preveggenza e lungimiranza
con il suo metodo sperimentale, per
Milano, 1982). Per l'oftalmologo "è
del padre della medicina occidenta-
quanto riguarda il secondo punto
(inoltre) necessaria per una raccolta
le, Ippocrate, vissuto nel V secolo
(l'eccellenza) fondamentale sarà un
anamnestica una capacità maieuti-
a.C., che in un orizzonte culturale,
ritorno alle discipline umanistiche, in
ca". Emerge a tal proposito la pro-
ovviamente del tutto diverso, si
particolare alla filosofia e ancora più
blematica del rapporto medico-
preoccupava non tanto della diagno-
in particolare (ma questo è un pare-
paziente che tanti dibattiti fa sorgere
"La bioetica basata sull'etica delle virtù sarebbe l'auspicata filosofia pratica,
di cui anche l'oftalmologo ha bisogno,
per rendere la professione compiuta sul piano scientifico e sul piano umano
sul piano medico sul piano legale esu quello morale. Il rapporto medico-paziente è una delle dimensioni piùimportanti del dipanarsi di quell'e-vento che è la cura, nella quale i dueprotagonisti, medico e malato, hannoun ruolo che può essere vissutosecondo copioni diversi, che in ulti-mo, al di là della complessità delreale, si rifanno a diversi modelli teo-rici. Tra i diversi modelli, - il liberale,l'utilitarista, il contrattualista, il perso-nalista, etc. -, ritengo di segnalare, quisolo per inciso, l'appropriatezza delmodello che si fonda sull'alleanzaterapeutica. Il rapporto medico-paziente è solo una delle problema-tiche che rientrano nel novero di quel-la disciplina che è la bioetica. Riten-go che anche nel campo dell'Oftal-mologia ci sia la doverosa possibilitàdi divenire consapevoli della ormaiineludibile necessità di condurre unariflessione su alcune questioni dibioetica, attuali anche in proiezione
sta, non può non interessarlo come
problemi dell'eutanasia, dell'accani-
futura. L'oftalmologo, come ogni altro
uomo e come cittadino. Altrettanto
mento terapeutico, della sessualità,
medico, non potrà non considerare
attuale è la problematica della clona-
della sperimentazione e dei Comitati
queste problematiche, nella prospet-
zione, soprattutto in connessione con
Etici. Nell'area dell'Emergenza
tiva di rendersi competente nella
la questione delle cellule staminali, in
numerosi sono gli aspetti etici; voglio
gestione delle medesime questioni,
cui non è di scarso rilievo il dibattuto
qui richiamare soltanto la questione
che lo possono vedere coinvolto
valore della vita a ogni suo stadio,
del triage e di chi sia giusto curare
direttamente. La bioetica ha riscosso
soprattutto quando sia in gioco il
prima, con in relazione a questo
notorietà anche tra il pubblico dei non
discorso delle cellule staminali
discorso il problema delle liste di atte-
addetti ai lavori a causa del risalto che
embrionali e della cosiddetta clona-
sa. Altrettanto importanti sono le que-
quotidianamente i mezzi di comuni-
zione terapeutica. Inoltre una que-
stioni relative alla sovrappopolazione
cazione danno agli argomenti che
stione abbastanza importante per il
e alle patologie da denutrizione e sot-
rientrano nel suo campo. Ma per la
suo impatto sociale e personale è
tonutrizione che comportano ipovita-
Medicina, che si trova coinvolta in
tutta la problematica dell'allocazione
minosi e malattie carenziali le più
questa disciplina con compiti di indo-
delle risorse in un contesto politico
diverse: gli organismi geneticamente
le teorica e pratica non certo secon-
quale quello odierno in cui si è fatta e
modificati, che pure sollevano pro-
dari, la bioetica dovrebbe essere con-
si continua a fare una revisione del
blemi morali, potrebbero risolvere
siderata al di là della semplice noto-
Welfare State, soprattutto in una
preventivamente molti problemi. Ma
rietà mediatica e ciascun medico, a
dimensione di devolution. L'azienda-
quello che mi preme ricordare è il fatto
prescindere dalla propria specializ-
lizzazione delle strutture sanitarie e
che la Bioetica ha rappresentato e
zazione, dovrebbe acquisire una con-
in particolare degli Ospedali nonché
continua a rappresentare il veicolo
sapevolezza e una competenza
l'introduzione dei DRG hanno posto
attraverso il quale la società e in par-
riguardo i problemi bioetici che vada-
questioni nuove non solo e non tanto
ticolare la Medicina, e qui in modo
no al di là di una semplice opinione.
agli amministratori, quanto ai medici
particolare l'Oftalmologia, è chiama-
La questione della fecondazione arti-
e ai pazienti, nonché in particolare al
ta a riflettere su se stessa, sul suo
ficiale, che recentemente è stata
rapporto medico - paziente, che pure
essere, sul suo fare e soprattutto sui
presa in considerazione da una appo-
è divenuto, come detto sopra, que-
valori, in positivo ma anche in nega-
sita legge, che ha suscitato polemi-
stione di per sé. Il problema del tra-
tivo, in particolare per quelli che sono
che e dissensi oltre che consensi, al
pianto di organi è una diatriba anco-
i suoi limiti, accanto agli strabilianti
punto che vi è stato ancor più recen-
ra aperta, anche in relazione alla
successi ottenuti, attraverso la tec-
temente un Referendum popolare
dibattuta questione dell'accertamen-
per abrogare alcuni passaggi della
to della morte. Le problematiche,
Ma che cosa è la bioetica? La paro-
legge, anche se non investe diretta-
numerose, potrebbero essere enu-
la, in lingua inglese Bioethics, viene
mente l'oftalmologo come speciali-
merate ancora, come ad esempio i
riscontrata per la prima volta in lette-
no crescere sviluppando le loro capa-cità fino a raggiungere una maturitàcritica e soprattutto pratica in vistadell'eccellenza propria di agentimorali motivati che agiscono in primapersona, con senso critico ma soprat-tutto realisticamente e in modo pru-denziale, evitando atteggiamenti solointuitivi e soprattutto dettati dall'emo-tivismo, oppure solo in rispetto for-male a norme e codici. E questo per-ché ogni atto medico abbia la finalitàdi essere buono e proporzionato inrispetto del bene integrale della per-sona malata. Sarebbe auspicabile,quindi, che l'insegnamento dellaBioetica entri a far parte del curricu-lum studiorum anche nelle Scuole diSpecializzazione in Oftalmologia.
Come dicevo più sopra a proposito
del rapporto medico paziente, in bioe-tica, soprattutto nel momento dell'e-laborazione teorica della disciplina,
ratura nel 1970, e fu usata dall'onco-
nuto anche nel campo della medici-
possiamo avvalerci di diversi model-
logo statunitense Van Rensselaer
na, ha generato ripercussioni proble-
li teorici. Oggi difatti si parla non di
Potter. Bioethics è una parola com-
matiche, per le quali la tradizionale
Bioetica ma di Bioetiche, volendo
posta da Bio, vita, ed Ethics, etica o
Etica medica si trova impreparata.
intendere che esistono tante bioeti-
meglio riflessione sui comportamen-
Non è più sufficiente l'autorità, spes-
che quante sono le Teorie etiche a cui
ti umani. In tal caso il significato eti-
so dogmatica e paternalistica, di sin-
si rifanno espressamente i vari bioe-
mologico vuole intendere quella
gole persone. Sia il medico nei con-
ticisti. Ricordo brevemente solo alcu-
disciplina che dovrebbe impegnarsi a
fronti del paziente, sia il maestro nei
ne figure di etica, quelle più seguite.
riflessioni morali riguardo le proble-
confronti del discente. Così come non
Il principialismo, per il quale la bioe-
matiche poste dalle scienze della vita
può più essere sufficiente una impo-
tica è basata sui principi di benefi-
e della salute. Ma per usare la defini-
stazione di tipo esclusivamente
cienza, di non maleficienza, di auto-
zione più largamente accettata: Bioe-
deontologico della professione. In un
nomia e di giustizia, molto ben si atta-
tica è un termine composto derivato
mondo quale l'attuale, pluralistico, in
glia all'analisi etica dei casi clinici che
dalle parole greche βιοσ (vita) e ετικη
cui si è fatta forte la pretesa di un'au-
offrono spunti problematici morali. La
(etica). Essa può essere definita
tonomia decisionale da parte di tutti
figura liberal-radicale, d'altro canto, si
come lo studio sistematico delle
gli agenti morali, e civile e progredi-
richiama in modo esclusivo al princi-
dimensioni morali – incluse la visione
to, in cui non è accettabile un atteg-
pio di autonomia e a tutte quelle cor-
morale, le decisioni, la condotta e le
giamento soltanto tecnicista e imper-
renti di pensiero che sono confluite
politiche – delle scienze della vita e
sonale da parte dei medici, la Bioeti-
nel soggettivismo atomistico dell'in-
della cura della salute, usando diver-
ca si profila anche come superamen-
dividualismo morale. Il pensiero prag-
se metodologie etiche in un quadro
to di vecchi schemi e concezioni per
matista ed utilitarista propone la figu-
interdisciplinare (Reich, W., in Post S.
introdurre ad una ponderata riflessio-
ra utilitarista che cerca di proporre
G., Editor, Encyclopedia of Bioethics,
ne sull'ethos della professione. E in
una soluzione di tipo ‘democratico' o
3rd Edition, MacMillan, New York,
termini pedagogici si sente l'esigen-
meglio ‘pubblico'. Non per niente si
2004). Ritengo che la bioetica, alla
za forte di fornire una adeguata for-
parla di "etica pubblica", nella quale
fine, possa essere strettamente
mazione concettuale e pratica, che
si cerca di dare all'etica una parven-
apparentata alla filosofia e in partico-
spazi nei diversi orientamenti teorici
za di normatività, basandola su un
lare penso che debba essere vista
e pratici dell'etica come disciplina
consenso ottenuto con argomenta-
come la filosofia pratica della medi-
essenzialmente filosofica, ovvero
zioni ragionevoli che tendano a per-
cina (a tale proposito mi permetto di
razionale tout court, nella fattispecie
seguire il principio di utilità ovvero il
rimandare al mio recente libro Filo-
nell'ambito del campo delle scienze
maggior utile – o interesse o giustizia
sofia e medicina. Per una filosofia
della vita e della salute. È necessario
o quanto altro - per il maggior nume-
pratica della medicina, Armando edi-
infatti formare i medici in primis dal
ro di persone. Il personalismo, altra
tore, Roma, 2006).
punto di vista scientifico e tecnico, ma
figura di etica, si può articolare in
Lo sviluppo tecnico-scientifico, avve-
anche quali agenti morali che possa-
diverse ulteriori figure: il personali-
smo relazionale, il personalismo
buona e la felicità a cui tendiamo per
ne quasi spontanea delle azioni
ermeneutico, il personalismo ontolo-
natura, ci aiuta a scoprire che se per
buone con l'intento di essere felici.
gico. Nel significato relazionale -
taluni versi è d'uopo la domanda:
L'intima connessione tra le virtù, inol-
comunicativo si sottolinea soprattut-
"Che cosa devo fare?", per altri versi
tre, spiega il ricorso ad un sistema di
to il valore della soggettività e della
la domanda: "Chi voglio essere?", o
misura complesso per poter giudica-
relazione intersoggettiva, come in
meglio: "Quale uomo voglio diventa-
re la bontà di un uomo, la quale è inse-
Mounier e Ricoeur, oppure in Apel e
re?", o meglio ancora: "A quali svi-
parabile dall'appartenenza ad una
Habermas; nel significato ermeneuti-
luppi del mio essere voglio tendere?"
comunità sulla base di valori condivi-
co si sottolinea il ruolo della coscien-
e in particolare: "Che medico voglio
si. Di qui il ruolo dell'amicizia e come
za soggettiva nell'interpretare - ci si
essere?" e ancor più per stare nel-
afferma anche l'ultimo McIntyre
richiama a Gadamer - la realtà secon-
l'ambito dell'orizzonte problematico
(McIntyre, A., Animali razionali dipen-
do la propria "precomprensione"; nel
della trattazione: "Che oftalmologo
denti. Perché gli uomini hanno biso-
significato ontologico, senza negare
voglio essere?" è un interrogativo che
gno delle virtù, Vita e Pensiero, Mila-
la rilevanza della soggettività relazio-
ci chiama a rispondere – la respon-
no, 2001) soprattutto la misericordia,
nale e della coscienza, si vuole sot-
sabilità! – direttamente, in primis, con
nella condizione propria dell'uomo,
tolineare che a fondamento della
tutto il nostro essere, con tutta la
animale sì razionale, ma comunque
stessa soggettività sta un'esistenza
nostra intelligenza, con la nostra
dipendente, proprio per la sua costi-
ed un'essenza costituita nell'unità
volontà, con la nostra libertà (Abbà
tuzione antropologica, che lo vede
corpo-spirito. Le figure di etica per-
G., Felicità, vita buona e virtù. Sag-
sporgere sui due crinali, della razio-
sonalista sono quelle che riconosco-
gio di filosofia morale, LAS, Roma,
nalità da una parte, ma della sua
no nella persona umana, integral-
19952). Contrariamente a Kant, agire
intrinseca limitatezza e finitudine
mente considerata (ossia considera-
virtuosamente equivale a seguire la
legate ai bisogni alla malattia all'han-
ta nella sua relazione con gli altri e
propria retta inclinazione, plasmata
dicap dall'altra. Motivo per cui le virtù
nella sua apertura all'assoluto), il
però dalla coltivazione delle virtù.
sarebbero per l'uomo davvero inevi-
valore supremo da tutelare e dunque
"Un'educazione morale è una educa-
il criterio di senso per giudicare le
zione sentimentale" (MacIntyre A.,
In chiusura, potremmo dunque affer-
azioni concrete e per interpretare le
Dopo la virtù. Saggio di filosofia
mare che la bioetica basata sull'ap-
norme morali determinate. Un'azione
morale, Armando editore, Roma,
proccio problematico ed esperienzia-
è buona anzitutto per ciò che signifi-
2007). Nell'etica delle virtù conta mol-
le proprio dell'etica delle virtù potreb-
ca, prima che per le conseguenze che
tissimo la volontà, l'intenzione del
be rappresentare l'auspicata filosofia
produce. Essa in particolare è un'a-
soggetto agente, il suo carattere, la
pratica di cui anche l'oftalmologo ha
zione buona, se testimonia un'attitu-
sua vita assunta nel complesso. Le
bisogno, per completare e integrare
dine di cura nei confronti dell'altro,
motivazioni e la volontà decidono del
efficacia ed eccellenza con il fine di
un'attitudine che origina da un'istan-
proprio progetto di vita attraverso
rendere la propria professione com-
za di prossimità, da un radicale senso
quelle qualità del carattere, le virtù
piuta sul piano scientifico e sul piano
di debito che intuiamo di avere nei
appunto, che favoriscono l'esecuzio-
confronti dell'altro, soprattutto versochi è più vulnerabile e indifeso. L'eti-ca delle virtù, infine, declinata in baseall'etica di Aristotele e Tommaso d'A-quino, è una figura di etica, da me pre-diletta, che si pone in una posizionecritica nei confronti di tutte quelle eti-che che si rifanno ad una dimensio-ne astratta ed impersonale. In parti-colare il bersaglio preferito è il deon-tologismo, per il quale la morale è vis-suta formalmente in terza persona,piuttosto che concretamente in primapersona. L'etica delle virtù, nellamisura in cui riesce a far guardare alτελοσ del bene e del vero, bene evero che nello stesso tempo sonoinformati alla lex fundamentalis rap-presentata dalla legge morale natu-rale, oggettiva e normativa, in quan-to propria dell'indole di ciascun uomo,così come sono normative la vita
Inaugurato il Polo tattile multimediale
Ospita un museo tiflologico, un bar al buio, uno show-room e un giardino sensoriale
G. Galante
nale Braille siciliana, il quale ha tenuto
Il centro si occupa persino della ripro-
un discorso sulla "Stamperia Braille
duzione in forma tridimensionale di tutti
dalla nascita ad oggi, le specificità della
i disegni stampati nei testi, della ripro-
nia il Polo tatti-
nuova sede". Da segnalare, inoltre, gli
duzione di opere artistiche e culturali
E' le multimedia- interventi di Rodolfo Masto, presidente (monumenti, statue, chiese, ecc.), della
le, una struttura
nazionale della Federazione delle Isti-
realizzazione di planimetrie di città e
all'avanguardia di cui si possono avva-
tuzioni pro-ciechi, e di Enzo Tioli, vice-
paesi, scuole o del quartiere in cui il non
lere principalmente i ciechi e gli ipove-
presidente nazionale dell'Unione italia-
vedente vive abitualmente. Questo
denti. Si tratta di una realtà che com-
materiale è esposto nel museo tattile,
prende un museo tiflologico, un bar al
Il convegno è stato moderato da Rino
uno spazio dove si possono toccare, ad
buio, un giardino sensoriale e uno show-
Lodato, Direttore di Antenna Sicilia.
esempio, il Castel Ursino di Catania
room in cui si possono trovare oggetti
Degna di nota anche la presenza di
(che risale ai tempi di Federico II), i tem-
utili ai disabili visivi (adulti o bambini).
alcune autorità: il Senatore Enzo Bian-
pli di Agrigento e l'Etna (modellini ripro-
Sono questi i principali servizi innovati-
co, Presidente della Commissione Affa-
dotti in scala), ma anche due opere
vi che oggi si possono toccare con mano
ri Costituzionali e Promotore della legge
immortali quali la Venere di Milo e il
in via Etnea, una nuova sede della stam-
sulla Giornata del Braille (che si celebra
David di Michelangelo (di cui è esposta
peria regionale siciliana.
il 21 febbraio); Salvatore Cuffaro, già
la grande testa).
L'avv. Giuseppe Castronovo, Presiden-
Presidente della Regione Sicilia; l'On.
All'interno della nuova struttura è stato
te della stamperia regionale Braille, è
Nicola Lenza, Assessore ai Beni Cultu-
anche inaugurato un bar al buio, in cui
stato il principale promotore dell'inizia-
rali della Regione Siciliana; l'arcivesco-
i vedenti possono scoprire il gusto del
tiva. "Si realizza un grande sogno – ha
vo Salvatore Gristina, che ha benedet-
caffè senza la luce, un luogo suggesti-
affermato l'avvocato in apertura del con-
to la nuova struttura poco dopo il taglio
vo ed originale che consente di avvici-
vegno Frammenti di luce per una mag-
narsi al mondo della cecità. Infine, all'in-
giore autonomia e per una vera inte-
Il Polo tattile è una realtà unica nel
terno dell'edificio è stato realizzato il
grazione sociale – anche grazie a una
nostro Paese aperta a tutti: strutture
giardino sensoriale all'aperto: è un
maggiore sensibilità dell'opinione pub-
analoghe esistono solo a Parigi, Londra
luogo in cui i non vedenti possono orien-
blica nei confronti dei minorati della
e New York; ospiterà, accanto agli uffi-
tarsi da soli grazie ai percorsi studiati
vista". Il Presidente Castronovo ha poi
ci amministrativi, diversi laboratori e
appositamente, potendo riconoscere le
annunciato che il Polo tattile ha stipula-
numerose attività. Infatti il centro pro-
piante grazie al profumo o al tatto oppu-
to una convenzione col Louvre: ogni sei
duce ed espone materiale tiflodidattico
re leggendo la targhetta su cui compa-
mesi verranno trasportate delle opere,
e tiflotecnico: mappamondi, carte geo-
re il nome botanico scritto in braille.
principalmente delle sculture, che
grafiche, dispositivi necessari per la let-
All'interno del giardino è stata persino
potranno essere esplorate con le mani.
tura dei testi, tavolette per la scrittura in
realizzata una cascata artificiale – la cui
"L'Organizzazione mondiale della
braille, sussidi per la matematica, gio-
acqua scorre su un vetro sostenuto da
sanità – ha ricordato l'avvocato – dice
chi istruttivi per la percezione dei bam-
quattro colonne –, sotto la quale si può
che la cecità va aiutata e sostenuta. I
bini, orologi per non-vedenti, apparec-
passeggiare. Presto verranno installate
ciechi sono una minoranza afflitta dalla
chi per identificare i colori… Inoltre sarà
una serie di postazioni internet per non
più grave delle menomazioni". Un modo
presto attivata un'area di formazione
vedenti, con tanto di tastiere Braille.
per farlo è quello di dar loro nuove pos-
permanente per l'apprendimento del
"Si tratta di uno sforzo che l'Unione ita-
sibilità di conoscenza e di istruzione.
celebre alfabeto tattile. In questo modo
liana ciechi e la Stamperia regionale
Durante il convegno sono intervenuti,
anche insegnanti, genitori e alunni
braille fanno – ha concluso l'avv. Castro-
tra gli altri, Philippe Chazal (Direttore
potranno usufruire proficuamente del
novo – per dare possibilità di autonomia
dell'Istituto Valentin Haüy di Parigi), che
nuovo centro.
ai non vedenti. Abbiamo voluto istituire
ha affrontato il tema dell'"Attualità del
La struttura è accessibile ai ciechi e a
questo Polo tattile multimediale per con-
Braille come strumento universale d'in-
tutti i disabili, che possono così cono-
sentire ai ciechi e agli ipovedenti di sce-
tegrazione dei non vedenti"; Giancarlo
scere e acquisire direttamente tutte le
gliere ciò di cui necessitano, ma anche
Abba, Direttore dell'Istituto dei Ciechi di
nuove strumentazioni ed ogni ausilio
per dare ai vedenti la possibilità di cono-
Milano, che ha parlato di "Sussidi tiflo-
esistente a livello mondiale per la loro
scere ciò che esiste per la loro autono-
didattici e giochi sotto casa" e Pino Nobi-
autonomia, per l'informazione e la cre-
mia, la loro istruzione e la loro integra-
le, Direttore Generale Stamperia Regio-
scita culturale.
zione sociale".
NEWS DALL'OFTALMOLOGIA MONDIALE
G. Galante
Oms, le medicine a misura di bambino
L'infanzia è al centro di un'a- medicine fossero alla loro portata.
zione volta ad ottenere far-
Per quanto riguarda la vista basti con-
maci più efficaci e sicuri
siderare che, secondo le stime, nel
soprattutto nei Paesi in via di svilup-
mondo diventa cieco un bambino al
po. Si tratta di una nuova campagna
minuto e spesso ha meno di cinque
dell'Organizzazione Mondiale della
anni. Fino al 60% di essi muore prima
Sanità (Oms), denominata Medicine
di un anno dopo aver perso la vista
a misura di bambino, che mira ad
ed il 90% dei piccoli ciechi non rice-
assicurare l'accesso ai farmaci per
ve alcuna istruzione. Proprio al fine di
ridurre le sofferenze e la mortalità
combattere la perdita della vista è in
infantile. L'Oms ha pubblicato la
corso il programma Vision2020, che
prima lista degli oltre duecento far-
mira ad eliminare nel mondo la cecità
maci ritenuti essenziali per i giova-
evitabile entro la fine del prossimo
nissimi. Infatti, secondo le stime del-
decennio. Il progetto è condotto dalla
l'Agenzia delle Nazioni Unite che si
IAPB a livello mondiale assieme
occupa di salute, circa dieci milioni di
all'Oms soprattutto nei Paesi econo-
bambini non arrivano a festeggiare i
micamente meno sviluppati. Ancora
nella maggior parte dei casi i più pic-
cinque anni; però ben sei milioni di
oggi il 90% dei bambini non vedenti
coli non sono nelle condizioni di espri-
questi muoiono per malattie curabili
che vivono nei Paesi in via di svilup-
mere le loro potenzialità umane e
e potrebbero essere salvati se le
po non ricevono alcuna istruzione;
Giornata mondiale della disabilità, circa 650 milioni i ‘diversamente abili' nel mondo
Nel mondo ci sono almeno 650
lavoro, affinché abbiano opportunità
milioni di disabili, di cui circa
e sostentamento, visto che i loro tassi
l'80% vive nei Paesi più pove-
di disoccupazione sono ancora note-
ri e ben 470 milioni sono in età lavo-
volmente elevati. "Molti Paesi – scri-
rativa. Secondo le stime dell'Oms di
ve l'Oms – ancora non hanno una
queste circa 314 milioni di persone
legislazione per promuovere e pro-
sono cieche o ipovedenti. Sono i
teggere i diritti dei lavoratori con disa-
numeri ricordati in occasione della
bilità. Ciò crea discriminazioni". La
giornata mondiale della disabilità,
Convenzione internazionale sui dirit-
che si celebra il 3 dicembre di ogni
ti delle persone con disabilità è stato
anno. In occasione dell'ultima ricor-
il primo trattato di ampia portata a
renza al centro dell'attenzione ci sono
sostegno dei diritti umani firmato nel
stati i diritti dei disabili nel mondo del
"Tecnostress", è in agguato l'occhio secco
L'uso eccessivo dello scher- rebbe circa l'80% delle persone che
mo può provocare stress
fanno uso frequente di nuove tecno-
ed affaticamento oculare.
logie. Ovviamente – scrive questa
Più nello specifico la ‘tecnodipen-
onlus – "la presenza massiccia di
denza' può causare la sindrome del-
schermi nella nostra vita ci espone al
l'occhio secco, deficit di concentra-
rischio di videodipendenza. Compu-
zione ed ansia. Sono questi alcuni dei
ter di lavoro, posta elettronica,
disturbi più comuni di chi abusa delle
videofonino, televisore, monitor
nuove tecnologie. L'overdose elettro-
touch screen: adulti e bambini tra-
nica può tradursi in vero e proprio
scorrono ogni giorno dalle 5 alle 9 ore
‘tecnostress': secondo un'indagine
con questi apparecchi digitali". Per
presentata da Netdipendenza colpi-
quanto riguarda lo schermo, tra i
NEWS DALL'OFTALMOLOGIA MONDIALE
rischi ci sono, oltre all'affaticamento
un'aggressività eccessiva. Per cura-
È importante, per preservare la vista
oculare: mal di testa e senso di stor-
re la sindrome dell'occhio secco può
di chi vede o è ipovedente, eliminare
dimento, mal di schiena, alterazione
essere efficace il ricorso alle lacrime
riflessi sullo schermo, ma anche
dell'umore, riduzione del desiderio di
artificiali. Per prevenire o curare que-
mantenersi ad una distanza di 50-70
relazione, disturbi comportamentali
sti disturbi è consigliabile – come indi-
centimetri. Per ridurre l'affaticamento
che possono sfociare persino nella
cato dalle linee guida per l'uso dei
visivo è consigliabile distogliere
depressione. Inoltre, si può verificare
videoterminali, pubblicate sulla Gaz-
periodicamente lo sguardo dallo
una riduzione dell'efficienza e un
zetta Ufficiale – fare pause di un quar-
schermo. In conclusione si racco-
senso di stanchezza continua, senza
to d'ora ogni due ore, ma anche illu-
manda naturalmente l'uso di occhia-
parlare della mancanza di concen-
minare correttamente il posto di lavo-
li o di altri mezzi di correzione pre-
trazione. Talvolta si manifesta con
ro (possibilmente con luce naturale).
scritti da un medico oculista.
Combattere la cecità grazie ai topi mutanti
Come nei celebri cartoni anima- forma ereditaria più comune di dege-
ti di Walt Disney, i topi posso-
nerazione retinica, che nel mondo
no essere preziosi ‘alleati' del-
colpisce oltre un milione di individui.
l'uomo, specialmente quando si trat-
La morte progressiva dei fotorecetto-
ta di salute. Infatti, le cavie da labo-
ri culmina, infatti, nella cecità. Muta-
ratorio forniscono preziosi indizi per
zioni in oltre 40 geni sono riconduci-
comprendere perché si perde la vista
bili alla patologia e attualmente nes-
a causa di malattie della retina di tipo
suna cura efficace è disponibile: la
degenerativo. Più in particolare uno
soluzione a medio o a lungo termine
studio inglese condotto dall'univer-
potrebbe essere rappresentata dalla
sità di Cambridge – pubblicato sulla
terapia genica, con la sostituzione dei
richiede un intervento sul codice della
rivista Genome Biology – si è con-
geni ‘difettosi' nelle sequenze di Dna.
vita: una riparazione, per così dire,
centrato sulla retinite pigmentosa, la
Dunque l'uomo macchina cartesiano
fatta direttamente alla fonte.
Miopia elevata, dopo un decennio buoni risultati col laser
Dopo dieci anni la correzione
casi si è riuscito ad evitare l'impiego
della miopia elevata effettua-
di lenti dopo l'operazione, mentre in
ta col laser ha dato buoni
119 occhi dopo un decennio sono
risultati. Ad attestarlo è la prestigiosa
state riscontrate meno di due diottrie.
rivista American Journal of Ophtha-
Solo nell'1% dei casi si è avuta l'ec-
lomolgy, sulla quale è stato pubblica-
tasia corneale (alterazione struttura-
to un articolo che raccoglie i casi di
le della cornea). Infine, nel 27% dei
118 pazienti sottoposti a trattamento
casi si è dovuto procedere a un nuovo
col Lasik. Quasi duecento occhi miopi
trattamento. Sono questi i risultati
che necessitavano di una correzione
dello studio condotto da ricercatori
media di dieci diottrie negative sono
dell'Università spagnola Miguel Her-
stati controllati nel corso dei dieci anni
nandez ad Alicante e dall'Università
successivi all'intervento. Nel 40% dei
di Ankara in Turchia.
Quattro regole auree per vivere più a lungo
Non fumare, bere in modo 45 e i 79 anni, a cui è stato chie-
moderato, praticare regolar-
sto di compilare un questionario.
mente esercizio fisico e man-
Nel corso di 11 anni i ricercatori
giare frutta e verdura: se si seguono
si sono accorti che le persone
queste indicazioni si può vivere
che seguivano uno stile di vita
anche 14 anni in più. A sostenerlo è
scorretto avevano un rischio di
la prestigiosa Università di Cambrid-
morire quattro volte superiore. La
ge, che ha condotto una ricerca su
dieta consigliata è ricca di vita-
20.000 persone di età compresa tra i
mine e prevede il consumo di
NEWS DALL'OFTALMOLOGIA MONDIALE
almeno cinque porzioni di frutta e ver-
soprattutto per la degenerazione
Cambridge – condotto assieme al
dura al giorno (il che giova anche alla
maculare legata all'età e le malattie
Medical Research Council dal 1993
vista). Inoltre la rinuncia al vizio del
vascolari (tra cui quelle della retina).
al 2006 – è stato pubblicato sulla rivi-
fumo in molti casi diminuisce i rischi
Senza parlare del fatto che un con-
sta PLoS Medicine e fa parte di una
di contrarre determinate patologie
sumo moderato di alcol riduce il
ricerca europea più ampia che mira
oculari o, se già si è malati, la loro pro-
rischio di contrarre malattie cardiova-
ad esaminare il rapporto tra alimen-
gressione è più lenta: ciò è vero
scolari. Lo studio dell'Università di
tazione e tumori.
Più fumo, più AMD
Cattive notizie per i fuma-
sone di età compresa tra i 43 e
tori: il tabacco aumenta i
84 anni. Le prime visite sono
rischi legati alla degene-
state effettuate tra l'88 e il '90; i
razione maculare legata all'età,
pazienti sono stati poi control-
come già si sospettava da
lati ad intervalli regolari di un
tempo. Secondo un nuovo stu-
quinquennio fino al 2005. La
dio americano chi ha il vizio delle
progressione della degenera-
‘bionde' o dei sigari corre un
zione maculare legata all'età è
rischio prossimo al cinquanta
stata valutata sulla base di foto-
per cento in più di sviluppare
grafie della retina. Lo studio è
un'AMD precoce. Inoltre è più
stato pubblicato sul numero di
rapida l'evoluzione della malat-
gennaio dell'autorevole rivista
tia che danneggia irreparabil-
Archives of Ophthalmology ed
mente la retina per la perdita
è stato diretto dal prof. Robert
della visione centrale. Sono media-
senta mediamente tra i 74 e i 75 anni
Klein della University of Wisconsin
mente ben cinque anni di salute in più
contro i 69 anni dei fumatori. La ricer-
School of Medicine, che si trova a
per chi non fuma, in cui l'AMD si pre-
ca è stata condotta su oltre 4.900 per-
Madison, negli Stati Uniti.
Lanciato progetto per mappare geni che causano malattie
Leggere il futuro della salute nel condivide con gli altri oltre il
proprio Dna. È l'obiettivo prin-
99% del codice genetico; le
cipale di un nuovo progetto
ricerche si concentreranno
internazionale, che sarà condotto su
però sulla piccola frazione
oltre 1000 persone per trascrivere
rimanente, in grado di spie-
l'intera sequenza del ‘codice della
gare le differenze individua-
vita'. Un'avventura scientifica che
li nella predisposizione alle
consentirà, laddove possibile, di pre-
malattie, nelle reazioni ai
venire le malattie di origine genetica.
farmaci e ai fattori ambien-
I risultati saranno quindi resi disponi-
tali. Tra le patologie di cui si
bili alla comunità scientifica mondia-
è individuata una base nel
le mediante database pubblici. "Un
Dna ci sono la degenera-
progetto simile – spiega dall'Inghil-
zione maculare senile (l'AMD, che
logo vale per il diabete: la salute,
terra Richard Durbin – sarebbe stato
colpisce la retina e può causare la
anche se ha una base genetica,
impensabile solo due anni fa. Oggi è
perdita della visione centrale), ma
passa per la dieta, possibilmente
alla nostra portata grazie agli incredi-
anche il diabete (che può sfociare
associata ad un esercizio fisico quo-
bili progressi nelle tecnologie di
anche in una retinopatia), l'arteriopa-
tidiano, un vero aiuto per prevenire
sequenziamento, della bioinformati-
tia coronaria, il tumore al seno e alla
innumerevoli malattie.
ca e della genomica delle popolazio-
prostata, l'artrite reumatoide e la coli-
Oltre al Wellcome Trust Sanger Insti-
ni. Così stiamo facendo dei passi
te ulcerativa. Tuttavia, anche gli stili
tute in Hinxton parteciperanno al pro-
avanti per realizzare uno strumento –
di vita fanno la loro parte: è ormai
getto della mappatura genetica il
aggiunge il ricercatore – che amplierà
scientificamente dimostrato, ad
Beijing Genomics Institute cinese e il
notevolmente e accelererà ulterior-
esempio, che una dieta sana e un
National Human Genome Research
mente gli sforzi per individuare più fat-
apporto vitaminico adeguato può ral-
Institute (NHGRI), che fa parte dei
tori genetici della salute umana e
lentare lo sviluppo dell'AMD o ridurre
National Institutes of Health (NIH),
delle malattie". Ogni essere umano
i rischi di contrarlo; un discorso ana-
facenti capo al governo americano.
NEWS DALL'OFTALMOLOGIA MONDIALE
Migliori performance prescolastiche con gli occhiali
Ibambini in età prescolare che
affetti da ipermetropia, da astigma-
tismo o da una combinazione dei
due. Secondo i ricercatori lo studio
le loro performance se portano gli
dimostra che i bambini con disturbi
occhiali prescritti. Lo attesta uno stu-
visivi ottengono un punteggio infe-
dio condotto dall'Università della
riore nei test di coordinazione visivo-
California di San Diego (Usa), i cui
motoria. I test sono stati ripetuti dopo
risultati sono stati pubblicati sul
sei settimane dalla correzione con
numero di febbraio di Archives of
occhiali e si sono ottenuti risultati
Ophthalmology. Durante la ricerca
migliori. Dunque, l'identificazione di
sono stati presi in considerazione 70
eventuali problemi visivi e la loro cor-
bambini di età compresa tra i 3 ed i
ossia i loro occhi non focalizzavano
rezione, conclude lo studio, dovreb-
5 anni, metà dei quali avevano vizi
precisamente l'immagine sulla reti-
be ottimizzare lo sviluppo cognitivo
di refrazione (erano ametropici),
na. Più nello specifico i piccoli erano
e l'apprendimento.
Libro in Braille sul cielo presentato dalla Nasa
Stelle, nebulose e galassie si te Hubble. I vari corpi celesti vengo-
potranno svelare ai non veden-
no presentati sia come appaiono ai
ti. Consultando, ad esempio, il
normodotati che a frequenze più
libro "Tocca il cielo invisibile", che la
basse (radio, infrarosse) oppure più
Nasa ha presentato lo scorso 20 feb-
alte (ultravioletti e raggi X). Accanto
braio presso la Federazione nazio-
ad essi si trova una descrizione det-
nale dei ciechi degli Stati Uniti. Si trat-
tagliata nel celebre alfabeto tattile.
ta, infatti, di un volume che contiene
L'intento del libro è quello di mostra-
descrizioni in Braille di una serie di
re che la bellezza e la complessità del
oggetti celesti. Sessanta pagine che
cosmo supera ciò che si può apprez-
includono ventotto fotografie a colori
zare con gli occhi; dunque, tutti ven-
scattate grazie ai telescopi più cele-
gono invitati ad esplorare i segreti del-
bri del mondo, tra cui quello orbitan-
Supervista con lenti a contatto elettroniche?
In un futuro più o meno lon-
liquidi. Tuttavia, fino ad oggi lo
tano si potrà potenziare la
studio è stato per ora condotto
propria vista indossando
esclusivamente su conigli e per
delle speciali lenti a contatto
un breve lasso di tempo. Eppu-
elettroniche: non solamente cor-
re, nonostante la limitatezza di
reggendo un difetto refrattivo,
queste ricerche ancora speri-
ma arrivando a zoomare sui par-
mentali, le prospettive appaiono
ticolari che interessano. Inoltre,
allettanti: non solo si potranno
si potrà viaggiare dentro al web
vedere immagini ibride, frutto di
come in una realtà virtuale e i
una sovrapposizione tra mondo
disabili potranno trarne vantag-
reale e realtà virtuale, ma si
gio, il tutto grazie ad una serie di
potranno trovare molte applica-
servizi a loro dedicati (per ora
zioni concrete come, ad esem-
solo sulla carta). È uno scenario
pio, l'insegnamento dell'orienta-
fantascientifico quello che pro-
mento nello spazio – si pensi
spetta la Washington University, i cui
gna ingegneria presso la stessa uni-
all'addestramento dei piloti – o nuovi
ingegneri sono riusciti a realizzare dei
versità statunitense – significherebbe
videogame tridimensionali. Teorica-
prototipi di lenti contenenti un circui-
vedere ciò che il display genera,
mente si potrà entrare nel mondo di
to elettronico incorporato. "Guardare
sovrapposto al mondo esterno":
internet, nel quale probabilmente
attraverso una lente completa – ha
sarebbe come guardare attraverso
saremo sempre più avvolti, annullan-
annunciato Babak Parviz, che inse-
uno schermo trasparente a cristalli
do la distanza tra noi e lo schermo.
NEWS DAL POLO
I principi della riabilitazione
Samuel N Markowitz. Can J Ophthalmol. 2007
A. C. Tiberti
a riabilitazione del-
paziente e si rende l'ipovedente atti-
oftalmometria, autorefrattometria) e
l'ipovedente (Low
vo partecipante al programma di
soggettive (ottotipi di ricognizione e/o
Vision Rehabilita-
miglioramento della funzione visiva e
tion- LVR) rappre-
della visione funzionalmente utile. La
- Acuità visiva. E' importante selezio-
L senta una nuova somministrazione di questionari volti nare la metodologia più appropriata
disciplina dell'oftal-
ad identificare le principali attività
per stabilire quale sia la funzionalità
mologia il cui impatto sui concetti
quotidiane per cui il paziente neces-
visiva residua. L'utilizzo di ottotipi di
classici di ricerca, formazione e ser-
sita della riabilitazione, così come ad
risoluzione (E di Albini) può essere
vizi assistenziali è, negli anni, sem-
assegnare un grading alla qualità
utile in caso di difficoltà cognitive in
della vita (QoL) del soggetto, avvie-
età infantile o senile. Gli ottotipi di
Appare ormai evidente, infatti, che
ne in questa fase.
ricognizione ETDRS ( Early Treat-
per la cura pazienti ipovedenti è
ment for Diabetic Retinopathy Study)
necessario un approccio multidisci-
2. Valutazione della funzionalità
sono ormai i più diffusi nella ricerca e
plinare e coordinato che tenga conto
visiva residua
nella pratica clinica dell'ipovisione.
dei recenti progressi nella LVR.
Essi consentono uno scoring lettera
Servizi per la riabilitazione dell'ipove-
Misurare, valutare e documentare
per lettera piuttosto che riga per riga
dente basati su tale modello, in cui
accuratamente l'estensione della
come nei classici ottotipi di ricogni-
medici specialisti oculisti, ortottisti,
perdita funzionale del paziente rap-
zione, ed ottengono, in tal modo,
ottici, terapisti della riabilitazione e
presenta la seconda tappa del per-
misurazioni più accurate e ripetibili.
psicologi lavorano insieme sotto uno
corso riabilitativo. E' necessario uti-
-Valutazione della sensibilità al con-
stesso tetto sono attivi ad oggi negli
lizzare numerosi strumenti per misu-
trasto. Studi recenti hanno dimostra-
Stati Uniti ed in molti paesi europei.
rare e documentare tutti gli aspetti
to che la capacità di individuare e rico-
Secondo i moderni principi della LVR
della funzione visiva:
noscere forme nello spazio dipende
è necessario seguire uno schema
- Valutazione dell'errore rifrattivo. La
sia dalla capacità di risoluzione spa-
preciso e consolidato nel percorso di
percentuale di pazienti ipovedenti
ziale sia dalla concomitante abilità di
ogni singolo paziente ipovedente.
con errori rifrattivi non corretti è note-
risoluzione del contrasto. La misura-
volmente elevata, infatti la presenza
zione della sensibilità al contrasto ha
1. Presa in carico del paziente ipo-
di una patologia oculare non curabi-
grande utilità nella pratica clinica poi-
le rende spesso difficile la valutazio-
ché aiuta a determinare l'entità del-
ne di difetti rifrattivi. Inoltre molti indi-
l'ingrandimento necessario per la ria-
Rappresenta la principale occasione
vidui accettano una scarsa qualità
bilitazione. I test più frequentemente
per stabilire le priorità da assegnare
visiva come conseguenza della pato-
utilizzati per misurare la sensibilità al
al percorso riabilitativo e per cono-
logia oculare di base rinunciando ad
contrasto sono il Vision Contrast Test
scere le abilità cognitive del pazien-
una correzione che può, seppur in
System (VCTS), o la sua versione
minima parte, migliorare la funziona-
evoluta, il Functional Acuity Contrast
In tale fase viene redatta una breve
lità visiva. E' pertanto necessario
Test (FACT), ed il Pelli-Robson (PR).
anamnesi generale ed oculare. E'
porre estrema attenzione alla misu-
- Valutazione dell'acuità visiva bino-
anche il momento principale in cui si
razione degli errori refrattivi con
culare. Si basa sul presupposto
stabilisce la relazione medico-
metodiche oggettive (schiascopia,
anche la perdita visiva in un singolo
Per la cura pazienti ipovedenti è necessario un approccio multidisciplinare
" e coordinato che tenga conto dei recenti progressi nella LVR
NEWS DAL POLO
occhio può influire sul visus binocu-
rifissazione. Testare l'abilità oculo-
zata con successo dal paziente per
lare. Durante tale misurazione è
motoria negli ipovedenti è molto
svolgere attività di routine, in luoghi
necessario controllare i pattern di fis-
importante al fine di identificare quei
diversi, nell'arco della intera giorna-
sazione di entrambi gli occhi. Infatti
pazienti che necessitano di interven-
ta. I metodi impiegati per stabilire la
una grande disparità tra i due occhi,
ti riabilitativi per facilitare le funzioni
visione funzionalmente utile osserva-
ormai consolidata da tempo, si tra-
oculomotorie. La perimetria automa-
no l'abilità a compiere una data man-
duce nella deviazione costante del-
tizzata è un mezzo abbastanza pre-
sione e misurano l'efficienza della
l'occhio peggiore in exotropia. Una
ciso per ottenere informazioni sull'a-
performance, come ad esempio la
apparente ortoforia, in caso di lievi dif-
bilità oculomotoria, espressa come
velocità di lettura. Questionari sulla
ferenze tra i due occhi, tuttavia non
percentuale di perdita della fissazio-
qualità della vita (QoL) in relazione
conferma la presenza di una funzio-
alla funzionalità visiva forniscono una
ne binoculare normale. I deficit della
-Influenza delle caratteristiche della
evidenza soggettiva della visione fun-
funzione binoculare si traducono in
luminosità sulle funzioni visive. Le
zionalmente utile e possono essere
difetti della fusione delle immagini
funzioni visive sono alterate in vario
impiegati prima e dopo il percorso ria-
provenienti dai due occhi con effetti
modo dalle caratteristiche fisiche
bilitativo per valutarne l'efficacia. Il
sulla sommazione, sulla inibizione e
degli stimoli luminosi, come la lun-
soggetto ipovedente dovrebbe esse-
sulla rivalità delle immagini così come
ghezza d'onda e l'intensità. I tre prin-
re testato nel leggere, scrivere,
sulla percezione della tridimensiona-
cipali parametri che è necessario
deambulare, cucinare, pulire, guar-
lità. Un deficit di sommazione o di ini-
testare nell'ipovedente sono: il foto-
dare la TV e trovare oggetti smarriti.
bizione può causare una riduzione
stress, il senso cromatico e l'abba-
della acuità di risoluzione e/o della
gliamento. I filtri ottici riescono a ridur-
4. La prescrizione del percorso ria-
sensibilità al contrasto. Studi recenti
re l'abbagliamento attraverso il bloc-
su pazienti affetti da AMD (age-rela-
co selettivo di onde luminose a bassa
ted macular degeneration) hanno evi-
frequenza ed alla trasmissione di luce
Lo scopo di ogni valutazione funzio-
denziato una inibizione del contrasto
monocromatica di una specifica lun-
nale sui pazienti ipovedenti è quello
in visione binoculare in circa il 50%
ghezza d'onda. Per identificare il foto-
di suggerire interventi riabilitativi che
dei casi, il che dimostra la dominan-
stress è necessario stabilire la quan-
ristabiliscano una normale qualità
za dell'occhio peggiore in condizioni
tità di luce richiesta per ottenere una
di binocularità.
performance visiva ottimale utilizzan-
- Perimetria. L'intento principale della
do filtri neutri con blocco della tra-
-La prescrizione di ausili che miglio-
perimetria nei soggetti ipovedenti è
smissione delle onde luminose
rino la funzione visiva residua. Per
quello di identificare aree del campo
decrescente, possibilmente su tavo-
questa fase viene raccomandato un
visivo preservate funzionalmente che
le di sensibilità al contrasto. Infatti
approccio strettamente sequenziale.
possano essere sfruttate nel proces-
aumentare la luminosità non rappre-
a) Correzione dei difetti rifrattivi.
so riabilitativo. Inoltre, la perimetria
senta sempre il migliore approccio al
Anche se la correzione ottica con l.a.f.
maculare o microperimetria è la
paziente ipovedente. Nelle patologie
di eventuali errori rifrattivi migliori la
metodologia correntemente utilizza-
retiniche che colpiscono l'interfaccia
acuità visiva di solo 1 o 2/30, tale
ta per identificare la grandezza dello
EPR- fotorecettori la normale rigene-
miglioramento può significare molto
scotoma centrale, la sensibilità retini-
razione dei pigmenti visivi retinici, in
per un ipovedente e per la sua auto-
ca centrale, la tipologia di fissazione
assenza di luce, può essere grave-
nomia nelle attività quotidiane.
ed, indirettamente, anche la localiz-
mente compromessa. Pertanto in
b) Terapia occlusiva. Un occhio domi-
zazione dei PRL.
presenza di luminosità elevata, supe-
nante può influire negativamente
-Funzioni oculomotorie. Dopo la per-
riore alle capacità metaboliche retini-
sulla sulla visione binoculare, soprat-
dita della visione centrale emergono
che, si crea una condizione di chia-
tutto nella sensibilità al contrasto, ed
nuove funzioni oculomotorie, il cui
rore prolungato che aggrava la già
in tal modo rendere più difficoltoso l'o-
punto di riferimento è localizzato a
alterata percezione visiva di questi
rientamento e la mobilità, in tal caso
livello dei nuovi PRL. Il nuovo PRL si
pazienti. Il test di fotostress è una
è necessario attuare una terapia
stabilizza sei mesi circa dopo la per-
misura quantitativa della funzione
occlusiva dell'occhio peggiore.
dita visiva, forse successivamente
maculare, e misura il tempo neces-
c) Miglioramento della funzione ocu-
alla stabilizzazione di nuove capacità
sario a ristabilire la funzione visiva
lomotoria. Esistono due strategie per
oculomotorie richieste dalla fissazio-
dopo esposizione della retina alla
facilitare la performance oculomoto-
ne eccentrica. L'abilità di rendere i
ria: esercitare le abilità motorie ocu-
movimenti oculari efficienti per il posi-
lari o utilizzare prismi incorporati nelle
zionamento dei PRL in direzione di un
3.Valutazione della visione funzio-
l.a.f. per dirigere le immagini verso il
bersaglio richiede abilità oculomoto-
PRL. Entrambe le strategie migliora-
rie, come i movimenti di ricerca e le
no la precisione di rifissazione e la
saccadi per produrre una fissazione
Tale valutazione misura quanto della
stabilità della fissazione.
stabile e una sufficiente precisione di
funzione visiva residua viene utiliz-
d) Modulazione della luminosità.
NEWS DAL POLO
Condizioni di illuminazione ottimali
rio provare i filtri colorati anche in
l'impiego di prismi è un metodo che
possono migliorare la percezione
ambienti esterni prima della prescri-
consente un uso ottimale del campo
visiva in pazienti ipovedenti incre-
visivo residuo. In caso di visione tubu-
mentando l'acuità visiva e la sensibi-
e) Ausili ingrandenti. Lenti ingran-
lare l'espansione del campo visivo
lità al contrasto.Le condizioni ottima-
denti (positive) sono disponibili in
può essere ottenuta con segmenti di
li di luminosità variano da soggetto a
un'ampia varietà di poteri, bisogna
prismi posizionati nasalmente, tem-
soggetto e dovrebbero essere deter-
ricordare che con l'aumentare del
poralmente e sotto l'asse visivo, gra-
minate nella fase di valutazione visi-
potere diottrico delle lenti positive
zie alla visione preferenziale inter-
va del paziente. Per ridurre i livelli di
diminuisce la distanza dall'oggetto,
mittente del prisma corrispondente al
luminosità possono essere prescritti
pertanto tali sistemi possono essere
segmento di campo visivo perso.
filtri neutri di densità che possono
impiegati esclusivamente per le atti-
Anche sistemi telescopici Galileiani
essere incorporati nelle l.a.f. prescrit-
vità a distanza ravvicinata, come la
inversi possono ottenere lo stesso
ta per la correzione ottica, o aggiunti
lettura. Se il paziente necessita di un
scopo di ampliamento del campo visi-
come clip-on all'occhiale correttivo.
ingrandimento superiore alle 10 diot-
Le lenti polarizzate possono essere
trie vengono preferiti altri ausili
considerate nei pazienti ipovedenti
ingrandenti. I sistemi telescopici esi-
5. Riabilitazione visiva per miglio-
per ridurre la luce riflessa da una
stono in numerosi formati, possono
rare le abilità residue
superficie, come acqua, neve o lo
essere mono o binoculari e possono
schermo del computer. La maggior
essere montati su apposite montatu-
Il training riabilitativo con o senza
parte dei soggetti ipovedenti preferi-
re o inseriti nelle lenti di un normale
ausili deve essere eseguito da un
sce, invece, un incremento della lumi-
paio di occhiali. I sistemi telescopici
team multidisciplinare. I terapisti della
nosità. La luce da fonte incande-
producono un restringimento del
riabilitazione, gli optometristi e gli
scente produce una luce meno inten-
campo visivo direttamente proporzio-
ortottisti, affiancati dal medico oculi-
sa, adatta ai pazienti con fotostress.
nale al potere ingrandente, pertanto
sta prescrivente, sono designati al
La luce alogena produce una intensa
possono essere usati per tutte le atti-
training di lettura, scrittura, orienta-
luminosità ma può provocare foto-
vità svolte da fermo e che non richie-
mento e mobilità.
stress. Le luci a fluorescenza tendo-
dano la mobilità del soggetto. Gli
no a produrre luce con corta lun-
ausili ingrandenti elettronici possono
ghezza d'onda, provocando, così,
essere usati con qualsiasi livello di
abbagliamento. E' buona norma posi-
acuità visiva e consentono una visio-
L'obiettivo di ogni percorso riabilitati-
zionare la fonte luminosa dietro il sog-
ne binoculare. I sistemi ingrandenti
vo dovrebbe essere rappresentato
getto o sopra l'oggetto da visualizza-
elettronici sono rappresentati dai
dal miglioramento della qualità della
re, per ridurre l'abbagliamento. La
videoingranditori a circuito chiuso
vita del paziente piuttosto che dal
prescrizione di filtri colorati riduce
(CCTV) e dai software ed hardware
miglioramento della funzione visiva. I
l'abbagliamento da onde corte e sele-
principi della riabilitazione moderna
ziona una singola lunghezza d'onda
f)Ripristino del campo visivo. Lo spo-
rendono possibile raggiungere tale
ottimale per il paziente. E' necessa-
stamento del campo visivo mediante
Danno apoptotico indotto
dalla luce nelle cellule retiniche:
fisiopatologia e clinica
N. Pescosolido*, D. Impallara**, S. De Gaetano**, E. Zere**
Università degli Studi di Roma La Sapienza
Ateneo Federato delle Scienze delle Politiche Pubbliche e Sanitarie I Facoltà di Medicina e Chirurgia
Dipartimento di Scienze dell'Invecchiamento* Dipartimento di Scienze Oftalmologiche**
Inoltre, gli studi di intervento compor-
sono quindi necessari per valicare
Il lavoro si propone di analizzare gli
tano una supplementazione in acidi
definitivamente queste formulazioni
effetti dell'esposizione di determina-
grassi polinsaturi a lunga catena
e permettere loro di accedere allo
te cellule retiniche nei confronti della
(PUFA) della famiglia omega-3
stato di medicamenti.
(DHA) rappresentando così un van-
Grazie ad una comprensione della
taggio importante per la prevenzione
normale fisiologia della fototrasdu-
primaria della malattia. In pratica, una
Fotorecettori – Fototossicità – Retina
zione, con relativi processi molecola-
supplementazione in PUFA omega-3
– Maculopatia legata all'età (AMD) -
ri, è stato possibile analizzare,
potrebbe essere proposta in certi
Apoptosi – Antiossidanti – PUFA –
appunto, i meccanismi del danno
soggetti a rischio di AMD a titolo di
Omega-3 – Vitamine – Pigmenti
apoptotico a livello retinico che avvie-
prevenzione primaria ed una supple-
ne attraverso l'attivazione di multiple
mentazione comportante un cocktail
proteasi dopo uno stress indotto dalla
di micronutrimenti antiossidanti e pro-
La retina è la più interna delle tre tuni-
tettivi per la luce blu potrebbe essere
che che costituiscono la parete del
Il lavoro analizza, altresì, in letteratu-
proposta a pazienti con AMD allo sta-
bulbo oculare ed è deputata alla rice-
ra il possibile ruolo terapeutico di
dio 3 e 4, o dei soggetti con disequi-
zione degli stimoli luminosi, alla loro
determinati micronutrimenti antiossi-
librio nutrizionale a titolo di preven-
trasformazione in segnali nervosi ed
danti e antiradicalici che proteggono
dalla luce blu in relazione a malattie
retiniche degenerative, come la
degenerazione maculare legata
all'età, nelle quali è stato dimostrato
un percorso etiopatogenetico luce
patibili con sem-
plici consigli ali-
Questi fattori nutrizionali sono inter-
connessi con dei fattori ambientali
migliore formula-
quali il tabagismo.
zione ed una otti-
I dati sperimentali ed epidemiologici
sono attualmente concordanti e coe-
renti ma il ruolo protettivo di questi
micronutrimenti antiossidanti e
soprattutto la dose utile, e sprovvista
loro interesse.
di effetti secondari restano da stabili-
Fig. 1: A-Schematizzazione struttura dei fotorecettori retinici: coni
nuovi studi clinici
e bastoncelli; B-Particolare immagine A (da Guyton, 1996)
Esiste - dagli studi recenti in letteratura - un possibile ruolo terapeutico
"di determinati micronutrimenti antiossidanti e antiradicalici che proteggono
dalla luce blu in relazione a malattie retiniche degenerative
alla trasmissione degli stessi alle
celli la molecola
strutture cerebrali, evento che pren-
de il nome di fototrasduzione (Guy-
ton et al., 1996).
La retina contiene due tipi di fotore-
cettori: i coni, deputati prevalente-
con cui dà luogo
mente alla funzione dell'acuità visiva
alla rodopsina
ed alla percezione dei colori ed i
bastoncelli, che sono principalmente
Nei coni, le mole-
responsabili della visione crepusco-
cole del retinale
lare o notturna (Fig. 1).
Queste cellule sono rispettivamente
legate a tre opsi-
in rapporto di 1:20 (Lamb et al., 2006).
Sia i bastoncelli che i coni contengo-
no un gran numero di dischi, valuta-
Fig. 2: Disegno schematico della molecola della rodopsina
bili nell'ordine delle migliaia ed i pig-
menti fotosensibili, incorporati nelle
della luce in sen-
membrane dei dischi stessi come
proteine transmembrana, non sono
altro che proteine coniugate. Questi
dischi seguono un continuo rinnova-
mento per fagocitosi da parte dell'e-
pitelio pigmentato (Williams, 1984;
Grierson et al., 1994) e rinnovati ogni
10 giorni con eliminazione dei loro
assorbita dall'11-
costituenti attraverso la circolazione
cis retinale di
coroideale (Holz et al., 1994; Lois et
quel recettore.
al., 2002) ciò permette l'integrità della
retina (Snodderly, 1995; Gonzalez-
di luce provoca lo
Fernandez, 2002).
La rodopsina è una proteina a sette
Fig. 3: Disegno schematico delle molecole di 11-cisretinale e
eliche inserita nel doppio strato lipidi-
co della membrana dei dischi dei
bastoncelli di cui costituisce oltre l'80
delle due coppie di elettroni fra i due
%. Si tratta di una proteina coniuga-
atomi situati nel punto in cui la mole-
Questo notevole cambiamento inizia
ta, costituita da una parte proteica
cola dell'11-cis retinale si piega a
il processo della fototrasduzione con
(opsina) e da un gruppo prostetico, il
gomito. Il doppio legame viene imme-
iperpolarizzazione del recettore e tra-
retinale, che deriva dalla vitamina A
diatamente sostituito da un legame
smissione del segnale, attraverso le
singolo; ciò consente a un'estremità
varie cellule delle vie ottiche fino al
La molecola del retinale è in larga
della molecola di ruotare rispetto
misura idrocarburica e la sua carat-
all'altra assumendo immediatamente
Il lavoro di Lamb et al. del 2006 ana-
teristica più importante è quella di
la forma tutto-trans.
lizza molto bene il fenomeno della
essere costituita da una catena in cui
La molecola del tutto-trans retinale è
fototrasduzione del segnale lumino-
si alternano legami carbonio-carbo-
identica a quella dell'11-cis retinale,
so, ben rappresentato graficamente
nio semplici e doppi. Questa caratte-
tranne per il fatto che una metà della
dalla figura 4.
ristica dà luogo a due proprietà: 1) la
molecola è stata fatta ruotare attorno
I meccanismi della fototrasduzione
catena idrocarburica è rigida, non è
a uno dei doppi legami assumendo
comportano una serie di eventi bio-
libera di muoversi e di arrotolarsi a
una nuova disposizione rigida, in cui
chimici a cascata nel segmento
spirale, 2) gli elettroni della catena
la catena laterale è completamente
esterno dei fotorecettori che gli Auto-
sono invece mobili e possono cam-
distesa (Liebman, 1987) (Fig. 3)
ri hanno schematicamente diviso in 5
biare posizione abbastanza facil-
A questo punto il doppio legame si
mente, ciò consente alla molecola di
riforma congelando la molecola nella
Queste possono essere così elenca-
assorbire energia dalla luce. Un'altra
nuova conformazione. Il tutto-trans
te: l'attivazione della rodopsina, l'at-
caratteristica della molecole è la pre-
retinale si allontana così dal suo sito
tivazione della proteina-G, l'attivazio-
senza di un gruppo -CHO, molto reat-
sull'opsina e viene riconvertito altro-
ne della fosfodiesterasi, l'idrolisi del
tivo che può pertanto combinarsi con
ve a 11-cis retinale che si riattacca a
guanosin-monofosfato ciclico ed infi-
altre molecole che gli stanno vicino,
un'opsina ed è pronto per assorbire
ne la chiusura dei canali ionici.
in particolare le proteine. Nei baston-
la successiva radiazione (Liebman,
Essenzialmente, la fototrasduzione
regione catalitica.
La concentrazione del cGMP nel seg-
cando la riduzio-
mento esterno dei fotorecettori non è
regolata soltanto dalla luce ma anche
trazione intracel-
dalla concentrazione intracellulare
del calcio. La modulazione esercita-
e quindi la chiu-
ta dagli ioni Ca2+ sui livelli di cGMP è
importante per i processi di adatta-
del Na+, determi-
mento alla luce, che si verificano
nando l'iperpola-
quando si passa da un ambiente
oscuro ad uno molto illuminato. In
fotorecettori, che
questa circostanza, all'inizio la luce
ha un effetto accecante ma, dopo
quindi la risposta
qualche decina di secondi, l'occhio si
di questi alla sti-
adatta alla nuova situazione. Il feno-
meno dipende da una serie di fattori
come, ad esempio, la contrazione
della pupilla, ma le modifiche princi-
pali che esso comporta sono a cari-
possibile ottene-
co dei fotorecettori. Una luce molto
vivace fa chiudere tutti i canali cGMP-
dipendenti, iperpolarizzando massi-
Fig. 4:Disegno schematico della fototrasduzione (da Sangiovan-
malmente i coni, che non sono quin-
ni et al., 2005)
di più in grado di rispondere ad ulte-
riori variazioni del flusso luminoso.
evidenzia la figu-
Lentamente, però, i coni si depolariz-
ra 5 (Ionica et al.,
zano di nuovo, a parità di flusso lumi-
noso, tornando ad essere sensibili
alle sue variazioni, e l'elevata lumi-
nosità di fondo non risulta più acce-
cante. In tutto questo, gli ioni Ca2+
svolgono un ruolo importante, in
quanto normalmente inibiscono la
guanilato ciclasi, l'enzima che produ-
cicliche che idro-
ce il cGMP. Quando i canali per il Na+
lizzano differen-
sono chiusi, gli ioni Ca2+ che normal-
mente li attraversano entrando nella
cellula si trovano sbarrata la via di
È possibile rico-
ingresso, la loro concentrazione
struire la struttu-
intracellulare si riduce (il processo
attivo che li pompa fuori dalla cellula
non viene alterato) e si riduce quindi
anche l'inibizione che essi esercitano
sulla guanilato ciclasi. Viene quindi
principali, grazie
sintetizzato più cGMP ed i canali per
Fig. 5:Disegno schematico dell'enzima fosfodiesterasi di tipo 6
all'ausilio della
il Na+ tornano ad aprirsi.
(PDE-6) (da Ionica et al., 2007)
La retina modifica ed elabora i segna-
comporta la chiusura di canali al Na+,
elettronica. I siti di legame del cGMP
li evocati dalla luce nei fotorecettori
che al buio sono normalmente aper-
sono localizzati nelle due subunità α
prima di inviarli al sistema nervoso
ti grazie agli elevati livelli intracellula-
e β (domini GAF-1 e GAF-2) di circa
centrale. I neuroni d'uscita della reti-
ri di cGMP (guanosin-monofosfato
99 kD ed insieme alle due identiche
na sono le cellule gangliari, i cui asso-
ciclico). La luce, infatti, viene assor-
subunità γ di circa 10 kD, che servo-
ni formano il nervo ottico e raggiun-
bita dalle molecole di fotopigmento
no a mantenere i livelli di attività basa-
gono il corpo genicolato laterale, il
(rodopsina, nei bastoncelli) che, atti-
le dell'enzima al buio, formano i primi
collicolo superiore ed altri nuclei del
vate, stimolano una proteina-G (tran-
due domini non catalitici. Invece, il
tronco dell'encefalo. A differenza dei
sducina, nei bastoncelli) che attiva, a
terzo dominio dell'enzima, formato
fotorecettori, che rispondono alla luce
sua volta, una cGMP-fosfodiesterasi.
dalle estremità C-terminali associate
con modificazioni graduate del loro
Questo enzima catalizza la degrada-
alle due subunità α e β, costituisce la
potenziale di membrana, le cellule
gangliari trasmettono le loro informa-
zioni sotto forma di scariche di poten-
ziali d'azione. I segnali dei fotorecet-
dei fotorecettori
tori vengono trasmessi alle cellule
gangliari tramite tre tipi di interneuro-
dove la scotopsi-
ni: le cellule bipolari, le cellule oriz-
zontali e le cellule amacrine. Queste
cellule sommano anche i segnali pro-
pigmento e così il
venienti da diversi fotorecettori.
ciclo potrà riini-
Come ben noto gli Autori sottolinea-
no anche l'attenzione sulla rigenera-zione della rodopsina che vede come
primo stadio la riconversione del reti-
ziali riguardo la
nale dalla forma tutto-trans alla forma
ne della fototra-
Questo processo richiede energia ed
è catalizzato tra l'altro dall'enzima
retinale isomerasi. Una volta forma-
Fig. 6: Il ciclo visivo della Rodopsina-Retinale (da Guyton, 1996)
tosi, l'11-cis retinale si ricombina
automaticamente con la scotopsina
meccanismi patogenetici alla base
ne di bcl-2 contribuisce a determina-
per riformare rodopsina, che si man-
del danno apoptotico indotto dalla
re il destino della cellula: la "up-regu-
tiene stabile finché non viene di
luce nelle cellule retiniche.
lation", indotta ad esempio dalle inter-
nuovo innescata la sua scomposizio-
L'apoptosi è un processo fisiologico
leuchine 5, 6, 7, è associata ad una
ne, per assorbimento di energia lumi-
con cui gli organismi pluricellulari eli-
prolungata sopravvivenza in seguito
nosa (Fig. 6).
minano le cellule ridondanti, danneg-
alla protezione dall'apoptosi, mentre
Nella retina periferica umana ogni
giate o senescenti. Svolge un ruolo
la "down-regulation" favorisce l'atti-
cellula dell'EPR trae contatto con un
importante nell'omeostasi tissutale,
vazione del processo apoptotico ed
singolo cono e con circa 20-30
nei processi di invecchiamento e
aumenta la sensibilità ai farmaci che
bastoncelli; questo è possibile grazie
nella difesa contro gli agenti patoge-
inducono apoptosi (Garcia et al.,
a dei microvilli che si estendono dalla
ni. Una sua alterata regolazione è
porzione apicale delle cellule dell' epi-
implicata nell'insorgenza e nella pro-
Inoltre, è noto che elevati livelli della
telio pigmentato retinico stesso
gressione di diverse patologie, tra cui
proteina BCL-2 rendono le cellule
(Lamb et al., 2006).
il cancro, che può avere origine non
neoplastiche resistenti all'apoptosi
In conclusione, dal recente lavoro di
solo da un eccesso di proliferazione
indotta da trattamenti chemio e radio-
Lamb et al. (2006) è possibile divide-
ma anche da un'insufficiente apopto-
terapici; si cerca quindi di superare
re i cicli della fototrasduzione essen-
si, o da una combinazione di entram-
questa resistenza diminuendo l'e-
zialmente in due gruppi: il primo che
bi i fenomeni. I principali regolatori
spressione dei membri anti-apoptoti-
vede la isomerizzazione di 11-cis
dell'apoptosi includono le proteine
ci, come BCL-2, mediante oligonu-
retinale a tutto-trans retinale, mentre
della famiglia BCL-2, che compren-
cleotidi antisenso o aumentando l'e-
il secondo coinvolge la riduzione del
dono sia attivatori che inibitori del pro-
spressione di proteine pro-apoptoti-
tutto-trans retinale in tutto-trans reti-
cesso apoptotico; il capostipite di
che, come BAX, tramite la terapia
nolo dalla tutto-trans retinolodeidro-
questa famiglia è il gene bcl-2, che
genasi. Il tutto-trans retinolo abban-
codifica per una proteina che svolge
In relazione al meccanismo apoptoti-
dona così il segmento esterno dei
un ruolo determinante nella crescita
co innescato dal danno retinico
fotorecettori per passare nello spazio
ed espansione delle cellule neopla-
fotoindotto, riveste particolare rile-
interfotorecettoriale per poi entrare
stiche ed infatti la sua attività onco-
vanza il lavoro di gennaio 2007 di
nell' EPR con una proteina vettrice
genica è principalmente dovuta alla
Kanan et al. L'obiettivo di questo lavo-
capacità di promuovere la sopravvi-
ro è stato quello di determinare gli
Il tutto-trans retinolo nell'EPR verrà
venza cellulare, ritardando o bloc-
eventi molecolari che portavano a
convertito in 11-cis retinolo da una
cando l'ingresso della cellula in apop-
morte le cellule fotorecettrici. Una
isomerasi. Poi, un altro enzima con-
tosi (Reme et al., 1998). Data l'im-
popolazione di coni murinici 661 W,
verte l'11-cis retinolo, precedente-
portanza funzionale nel controllo del-
derivata da un tumore retinico, è stata
mente formato, in 11-cisretinale. Da
l'apoptosi, la proteina BCL-2 risulta
sottoposta a stress di luce ed è stata
qui, ulteriori trasportatori come la
essere uno dei principali bersagli
determinata la percentuale di cellule
CRALBP (proteina legante la retinal-
nella terapia di patologie che, come i
sopravvissute in presenza del cro-
deide) e la IRBP (proteina legante
tumori, sono dovute ad una mancata
moforo 9-cis retinale, utilizzato al
nella matrice interfotorecettoriale)
regolazione della morte cellulare.
posto dell'11-cis retinale per una
legano l'11-cis retinale per traspor-
Infatti, la modulazione dell'espressio-
maggiore stabilità ma allo stesso
tempo ugualmente presente nella
nei lisosomi delle cellule che inter-
tici come nel cheratocono (Brookes
retina sebbene in minore concentra-
vengono nei processi di autolisi pro-
et al., 2003) nel quale contribuiscono
zione. Questo danno fotoindotto ha
vocando la scissione dei costituenti
alla progressione della patologia per
attivato numerose caspasi come la
proteici cellulari in peptidi e aminoa-
distruzione massiva di proteine.
Calpaina 2 e la Catepsina D, indu-
cidi, e partecipano al mantenimento
Per quanto riguarda invece l'epitelio
cendo infine l'apoptosi. La sorgente
di un corretto turnover cellulare attra-
pigmentato retinico, il nervo ottico e
di luce ha avuto diverse tipologie di
verso un ritmo circadiano (Goulet et
la coroide anche in queste localizza-
colori caratterizzate da differenti lun-
al., 2004). Attualmente, si tende a
zioni le catepsine svolgono un ruolo
ghezze d'onda: 453 nm (blu), 546 nm
localizzarle anche all'esterno dei liso-
fondamentale nell'omeostasi cellula-
(verde) e 611 nm (rosso). L'intensità
somi stessi. Hanno inoltre la funzio-
re dei fotorecettori; ad esempio, si è
invece è stata posta in un intervallo
ne di distruggere le proteine di origi-
visto come le catepsine B, D ed L
che andava da 15.000 a 30.000 lux.
ne extracellulare (residui batterici,
sono responsabili della produzione di
Il vero elemento tossico emerso da
prodotti della reazione antigene-anti-
endotelina-1 che induce danni pato-
questo studio, confermato da ulterio-
corpo etc.), allorché tali sostanze
logici al nervo ottico nei pazienti glau-
ri lavori, è il tutto-trans retinale (ATR)
vengono assunte dalle cellule per
comatosi (Dibas et al., 2005). Inoltre,
che risulta dalla trasformazione del 9-
fagocitosi o mediante altri meccani-
si è visto come la deregolazione del-
cis retinale per l'azione della luce e
smi. In condizioni normali la mem-
l'attività delle catepsine può contri-
che se non eliminato correttamente
brana dei lisosomi impedisce la fuo-
buire a varie malattie degenerative
dalla proteina ABCR, presente nei
ruscita delle catepsine nel citoplasma
retiniche come la degenerazione
dischi dei bastoncelli, può caratteriz-
che provocherebbe la distruzione
maculare senile; infatti, nello studio di
zare numerose patologie (Sun et al.,
degli enzimi e delle altre proteine cel-
Zhang et al. del 2005 si è visto come
2001) creando specie reattive del-
lulari. Particolarmente ricche di cate-
dei topi transgenici che esprimevano
l'ossigeno, ed ossidando proteine di
psine sono le cellule del sistema reti-
una forma mutante di catepsina D,
membrana e DNA. Le patologie reti-
coloistiocitario e le cellule neoplasti-
inattiva enzimaticamente, avevano
niche indotte possono variare da reti-
che. La famiglia delle catepsine inclu-
caratteristiche retiniche di degenera-
nite pigmentosa (Shroyer et al, 2001),
de proteasi lisosomiali (Aspartile e
zione maculare senile: degenerazio-
distrofia di coni – bastoncelli, eviden-
Cisteina) e quella neutrofilica. Esiste
ne dei fotorecettori, accelerazione
te maggiormente negli adulti dopo i
solo un singolo membro nelle cate-
dell'apoptosi e depositi lineari nella
20 anni (Maugeri et al, 2000), dege-
gorie dell' aspartile (D) e neutrofilica
membrana basale e laminari nella
nerazione maculare senile (Allik-
(G) (Skrzydlewska et al., 2005).
membrana di Brüch.
mets, 1999) e malattia di Stargardt,
La maggior parte delle catepsine
Nel lavoro di Im et al. (2007) il ruolo
in prevalenza tra i 12 ed i 13 anni di
sono nella categoria delle cisteine ed
delle catepsine sembra essere anche
età (Allikmets et al., 1997).
infatti ne possiamo trovare 11 mem-
correlato con l'angiogenesi; il mec-
Per ciò che riguarda il ruolo delle
canismo risiede nella degradazio-
catepsine una recente review del
(Turk et al., 2000).
ne/rimodellamento della matrice
2007 di Im et al. evidenzia in manie-
L'importanza del lavoro di Im et al. sta
extracellulare che promuove l'angio-
ra esauriente il ruolo di queste pro-
nel fatto che si è focalizzato il ruolo di
genesi stessa rimuovendo le barrie-
teasi all'interno di patologie oftalmo-
queste proteasi soltanto a livello oftal-
re fisiche per l'invasione di nuovi vasi.
logiche degenerative come la AMD.
mologico e come ben dimostra la figu-
Questo concetto si sposa in maniera
Normalmente le catepsine vengono
ra 7, sono state localizzate differenti
completa con il capitolo dell'oncolo-
considerate come enzimi contenuti
membri della famiglia delle catepsine
gia ma altresì è interessante sottoli-
neare che le catepsine possono
essere un buon target terapeutico in
patologie oculari dove il blocco del-
l'angiogenesi è fondamentale: retino-
catepsine A, B, D
patia diabetica proliferante e forma
umida di AMD ad esempio.
senti nei lisosomi
Dopo questa discussione sul ruolo
delle catepsine di partecipare all'a-
poptosi, obiettivo del lavoro di Zheng
et al. del dicembre 2006, è stato quel-
endoteliali. L'au-
lo di eliminare l'espressione del gene
mentata attività
bcl-x (antiapoptotico), appartenente
e/o l'espressione
alla famiglia dei BCL-2, che normal-
di varie catepsi-
mente viene iperespresso nei
ne è stata ritro-
bastoncelli dopo uno stress foto-
vata in vari pro-
Fig. 7: Localizzazione dei membri delle famiglie delle catepsine
È stata applicata un'intensità di luce
all'interno dell'occhio (da Im et al., 2007)
pari a 7000 lux per 48 ore sulle cellu-
La somministrazione della L-NMMA,
(atropina) alterano in alcun modo la
le retiniche.
invece, riduceva non solo il ChBF
risposta del ChBF alla transizione
I risultati del lavoro hanno dimostra-
basale (del 20.5% ± 5.9%) e l'am-
luce/buio (Fuchsjager-Mayrl et al.,
to come una distruzione di bcl-x causi
piezza della pulsazione del fondo (del
2003). Quest'ultimo dato, tuttavia,
apoptosi e diminuisca quindi la fun-
21.5% ± 4.8%) ma abbassava ancor
non esclude completamente un coin-
zione retinica nelle cellule fotorecet-
di più le loro variazioni in risposta alla
volgimento del sistema colinergico
trici murine.
transizione luce/buio (- 6.2% ± 3.2%
nei cambiamenti del ChBF durante
Sebbene, secondo Hao et al., attra-
per il ChBF e - 4.2% ± 2.4% per la
verso un lavoro del 2006, esistono
I risultati di questo studio sono, infat-
due differenti vie di induzione apop-
L'NO risultava dunque coinvolto in
ti, compatibili con quelli eseguiti sui
totica nelle malattie degenerative dei
questo processo di transizione
piccioni in quanto l'NO sembra esse-
fotorecettori retinici (una via indotta
re il mediatore dell'aumento del ChBF
da uno stress di luce a bassa inten-
Tuttavia, poiché la L-NMMA è un ini-
per stimolo del nucleo di Edinger-
sità ed un'altra invece con intensità
bitore non specifico della NOS e non
Westphal (Zagvazdin et al., 1996).
più alta), il gene bcl-x verrebbe a svol-
sono a disposizione per l'uomo inibi-
Tuttavia, non ci sono ancora eviden-
gere un ruolo chiave nella determi-
tori selettivi delle NOS, non è ancora
ze nell'uomo che indichino, nei cam-
nazione di un destino apoptotico o
chiaro se l'NO in questione sia di ori-
biamenti del flusso coroideale, un
meno e lascerebbe ben sperare per
gine endoteliale piuttosto che neuro-
coinvolgimento del nucleo sopra-
ulteriori studi specialmente riguardo
chiasmatico e di Edinger-Westphal.
malattie degenerative retiniche.
Si deve anche considerare che la L-
Quello che è sicuramente dimostrato
NMMAinduce un aumento della pres-
è il coinvolgimento neuronale poiché
Un altro concetto importante, recen-
sione sistemica media per la sua atti-
il passaggio unilaterale dalla luce al
temente evidenziato da numerosi
vità di vasocostrizione a livello peri-
buio si associa ad una riduzione del
studi, riguarda come nella transizio-
ferico. Ma questo effetto non sembra
flusso coroideale anche nell'occhio
ne dalla luce al buio si rilevi una ridu-
influire sui cambiamenti del flusso
controlaterale. Numerose evidenze
zione del flusso coroideale. La causa
coroideale indagati in tale studio in
dimostrano che le arteriose della
di questo abbassamento non è anco-
quanto la fenilefrina, che induce effet-
coroide sono ampiamente innervate
ra chiara ma si ipotizza possa esse-
ti del tutto paragonabili a quelli della
da terminazioni contenenti NOS e
re correlata a specifici impulsi nervo-
L-NMMA sui valori sistemici non
peptide intestinale vasoattivo (Ber-
si. Quindi, la luce non avrebbe solo
influenza i parametri del flusso coroi-
gua et al., 1993; Flugel et al., 1994;
un effetto sulla fototrasduzione ma
deale durante la transizione
Flugel-Koch et al., 1994; Lutjen-Dre-
anche vasoattivo. Lo studio più
luce/buio, a conferma che i due feno-
coll, 2006). Inoltre, studi su conigli e
recente in questo ambito è stato con-
meni non sono correlati. Sulla base
gatti indicano l'NO come mediatore
dotto da Heumer et al. nel 2007. L'i-
di questi studio appare invece chiaro
della vasodilatazione per stimolazio-
potesi iniziale era che sia l'agonista
come la riduzione fisiologica del flus-
ne parasimpatica (Nilsson, 1996;
degli α-recettori (fenilefrina) sia la L-
so coroideale al buio dipenda da una
NMMA (monometil-L-arginina), inibi-
minore vasodilatazione arteriolare
tore della ossido nitrico sintetasi
associata ad una minore produzione
Volendo sintetizzare quanto finora
(NOS) potessero alterare la risposta
esposto possiamo dire che il tutto-
del flusso coroideale (ChBF) nella
L'evidenza che il livello di perfusione
trans retinale, prodotto dalla fototra-
transizione dalla luce al buio.
della coroide dipenda dall'illumina-
sduzione, è quella sostanza che,
Prima della somministrazione delle
zione del fondo si è accertata per la
accumulata, risulta causa dell'even-
molecole una transizione luce/buio
prima volta tramite studi condotti sui
to apoptotico dei fotorecettori e que-
riduceva il ChBF subfoveale dal 16%
piccioni, nei quali sono stati identifi-
sto processo è un bilanciamento tra
± 4% al 20% ± 5% in associazione ad
cati alcuni dei meccanismi coinvolti in
fattori pro e anti-apoptotici (bcl-2,
un abbassamento dell'ampiezza
questo processo regolatorio che
bax) con un ruolo importante delle
della pulsazione del fondo (FPA)
coinvolgono il nucleo soprachiasma-
catepsine. Peraltro, la luce oltre che
dall'11% ± 3% al 13% ± 4%. All'ac-
tico e quello di Edinger-Westphal
attivare la fototrasduzione avrebbe
censione della luce tutti i parametri
(Fitzgerald et al., 1996).
un ruolo vasoattivo con mediatore
dell'emodinamica oculare tornavano
Successivamente, è stato dimostra-
ai valori basali ed in queste condizio-
to come l'esposizione della retina alla
Quindi, un' esposizione prolungata
ni né la fenilefrina né il placebo erano
luce inducesse dei cambiamenti del
ad una luce di media oppure breve
in grado di modificare il ChBF basa-
ChBF anche nell'uomo (Longo et al.,
lunghezza d'onda o ad una luce di più
le o la FPA. Queste molecole non
2000) per il quale è stato poi confer-
forte intensità può causare un danno
erano in grado di influire in maniera
mato un coinvolgimento nervoso
nel segmento esterno delle cellule
significativa neanche sui cambia-
(Fuchsjager-Mayrl et al., 2001). Tut-
fotorecettrici ed infine portarle alla
menti che gli stessi parametri mani-
tavia, né i bloccanti dei recettori β né
morte (Noell et al., 1966) e ciò può
festavano al passaggio luce/buio.
gli inibitori dei recettori muscarinici
causare un accelerazione della pro-
ni porta alla formazione di acqua.
Sebbene gli ossidanti siano generati
Il danno retinico
in maniera costante per le funzioni
biologiche essenziali, un eccesso
della loro formazione crea una situa-
zione di disequilibrio che produce una
dalla rodopsina.
condizione fisiopatologia nota come
stress ossidativo (Winkler et al.,
1999; Cai et al., 2000; Elsayed,
2001). All'interno delle strutture del-
rimossi, sia essi
l'occhio sono contenute delle mole-
cole fotosintetizzatrici come la rodo-
Fig. 8: Reazioni sequenziali di trasferimento di un elettrone dal-
psina, la melanina, la citocromo C
l'ossigeno all'acqua, mediata dagli enzimi superossido-dismu-
è stato dimostra-
ossidasi, la protoporfirina IX (precur-
tasi e catalasi
sore dell'emoglobina presente nel-
cellule e tessuti
l'occhio attraverso la coroide) e la
lipofuscina che sono capaci di reagi-
re con la luce per formare ossigeno
L'ossigeno è una
singoletto ed altre specie reattive del-
l'ossigeno, capaci di attaccare gli
saria per l'attività
acidi grassi polinsaturi contenuti nelle
aerobica cellula-
membrane cellulari o causare altri
re ma allo stesso
danni cellulari (Boulton et al., 2001;
Rozanowska et al., 2002) (Fig. 9).
La maggior causa di danno tissutale
è data dalla produzione di specie
reattive dell'ossigeno prodotte dai
specie reattive.
mitocondri, che sono alla base del
danno direttamente a lipidi, proteine
ed acidi nucleici (Kohnen, 2000;
cali liberi, ossi-
Organisciak et al., 2003). La tabella
Fig. 9: Disegno schematico dell'azione dei radicali liberi sugli
geno singoletto e
1 analizza in maniera completa il rap-
acidi grassi polinsaturi
perossido d'idro-
porto esistente tra retina e radicali
liberi elencando le specie reattive del-
pio. I radicali libe-
l'ossigeno con relative origini.
Osborne et al., nel 2007, hanno cer-
uno o più elettro-
cato di contribuire, con nuove argo-
ni dispari nell'or-
mentazioni, al concetto che le cellule
ganglionari retiniche sono anch'esse
rendendoli insta-
suscettibili ai danni provocati dalla
bili ed in grado di
luce in particolari condizioni a causa
attrarre elettroni
della presenza di numerosi mitocon-
di altre molecole
dri negli assoni.
Colture primarie retiniche di ratto
uno stato stabile.
sono state esposte alla luce (400-760
nm, intensità 1000 lux) o al buio, cin-
que giorni prima, nello stesso incu-
sto tipo di reazio-
batore per 48 ore. Fibroblasti BJh-
ni nella figura 8 in
TERT immortalizzati (Bioscience
cui la parte sini-
Clontech, Germania) in coltura, sono
stra della reazio-
stati privati del DNA mitocondriale uti-
ne stessa è cata-
lizzando l'etidio bromuro (5µg/ml). La
lizzata dall'enzi-
deplezione in queste cellule, chiama-
Tab. 1:Elenco delle maggiori specie reattive dell'ossigeno con
te rh00, ha determinato la quasi com-
relativi siti d'origine
pleta perdita di attività della catena
gressione della degenerazione
mentre quella destra dall'enzima
respiratoria ed ha reso le cellule
maculare senile od altre patologie
catalasi; nei sistemi biologici questa
auxotrofiche per il piruvato e l'uridina
degenerative (Cruickshanks et al.,
sequenza di trasferimento di elettro-
presenti nel terreno di crescita. Le
colture BJhTERT e rho0 prossime
lule ganglionari retiniche in precise
condri e DNA(Mainster, 1987; Richer,
alla confluenza, sono state esposte
circostanze a causa della presenza
1993) più precocemente nei baston-
alla luce per 4 giorni o conservate al
di numerosi mitocondri.
celli che nei coni per ragioni scono-
buio nello stesso incubatore. A volte,
sciute (Curcio et al., 1996).
il terreno di coltura è stato modifica-
Grazie ai numerosi lavori in letteratu-
Con l'aumentare dell'età, avviene
to attraverso l'aggiunta di antiossi-
ra (Cruicksjanks et al., 1993; 2001) si
altresì l'aumento di questa sostanza
danti selezionati o la riduzione della
è potuto vedere come l'esposizione
(lipofuscina) all'interno delle cellule
concentrazione di siero. Lo stato
alla luce solare possa essere asso-
dell'epitelio pigmentato, rendendo
ossidativo delle differenti colture cel-
ciata all'insorgenza della AMD.
così le cellule vulnerabili all'effetto
lulari è stato valutato mediante anali-
La recente review di Algvere et al.,
delle radiazioni con successivo
si di MTT e misura dell'attività della
apparsa su Acta Ophthalmologica
danno ossidativo. Alcuni prodotti ven-
deidrogenasi mitocondriale. Le coltu-
Scandinavia del 2006, cerca di rias-
gono estrusi dall'epitelio pigmentato
re sono state colorate per la presen-
sumere il percorso finora avvenuto in
verso lo spazio extracellulare (depo-
za di nuclei positivi al TUNEL, un indi-
relazione alla AMD e la luce.
siti lineari all'interno della membrana
catore dell'apoptosi e per le specie
Tra le radiazioni ottiche, quelle con
basale) e nella membrana di Bruch
reattive dell'ossigeno (ROS) usando
effetto foto-tossico maggiore sem-
(depositi laminari basali) e di conse-
2',7' diidroetidio. Le colture primarie
brano essere quelle con lunghezza
guenza si instaura una reazione
retiniche sono state immunoclolorate
d'onda compresa tra 400-500 nm, in
infiammatoria; clinicamente questi
per determinare il numero dei neuro-
particolare, il picco di 440 nm corri-
depositi vengono definiti col nome di
ni positivi al GABA.
spondente alla luce blu sembra esse-
drusen, maggiormente presenti in
Lo stato ossidativo e l'attività della
re il più pericoloso.
sede perifoveale dove c'è una mag-
deidrogenasi mitocondriale nelle col-
Il danno fotochimico deve essere
gior concentrazione di bastoncelli
ture primarie retiniche (-40 ± 5%) e
altresì relazionato oltre che all'inten-
(Elsayed, 2001) con evoluzione del
nelle cellule BJhTERT (-13 ± 3%)
sità della radiazione stessa anche al
rimaneggiamento pigmentario verso
sono state ridotte significativamente
tempo di esposizione; infatti, basse
la forma atrofica o essudativa (Green
dalla luce. Le colture primarie retini-
intensità ma lunghe esposizioni pos-
et al., 1985; Spadie, 2003) (Tab. 2).
che esposte alla luce presentavano
sono danneggiare la retina. Anche
La lipofuscina, dunque, può essere
meno neuroni positivi al GABA (-42 ±
alte intensità ma brevi esposizioni e
considerata come un biomarker di
6%) e un incremento di 3 – 5 volte di
brevi lunghezze d'onda (specialmen-
invecchiamento e di stress ossidati-
nuclei positivi al TUNEL nelle prima-
te se blu) sono nocive.
vo (Schutt et al., 2002) e la sua distri-
rie retiniche esposte alla luce e nelle
In risposta alla radiazione, il seg-
buzione coincide con la massima
colture BJhTERT rispetto a quelle
mento esterno del fotorecettore è
distribuzione dei bastoncelli. La lipo-
conservate al buio. Anche la colora-
soggetto, come prima riferito, ad una
fuscina, inoltre, contiene l'elemento
zione dei ROS risulta aumentata
perossidazione dei propri lipidi polin-
A2E che rappresenta il maggior fluo-
nelle colture esposte alla luce. Il
saturi, la sua estremità si stacca e
roforo retinoide, derivato dalla vita-
numero di neuroni positivi al TUNEL
viene fagocitata dalle cellule dell'epi-
mina A – aldeide e etanolamina, che
in seguito ad esposizione alla luce è
telio pigmentato e digerita dai lisoso-
in risposta ad una radiazione dan-
aumentato in maniera significativa
mi; gli eventuali corpi residui forma-
neggia la citocromo ossidasi (COX)
nelle colture primarie retiniche con il
no la lipofuscina.
siero ridotto. La luce non ha genera-
Quest'ultima è in
to ROS o non ha indotto la morte delle
cellule rho0. L'effetto tossico indotto
re un effetto dan-
dalla luce sulle cellule BJhTERT e sui
neuroni positivi al GABA nelle coltu-
re primarie retiniche è stato significa-
tivamente attenuato dalla vitamina E
e dall'acido α-lipoico.
In conclusione, si può affermare
come la luce induca la morte dei neu-
(Gaillard et al.,
roni retinici o delle cellule BJhTERT
per mezzo dei mitocondri. Questa
condizione è attenuata dalla presen-
za dell'acido α-lipoico e dalla vitami-
mofori della lipo-
na E. Le cellule rho0 sono meno sog-
gette all'azione nociva della luce per
perdita della normale funzione mito-
attacca strutture
condriale. Quindi, la luce potrebbe
Tab. 2:Classificazione internazionale della maculopatia legata
essere un fattore di rischio per le cel-
all'età (AMD) (da World Population Prospects, 2002)
mitocondriale inibendo la respirazio-
po della neovascolarizzazione coroi-
dei bastoncelli come dimostrato dal-
ne cellulare (Sparrow et al., 2002).
deale nel corso degli anni.
l'incremento significativo delle onde
Con il suo aumento diminuisce la
b dell' ERG fotopico. I topi trattati con
rigenerazione del materiale dei dischi
Il corpo umano possiede due linee di
gli antiossidanti hanno dimostrato un
degli articoli esterni dei fotorecettori
difesa: la prima è composta da enzi-
ritardo nella morte dei bastoncelli con
(Nilsson et al., 2003).
mi antiossidanti come la super-ossi-
una media più grande dello spesso-
Per tutte queste ragioni ci è sembra-
do dismutasi, la catalasi e la glutatio-
re ONL e un incremento del 69% del
to utile di fare il punto sui dati relativi
ne-perossidasi che necessitano di
livello dell'mRNA della rodopsina a
agli aspetti nutrizionali della maculo-
cofattori metallici quali zinco, rame,
P25, accompagnato da un aumento
patia legata all'età.
selenio e manganese (Newsome et
significativo delle ampiezze delle
Si distinguono abitualmente dei fat-
al., 1988; Hirayama, 1990) ed i
onde a e b fotopiche. La struttura e la
tori di rischio genetici costituzionali ed
nutrienti antiossidanti come l'alfa-
funzione dei bastoncelli è stata pre-
ambientali per l'AMD. I fattori geneti-
tocoferolo (Vit. E), l'acido ascorbico
servata temporaneamente, in quan-
ci fanno intervenire il polimorfismo
(Vit. C), β-carotene, Zinco, Selenio,
to le differenze statisticamente signi-
dell'apolipoproteina E (apoE)
luteina, zeaxantina, acido docasae-
ficative sono state perse a P35.
(Souied et al., 1998; Dithmar et al.,
sanoico, acido eicosaesanoico, lico-
In conclusione, questi dati hanno
2000; Simonelli et al., 2001) ed il gene
pene, ginkgo biloba, L-carnitina,
dimostrato la morte dei coni in segui-
ABCR (Souied et al., 2000; Mata et
resveratrolo ed altri (Winkler et al.,
to a danneggiamento ossidativo in un
al., 2001). Il gene ABCR potrebbe
1999; Beatty et al., 2000).
modello secondario di RP e che, per
essere implicato in certe forme atro-
Rivestono essenziale importanza in
i topi rd10, nei quali la degenerazio-
fiche dell'AMD (oltre che nella malat-
questo senso le sostanze antiossi-
ne è più lenta rispetto ai topi rd1, il
tia di Stargardt).
danti esogene che hanno un ruolo
danneggiamento ossidativo contri-
Le patologie cardiovascolari, l'iper-
protettivo nel danno indotto dalla luce
buisce anche ad accelerare la morte
tensione arteriosa e l'iride chiara rap-
(Organisciak et al., 1985).
dei bastoncelli.
presentano i principali fattori costitu-
Anche Rogers et al., nel 2007, ripren-
Il recente lavoro di Xie et al., del 2007,
zionali identificati (Sandberg et al.,
dono il concetto che gli antiossidanti
ha studiato l'effetto protettivo di un
1994; Hammond et al., 1996; Klein et
determinano una riduzione della
estratto del Ginkgo biloba, l'EGb 761
al., 1997; Hyman et al., 2000; Del-
morte dei coni nei topi rd1, ed indica-
(già precedentemente studiato per la
court et al., 2001) ai quali si è aggiun-
no che nella retinite pigmentosa (RP)
prevenzione del danno indotto da
ta recentemente l'obesità (Hall et al.,
la morte dei coni è causata da un
2001; Klein et al., 2003; McGwin et
danno ossidativo.
Haramaki et al., 1994) iniettato intra-
al., 2003; Seddon et al., 2003).
In questo studio, è stata verificata la
peritonealmente in ratti con un danno
Infine, i fattori di rischio ambientali
possibilità di estendere e generaliz-
retinico luce indotto.
dell'AMD sono dapprima rappresen-
zare tale osservazione ad altri model-
Già Ranchon et al., nel 1999, aveva-
tati dal fumo di sigaretta (Paetkau et
li di RP, in particolare nei topi rd10 nei
no analizzato gli effetti dello stesso
al., 1978; Stryker et al., 1988; Duthie
quali la degenerazione avviene più
composto nei topi ma senza com-
et al., 1991; Christen et al., 1996;
lentamente rispetto ai topi rd1.
prendere gli esatti meccanismi di pro-
Hammond et al., 1996; Seddon et al.,
Tra P18 e P35, i topi rd10 hanno rice-
tezione nei confronti del danno retini-
1996; Smith et al., 1996; Vingerling et
vuto quotidianamente o iniezioni del
co foto indotto.
al., 1996; Delcourt et al., 1998; Klein
veicolo o una miscela di antiossidan-
Il Ginkgo biloba è un estratto vegeta-
et al., 1998; Traber et al., 2000; Burke
ti contenente α-tocoferolo
le ad azione neuroprotettiva attraver-
et al., 2003), poi dall'esposizione cro-
(200mg/kg), acido ascorbico (250
so meccanismi diretti sul rilascio di
nica alla luce blu (Mainster et al.,
mg/kg), MnTBAP (10mg/kg) ed acido
glutammato (con conseguente ridu-
1987; Taylor et al., 1990), dalle caren-
α-lipoico (100mg/kg). ERG scotopici zione della concentrazione di Ca++) o
ze in vitamine ed oligoelementi (Sed-
e fotopici sono stati effettuati a P25 e
attraverso un effetto indiretto sul flus-
don et al., 1994; Delcourt et al., 1999;
P35 per valutare la funzione dei coni
so ematico (incremento). L'effetto
AREDS, 2001; Taylor et al., 2002) e
e bastoncelli. Lo spessore dello stra-
terapeutico risiede nell'azione siner-
dai disequilibri in acidi grassi (San-
to nucleare esterno (ONL) è stato
gica di tutti i componenti dell'estratto:
ders et al., 1993; Jeffrey et al., 2001).
misurato a P25 e P35 e la densità dei
i flavonoidi, i terpenoidi e gli acidi
Inoltre, una volta che le lesioni della
coni è stata calcolata mediante
organici. I flavonoidi sono responsa-
maculopatia legata all'età si sono evi-
microscopia confocale. Il livello di
bili dell'azione antiossidante: si è
denziate, esse sembrano evolvere
mRNA della rodopsina è stato misu-
infatti dimostrato che essi riducono i
per proprio conto, costituendo esse
rato a P25 da una real-time RT-PCR.
livelli dei radicali liberi e neutralizza-
stesse dei fattori di rischio di compli-
Il trattamento dei topi rd10 con antios-
no o inibiscono le reazioni di questi
cazioni neovascolari così, l'associa-
sidanti tra P18 e P35 ha evidenziato
ultimi a livello dei substrati cellulari,
zione delle drusen e dei rimaneggia-
una densità dei coni 2 volte maggio-
proteggendo i mitocondri dagli attac-
menti pigmentari costituisce essa
re in maniera statisticamente signifi-
chi delle idrogenoperossidasi. I ter-
stessa un fattore di rischio di svilup-
cativa. È stata preservata la funzione
penoidi proteggono le cellule del
sistema nervoso centrale grazie alla
vulnerabile all'azione di stress ossi-
suggerito la possibilità che possa fun-
loro capacità di intervenire nei pro-
dativi che comprendono cambiamen-
zionare come antagonista dell'attività
cessi rigenerativi, determinano un
ti come atrofia, riduzione del meta-
ormonale, in particolare nell'impedire
aumento dei livelli circolatori del cer-
bolismo cellulare e diminuzione dei
l'assorbimento di estrogeni. Dal
vello e in altre parti dell'organismo,
meccanismi di difesa anti-ossidanti
momento che questi complessi mec-
per diminuzione delle resistenze
(Winkler et al., 1999).
canismi sono coinvolti anche nella
vascolari e miglioramento del flusso
La L-Carnitina, che si può trovare
crescita delle cellule tumorali (tumo-
ematico. Inibiscono l'attività del fatto-
all'interno di formaggi, carne o altri
re al seno ad esempio) alcune ricer-
re attivante piastrinico che comporta
prodotti animali, possiede numerosi
che cercano di capire come sfruttare
una riduzione dell'aggregabilità pia-
effetti come ad esempio quello di ini-
il Resveratrolo come possibile inte-
strinica e nella retina questi effetti
bire la morte dei leucociti e prevenire
gratore dalla funzione antitumorale.
vasali ed emodinamici possono tra-
l'apoptosi (Sener et al., 2006). Non
Allo stesso modo il Resveratrolo pos-
dursi in un miglioramento dei proces-
esiste un gran numero di lavori in let-
siede anche possibilità di impedire la
si metabolici, grazie a un aumentato
teratura riguardo il ruolo protettivo
trasformazione di alcune sostanze in
apporto di ossigeno e glucosio.
della L-Carnitina in oftalmologia
sostanze cancerogene. Tale effetto
L'estratto EGb 761, analizzato nel
anche se si è visto come possa
però è stato osservato solo in colture
lavoro di Xie et al. del 2007, contie-
aumentare la crescita dei nervi ocu-
ne, come detto, due gruppi maggiori
lomotori ed aumentare la funzione
Inoltre, un altro importante effetto di
di componenti attivi: per il 24% glu-
visiva (Pettorossi et al., 1993) e pre-
questa molecola risiede nella possi-
cosidi flavonoidi e per il 6% terpenoi-
venire la formazione della cataratta
bilità di inibire l'angiogenesi come
di. La frazione flavonoide contiene
(Swamy-Mruthinti et al., 1999).
denota il lavoro di Tseng et al. del
quercetina, chempferolo e isoramen-
I risultati di questo lavoro hanno dun-
2004; questa evenienza ovviamente
tina, mentre quella terpenoide è com-
que confermato come la L-Carnitina
riveste particolare rilevanza in pato-
posta da ginkgolidi e bilobalidi A, B,
interagisca con proteine e molecole
logie oculari come la forma umida
in modo da inibire i cambiamenti ossi-
della AMD e la retinopatia diabetica
È interessante sottolineare come due
dativi che avvengono all'interno delle
proliferante; ulteriori ricerche però
variabili siano fondamentali per la
cellule dell'epitelio pigmentato retini-
sono d'obbligo a tal riguardo.
valutazione dello studio di Xie et al.
Vogliamo ora citare l'"Age – related
(2007): l'intensità media dell' illumi-
Nel settembre 2007 Nagaoka et al.
Eye Disease Study" (AREDS) impor-
nazione ed il tempo di esposizione. Il
hanno analizzato, inoltre, il ruolo svol-
tante studio clinico su pazienti che si
gruppo di topi studiato è stato diviso
to dal Resveratrolo sulle arteriole reti-
sono sottoposti all'assunzione di
in diversi sottogruppi, sono stati
agenti anti-ossidanti quotidianamen-
determinati a 7 e 14 giorni i relativi
Il Resveratrolo appartiene alla fami-
te (500 mg di vitamina C, 400 UI di
stress ossidativi e l'apoptosi dei foto-
glia di composti polifenolici ed è pre-
vitamina E, 15 mg di β-carotene, 80
sente negli acini dell'uva, nel vino, in
mg di Zinco e 2 mg di Rame) ed hanno
I risultati hanno confermato come
alcune bacche e semi oleosi (arachi-
avuto un controllo di 6.3 anni.
l'EGb 761 possa parzialmente ridur-
de) ed in particolari piante.
La vitamina C è un antiossidante che
re i radicali liberi prodotti dal danno
Le attività biologiche di questa
permette in particolare di ridurre la
fotoindotto, riducendo il consumo di
sostanza sono diverse e possono
vitamina E ossidata. Le proprietà
enzimi antiossidanti e la perossida-
essere sia proprietà antinvecchia-
antiossidanti di questa molecola tro-
zione lipidica; il tutto, ovviamente, si
mento, il Resveratrolo, infatti, è con-
vano una logica funzione nel cristal-
ripercuote su una riduzione dell'a-
siderato un antiossidante, è attivo
lino in ragione della sua concentra-
contro alcuni radicali liberi e impedi-
zione a questo livello. La concentra-
Il recente lavoro di Shamsi et al. del
sce l'ossidazione del colesterolo
zione in vitamina C non è di contro
2007, apparso su Current Eye
LDL. Questo primo effetto è quindi la
sostanziale a livello della retina
Research intende, invece, determi-
motivazione di chi sostiene la sua effi-
maculare. Due studi caso-controllo
nare l'efficacia della L-Carnitina nei
cacia contro l'invecchiamento e nella
(Delcourt et al., 1999; Smith et al.,
confronti dei cambiamenti ossidativi
riduzione del rischio cardiovascolare,
1999) e due studi prospettici (Van-
che avvengono nelle cellule dell'epi-
calcolato basandosi sui valori di cole-
denLangenberg et al., 1998; Chri-
telio pigmentato retinico.
sterolo. Tuttavia gli effetti antiossi-
sten, 1999) non sono riusciti a dimo-
Il ruolo protettivo dell'epitelio pig-
danti sono stati osservati in vitro, e
strare un legame significativo tra i
mentato retinico verso i fotorecettori
non in vivo, quindi non si hanno con-
tassi plasmatici o gli rapporti alimen-
dimostra con importanza la vitale fun-
ferme sulla sua utilità nell'organismo
tari di vitamina C e la AMD.
zione di questo tessuto, però, a causa
Altri studi hanno mostrato risultati sia
dell'alta tensione di ossigeno pre-
Come indica il lavoro di Chen et al.
non significativi sia con riduzione
sente, dell'alta proporzione di acidi
del 2004 l'analogia della struttura chi-
poco importante del rischio di una
grassi poliinsaturi e soprattutto del-
mica del Resveratrolo con quella di
lesione maculare con l'apporto della
l'esposizione alla luce, esso è reso
un potente estrogeno sintetico ha
vitamina C stessa (Seddon et al.,
1994; Smith et al., 1999). L'interesse
stato stabilito definitivamente. Dei
con funzioni di eliminazione di agen-
di una supplementazione della vita-
potenziali effetti secondari in fumato-
ti tossici sia in maniera diretta, attra-
mina C per la prevenzione dello
ri o anziani fumatori sono stati messi
verso la famiglia della glutatione-
stress ossidativo a livello della macu-
in evidenza con il suo apporto a dosi
perossidasi, sia in maniera indiretta,
la resta dunque attualmente contro-
superiori a quella giornaliera racco-
come la riduzione del deidroascorba-
verso. Peraltro il report 8 dello studio
mandata (Omenn et al., 1996; 1996;
to a vitamina C creando un pool per
AREDS ha mostrato un risultato
Paolini et al., 2003; Viriamo et al.,
il mantenimento costante di quest'ul-
significativo per la prevenzione delle
2003). Negli Stati Uniti la FDA racco-
tima (Buettner, 1993). Numerosi studi
complicazioni secondarie della AMD
manda attualmente degli apporti da 3
hanno dimostrato l'effetto protettivo
di un cocktail di micronutrienti ad alte
a 6 mg/die. Infine, recentemente una
del glutatione a livello retinico. Orga-
dosi anche con la vitamina C (500
meta-analisi comprendente 14 lavori
nisciak et al. (1984) hanno eviden-
con cocktail vitaminici antiossidanti
ziato un aumento dei livelli di gluta-
La vitamina E è ugualmente un
ha rimesso in questione la sommini-
tione in ratti sottoposti ad una inten-
antiossidante con il ruolo di preven-
strazione di alte dosi di β-carotene.
sa esposizione di luce; inoltre, secon-
zione dello stress ossidativo. Studi
Il cocktail di micronutrienti nello stu-
do Castello et al. (2002), in determi-
sperimentali hanno mostrato la com-
dio AREDS conteneva concentrazio-
nate condizioni ipossiche, grazie al
parsa di degenerazioni retiniche in
ni ad alte dosi del β-carotene (15 mg).
trattamento con N-acetil-cisteina
caso di carenza di vitamina E. Sul
Lo zinco è un cofattore della catalasi
(NAC), un precursore del glutatione,
piano epidemiologico, il tasso pla-
e della superossidodismutasi, enzimi
si sarebbe rilevata una diminuzione
smatici di vitamina E è inversamente
che intervengono nella neutralizza-
dell'apoptosi. In aggiunta a ciò, com-
correlato alla presenza di una AMD in
zione dei radicali liberi, e contribuisce
posti che inducono la sintesi di gluta-
uno studio caso-controllo (Eye Disea-
a ridurre lo stress ossidativo (New-
tione, come il dimetilfumarato (DMF),
se Case-Control Study Group - Sed-
some et al., 1988; Hirayama et al.,
il sulforafano ed agenti antischisto-
don et al., 1994) ed in uno studio pro-
1990). Lo zinco è ugualmente un
somici (oltipraz) sono stati in grado di
spettico (Baltimore Longitudinal
cofattore della retinolo-deidrogenasi,
proteggere l'epitelio pigmentato reti-
Study of Aging - West et al., 1994) ma
che gioca un ruolo nel metabolismo
nico da insulti ossidativi e morte cel-
con risultati non significativi. D'al-
dei pigmenti visivi, ed anche nel
lulare (Nelson et al., 1999; Gao et al.,
tronde, in questi due studi, la con-
metabolismo della RBP (retinol bin-
2001; Nelson et al., 2002).
centrazione plasmatica di vitamina E
ding protein) che trasporta la vitami-
Più in particolare lo studio AREDS è
non è stata aggiustata nei confronti
na A. La concentrazione in zinco della
stato uno studio randomizzato multi-
dei lipidi plasmatici (LDL). Lo studio
retina è elevata, e ciò è dunque un
centrico con controlli realizzato nelle
POLA ha di contro dimostrato una
argomento in favore del ruolo protet-
condizioni di fase terza del medica-
diminuzione significativa dell' 80%
tivo locale di tale micronutriente. Un
mento. I pazienti sono stati inclusi fino
del sopraggiungere della AMD in sog-
solo studio ha mostrato questo effet-
al 1998 e ciò ha permesso l'inclusio-
getti con concentrazioni plasmatiche
to nella AMD (Newsome et al., 1988).
ne di 3557 pazienti da 55 ad 80 anni
più elevate di vitamina E (Delcourt et
Gli altri studi realizzati non hanno
che sono stati seguiti in media per 6.3
al., 1999). Il metabolismo della vita-
mostrato una diminuzione del rischio
anni. Questi pazienti erano ripartiti in
mina E è complesso, implica tra l'al-
relativo delle lesioni della AMD (Van-
4 categorie secondo la gradazione
tro il metabolismo dei lipidi e di una
den Langenberg et al., 1998; Smith
delle lesioni della AMD Tab. 2). In cia-
proteina trasportatrice specifica (Tra-
et al., 1999; Cho et al., 2001).
scuna categoria i pazienti erano rag-
ber, 1996). Inoltre, il livello tissutale di
Il cocktail di micronutrienti nello stu-
gruppati per tiraggio a sorte nei 4
vitamina E non presenta dei forti lega-
dio AREDS conteneva concentrazio-
gruppi di trattamento: placebo,
mi con l'alimentazione (Willett et al.,
ni ad alte dosi dello zinco (80 mg).
antiossidanti, zinco, antiossidanti e
1983; 1983; Gascon-Vila, 1997).
Tra gli altri micronutrienti antiossi-
Il cocktail di micronutrienti nello stu-
danti va considerato il selenio che è
Le dosi di vitamina C, vitamina E e
dio AREDS conteneva concentrazio-
un cofattore della glutatione perossi-
zinco prima riportate sono largamen-
ni ad alte dosi della vitamina E (400
dasi (McGahan et al., 1991; Tsang et
te superiori agli apporti giornalieri rac-
al., 1992; Mayer et al., 1998; Ray-
comandati. Inoltre i 2/3 dei parteci-
Il β-carotene o provitamina A è una
man, 2000). Questo enzima permet-
panti allo studio prendevano delle
molecola della famiglia dei carote-
te di ridurre i perossidi lipidici e gioca
supplementazioni vitaminiche corri-
noidi che possiede importanti pro-
un ruolo nel controllo dello stress
spondenti a circa il 100% delle dosi
prietà antiossidanti. Questa moleco-
ossidativo. Alcuni autori hanno evi-
raccomandate. Ad 1 e 5 anni, i parte-
la non è stata ritrovata ad alte con-
denziato una diminuzione del suo
cipanti avevano l'aumento che ci si
cetrazioni nella retina (come ad
tasso in pazienti con AMD (Mayer et
attendeva dei tassi sierici di vitamina
esempio altri carotenoidi quali la lutei-
C, di vitamina E, di β-carotene e di
na o la zeaxantina). Il ruolo di questa
Un ulteriore importante antiossidan-
zinco. Si è osservata inoltre una dimi-
molecola come prevenzione dello
te è il glutatione che rappresenta un
nuzione dei tassi di luteina e di
stress ossidativo maculare non è
essenziale antiossidante endogeno
zeaxantina (diminuzione di circa il
22% nei gruppi con antiossidanti e del
7% nel gruppo placebo). I due criteri
principali di giudizio erano la pro-
nibilità (Johnson
gressione della malattia e l'acuità
et al., 1998).
visiva valutata una volta l'anno.
I risultati principali dello studio hanno
fetto ed il rischio
evidenziato una diminuzione del 25%
di una tossicità
del rischio di progressione della
malattia nel gruppo che riceveva sia
zinco che antiossidanti nei soggetti
importanti se sol-
che presentavano delle drusen di
valore intermedio o delle grandi dru-
sen (stadio 3) o una AMD avanzata a
livello del primo occhio (stadio 4) (il
Fig. 10:Disegno schematico della luteina (LUT)
rischio di progressione passava dal
16% al 12% dopo 5 anni). In questi
Inoltre, l'ossido di rame aggiunto al
ca del pigmento maculare.
pazienti il rischio di riduzione dell'a-
cocktail vitaminico in previsione di
Nello studio AREDS II si stanno
cuità visiva era ugualmente ridotto
un'anemia talvolta indotta dalla sup-
arruolando circa 4000 pazienti in un
(diminuzione del 27% del rischio di
plementazione con zinco è sovente
periodo di 24 mesi con un età com-
perdita di 15 lettere sulla scala
considerato come inerte, non assor-
presa tra 55 ed 80 anni con ampie
bito dagli animali non ruminanti
drusen oppure presenza di malattia
Il report numero 8 dello studio AREDS
(Johnson et al., 1998). Per alcuni
avanzata in un solo occhio; il follow-
rappresenta quindi un passo impor-
autori, è probabile che l'ossido di
up dello studio sarà di 5 anni.
tante nella misura in cui nessuna altra
rame somministrato nello studio non
I partecipanti riceveranno quattro
terapia è stata validata per le forme
ha un grande effetto né sulla tossicità
supplementi: 10 mg di Luteina (LUT),
precoci dell'AMD. Peraltro, la durata
dello zinco né sulla supplementazio-
2 mg di Zeaxantina (ZEA), 1 g di
di questo studio ed il miglioramento
ne dell'ossido di zinco (Hammond,
acido Docosaesanoico (DHA) e di
della patogenesi della malattia dal
acido Eicosapentanoico (EPA).
suo inizio permettono di fare qualche
Sul piano statistico, si nota che lo stu-
La luteina (Fig. 10) è una sostanza
appunto sulla concezione dello stu-
dio AREDS è stato realizzato sotto
che l'organismo umano non è in
dio e le sue conclusioni.
forma prospettica, cioè a posteriori su
grado di sintetizzare ma che viene
Più autori hanno rimarcato che il
sottogruppi che sono stati reperiti ed
assorbita con la dieta poiché in natu-
cocktail vitaminico AREDS non con-
isolati (analisi retrospettiva su uno
ra si trova in molti vegetali.
tiene né luteina né zeaxantina (Snod-
studio inizialmente prospettico).
La LUT e la ZEA, i componenti prin-
derly, 1995;Delcourt, 2002; Ham-
Dopo la conclusione del precedente
cipali del pigmento maculare sono
mond et al., 2002).
studio (AREDS), LAST e LUNA, che
stati identificati dopo il 1980.
La diminuzione del tasso sierico di
andremo a descrivere, si sta prose-
Un terzo componente, la meso-
luteina e zeaxantina del gruppo trat-
guendo con il progetto CARMIS ed
zeaxantina, è in proporzione minore.
tato dello studio AREDS permette
La LUT e la ZEA sono degli isomeri
anche di considerare che la supple-
La pubblicazione dello studio LAST
del β-carotene, non precursori della
mentazione in β-carotene del cocktail
nel 2004 è largamente posteriore
ha diminuito l'assorbimento intesti-
all'inizio dello studio AREDS. Così,
Una volta introdotta nell'organismo,
nale degli altri due carotenoidi per
quando lo studio AREDS è iniziato le
la luteina si distribuisce in tutti i tes-
effetto competitivo (Van den Berg,
nozioni concernenti i pigmenti macu-
suti ma in particolare nell'occhio,
lari erano recenti e nessuna supple-
dove si deposita nella retina e princi-
La scelta del β-carotene in quanto
mentazione di luteina e zeaxantina
palmente a livello della macula, di cui
carotenoide provitaminico A con pro-
era disponibile (Delcourt, 2002). Ciò
costituisce il pigmento più importan-
prietà antiossidanti non è stata giu-
vale anche per lo studio LUNA
te per la sua difesa (Snodderly et al.,
stificata nello studio e così le sue ele-
(LUtein Nutrition effects measured by
vate dosi. Si nota, a questo livello, l'in-
Autofluorescence) eseguito in doppio
Il termine di macula lutea designa ini-
teresse di una molecola assai pros-
cieco che ha evidenziato un aumen-
zialmente il riflesso legato alla zona
sima, il licopene, che presenta 11
to significativo della densità ottica del
d'accumulo del pigmento giallo o xan-
doppi legami che implica a priori
pigmento maculare nei pazienti dopo
tofilla, cioè a dire principalmente la
importanti proprietà antiossidanti (Di
somministrazione di 12 mg di luteina
LUT e la ZEA al centro della depres-
Mascio et al., 1989; Handelman,
e 1 mg di zeaxantina; pur aumentan-
sione foveale (Snodderly, 1984;
do i livelli sierici dei suddetti micro-
1984). Questo termine si è progres-
Alcuni autori hanno fatto rilevare che
nutrienti, non si evidenziavano ulte-
sivamente abbreviato in macula men-
l'ossido di zinco utilizzato nello studio
riori miglioramenti della densità otti-
tre il concetto si è al contrario allar-
gato per designare le zone da 3 a 4
1998; Snodderly et al., 2002). La LUT
foveale corrisponde da 10 a 100 volte
mm intorno alla foveola.
e la ZEA sono localizzate nello stra-
quella della pelle. D'altronde un certo
La luteina è un potente antiossidan-
to delle fibre di Henle al centro della
numero di condizioni locali (elevato
te in grado di neutralizzare le specie
foveola (Snodderly et al., 1984; 1984;
tasso di ossigeno, densità dei PUFA,
reattive dell'ossigeno che si formano
Snodderly, 1995). Nella zona iuxtafo-
presenza di lipofuscina) favoriscono
durante i processi metabolici e, nel-
veale, i pigmenti restano superficiali
la formazione di radicali liberi a livel-
l'occhio, anche a causa di radiazioni
e sono localizzati in parte nello stra-
lo della retina ed a livello dell'EPR.
luminose con particolare lunghezza
to plessiforme interno. D'altronde, le
Infine, nel corso dell'invecchiamento
d'onda (luce blu), contribuisce per-
concentrazioni rispettive della LUT e
cellulare le cellule dell'EPR si carica-
tanto a mantenere la funzionalità e la
della ZEA variano tra il centro della
no di lipofuscina. Questo pigmento
integrità delle strutture sensibili del-
foveola e la zona iuxtafoveale, la ZEA
può essere attivato dalla luce e pro-
l'occhio (retina, iride, cristallino) pre-
è predominante a livello della foveo-
vocare reazioni fotochimiche facen-
venendo o minimizzando i danni
la mentre la LUT è il pigmento princi-
do intervenire lo stress ossidativo
indotti da radicali liberi. Le prove cli-
pale in periferia. A livello cellulare,
(Beatty et alo., 2000; Delori et al.,
niche effettuate hanno dimostrato
questi pigmenti si ritrovano negli
che la luteina contribuisce ad aumen-
assoni dei fotorecettori, nel loro seg-
Le proprietà antiossidanti della LUT
tare la sensibilità al contrasto e
mento esterno e a livello delle cellu-
e della ZEA più importanti di quelle di
migliorare, in molti casi, la funzione
le dell'EPR (Snodderly, 1995).
altri carotenoidi trovano dunque qui
visiva e diminuire i fenomeni di
Alti livelli di luteina e zeaxantina nella
un ruolo protettivo per la neuroretina
fotofobia e abbagliamento. Per la sua
retina sono associati ad un basso
e l'EPR (Snodderly et al., 1995;
peculiare attività antiossidante la
rischio di AMD (Bone et al., 2001;
Beatty et al., 2000; Gale et al., 2003).
sostanza è risultata utile nel proteg-
Bernstein et al., 2002; Richer et al.,
In effetti, se il pigmento xantofillico
gere la macula dalla degenerazione
2004; Moeller et al., 2006).
maculare ha un ruolo doppio di pro-
correlata all'età, sia nella forma atro-
Il relativo risparmio della zona fovea-
tezione dello stress ossidativo della
fica che essudativa.
le negli stati precoci delle forme atro-
retina e dell'EPR per un effetto filtro
La luteina insieme alla zeaxantina,
fiche come nelle forme secondarie
ed un effetto antiossidante, appare
suo metabolita, sono i principali pig-
dell'AMD possono tradurre l'effetto
logico di valutare le variazioni della
menti naturali della macula con ruolo
protettivo del pigmento xantofillico.
sua densità in pazienti affetti da AMD.
protettivo nei confronti delle strutture
Cos,ì le drusen sono lungamente
Appare ugualmente opportuno di
retiniche con ruolo di ottimizzare la
coalescenti nella parte temporale
aumentare la sua densità per aumen-
visione foveale (Hammond et al.,
della macula prima di danneggiare la
tare il suo ruolo protettivo.
1998; Wooten et al., 2002) e agisco-
zona foveale. Nelle forme atrofiche,
Certi autori hanno effettivamente
no da filtro nei confronti delle radia-
si osserva per molto tempo, un rispar-
mostrato la possibilità di un aumento
zioni dannose della luce blu con spet-
mio foveale (Sarks et al., 1988;
della densità del pigmento maculare
tro di assorbimento tra 400 e 550 nm
Cohen et al., 1997). Quest'ipotesi si
ottenuta in qualche settimana dopo
e picco a 460 nm (Snodderly et al.,
basa sull'effetto protettivo
instaurazione di un regime ricco in
1984; Nolan et al., 2006; Rodriguez-
dell'EPR/fotorecettori da parte del
LUT e ZEA (Berendschot et al.,
Carmona et al., 2006). Sono, inoltre,
pigmento maculare secondo la nozio-
2000). Questo aumento persiste per
dei potenti antiossidanti con azione
ne che la malattia comincia a livello
molti mesi anche se il regime tera-
"scavenger" nei confronti dei radicali
dei bastoncelli.
peutico viene ad essere interrotto
liberi e le specie reattive dell'ossige-
Si considera che nel corso della vita
(Hammond et al., 1997). Gli autori
no (ROS) (Schubert et al., 1994;
di 90 anni, circa il 30% dei bastoncelli
hanno mostrato che esistono dei sog-
Snodderly, 1995; Hammond et al.,
compresi tra i 4 mm intorno al centro
getti responder e non responder ad
1997; Beatty et al., 2000; Johnson et
e la foveola sono persi e che la per-
un regimo ricco di LUT e ZEA con
al., 2000; Beatty et al., 2001; Sunde-
centuale della perdita dei bastoncelli
delle varianti tra la risposta a livello
lin et al., 2001; Snellen et al., 2002;
è più importante a livello di un anello
dei tassi ematici ed a livello della den-
Gale et al., 2003; Santosa et al.,
tra 0.5 e 3 mm a partire dal centro
sità del pigmento maculare (Ham-
2005; Kim et al., 2006).
(Curcio et al., 1990; 1991; 1996). Inol-
mond et al., 1997). Altri autori hanno
La densità del pigmento xantofillico
tre, a livello di questo anello appaio-
ugualmente dimostrato che dopo
varia nei 2 mm centrali. Al centro della
no in primo luogo le lesioni dell'AMD
instaurazione di un regime ricco in
foveola, dal 50 al 94% della luce inci-
(Sarks et al., 1994).
LUT e ZEA la concentrazione in LUT
dente può essere assorbita da que-
L'esposizione cronica alla luce blu
a livello del tessuto adiposo aumen-
sto pigmento. Il picco di assorbimen-
introduce la produzione di radicali
ta dopo 8 settimane con, a questo
to a 460 nm corrisponde al picco di
liberi a livello della neuroretina per
livello, la possibilità di un ruolo di
assorbimento dei coni S. Così, que-
mezzo di uno stress ossidativo tenen-
riserva (Landrum et al., 1997;
sti coni sono protetti in maniera quasi
do conto della focalizzazione della
Berendschot et al., 2000). Infine,
specifica dal pigmento xantofillico
luce esterna indotta dalla cornea e dal
dopo una supplementazione con LUT
(Curcio et al., 1996; Hammond et al.,
cristallino, l'esposizione della retina
e ZEA, si nota l'aumento correlato e
successivo dei tassi di LUT e ZEApla-
parametri erano migliorati nel corso
eicosapentaenoico (20:5; EPA); l'aci-
smatici poi nel tessuto adiposo ed infi-
dello studio. In effetti, altri studi sono
do docosaesaenoico (22:6; DHA)
ne l'aumento della densità del pig-
necessari per valutare gli effetti a
rispettivamente 3, 5 e 6 doppi legami
mento maculare (Berendschot et al.,
lungo termine della LUT sulla funzio-
nella loro catena composta da 18, 20
2000; Broekmans et al., 2002). L'in-
ne visiva in pazienti con AMD atrofi-
e 22 atomi di carbonio. Gli acidi EPA
tervallo tra l'aumento della densità
e DHA (Fig. 11) possono essere sin-
del pigmento maculare e l'instaura-
L'integrazione di luteina 10 mg o lutei-
tetizzati, come detto, dall'organismo
zione di un regime ricco in LUT e ZEA
na 10 mg + antiossidanti quali zinco,
umano a partire dall'acido ALA ma
può essere spiegato con la necessità
rame, vitamina E e vitamina C, che
solamente in piccole quantità dunque
di un trasporto di molecole. Si tratte-
proteggono le strutture cellulari reti-
è importante, come detto, assumerli
rebbe in effetti di grosse molecole
niche dalla perossidazione lipidica
con la dieta. Sono presenti in diverse
idrofobiche (Snodderly, 1995; Lan-
neutralizzando i radicali liberi in
varietà di pesci (aringa, salmone,
drum et al., 1997).
eccesso e che agiscono in sinergia
sgombro, pesce spada, acciuga,
Lo studio LAST, già prima accenna-
con gli omega-3 ottimizza l'azione di
trota), negli olii di origine vegetale
to, di supplementazione in LUT a pic-
protezione nei confronti del processo
(soia, girasole, oliva, lino), nelle noci
cole dosi ha recentemente dimostra-
visivo di fototrasduzione (Richer et
to l'interesse di una supplementazio-
al., 2004; Cazzola et al., 2006; Del-
Il DHA è apportato dalla madre duran-
ne nelle forme atrofiche della AMD.
court et al., 2006), in pazienti con
te la gravidanza e con il latte mater-
Si nota che questo studio è stato l'og-
AMD secca; si determina un aumen-
no alla nascita. Un apporto corretto di
getto di una pubblicazione in una rivi-
to della densità ottica dei pigmenti
DHA è essenziale per lo sviluppo
sta di optometria. Si tratta di uno stu-
maculari (MPOD) ed un migliora-
delle performance visive nel neona-
dio randomizzato e a doppio cieco,
mento della funzionalità visiva (Moel-
to. Ulteriormente, il DHA è fornito sia
con placebo, realizzato in 12 mesi in
ler et al., 2006).
a partire dall'allungamento-desatura-
veterani americani in luogo ospeda-
Altri componenti indrodotti nello stu-
zione dell'acido α-linolenico prove-
liero tra l'agosto del 1999 ed il mag-
dio ARES II sono gli acidi grassi
niente dall'alimentazione, sia diretta-
gio del 2001. 90 pazienti presentava-
mente a partire, come detto, dagli ali-
no una AMD atrofica diagnosticata da
Gli acidi grassi Omega-3 e 6 sono
menti animali (pesce, giallo d'uovo di
degli oftalmologi in 2 centri medici. I
sostanze cosiddette "essenziali" per-
polli nutriti con alimenti ricchi in
pazienti del gruppo 1 (LUT) hanno
ché l'organismo non è in grado di pro-
omega-3) (Sprecher et al., 1995). Un
ricevuto LUT 10 mg/die; nel gruppo 2
durle in quantità adeguata alle neces-
apporto in ovofosfolipidi o in olio di
la LUT 10mg era associata ad un
sità. Rappresentano gli ingredienti
pesce ricco in DHA aumenta il teno-
cocktail di supplementazione di
costitutivi di quasi tutti i lipidi com-
re in DHA dei fosfolipidi della retina
antiossidanti a dosi elevate (vitamina
plessi e dei grassi vegetali e animali
(Alessandri et al., 1998). In caso di
A, vitamine del gruppo B, vitamina C,
(Bourre, 1989; Taylor et al., 1990; Hu
deficienza in DHA il sistema enzima-
vitamina D, vitamina E, glutatione,
et al., 1999; Lecerf, 2000; Seddon et
tico desatura altri acidi grassi per per-
zinco, selenio etc.); nel gruppo 3 era
somministrato un placebo a base di
sard, 2002).
maltodestrina. Nel gruppo 1 e 2, la
densità ottica del pigmento maculare
si a lunga catena
aumenta (approssimativamente di
0.09 UL in rapporto alla linea di base).
L'acuità visiva migliora di 5.4 lettere
ETDRS nel gruppo 1 e di 3.5 lettere
che la loro cate-
ETDRS nel gruppo 2. Vi era ugual-
mente un miglioramento subiettivo
netto delle deformazioni e/o degli
scotomi valutati alla griglia di Amsler
legami. I princi-
nel gruppo 1. I questionari concer-
pali acidi grassi
nenti l'abbagliamento (VFO-14)
mostravano una differenza quasi
Omega-3 in cui il
significativa a 4 mesi per il gruppo 2.
Nei pazienti che avevano invece rice-
in terza posizio-
vuto il placebo (gruppo 3), nessun
cambiamento significativo dei para-
gruppo metil-ter-
metri valutati veniva osservato. Così,
minale sono: l'a-
anche se il tempo scelto era relativa-
cido α-linolenico
mente corto ed i criteri studiati erano
sovente subiettivi, un certo numero di
Fig. 11:Disegno schematico dell'acido docosaesanoico (DHA)
abbondante nella retina vascolare e
sensoriale, ed è il principale compo-
così che l'EPA ed
nente della frazione fosfolipidica delle
membrane cellulari dei dischi dei
fotorecettori retinici e determina una
maggiore risposta allo stimolo lumi-
lesioni infiamma-
noso (Uauy et al., 2000; Jeffrey et al.,
torie sopraggiun-
2001; Sangiovanni et al., 2005). Infat-
ti, il DHA svolge un ruolo chiave nella
fototraduzione a livello delle cellule
nervose retiniche perché le sue pro-
la poliartrite reu-
prietà biofisiche e biochimiche
influenzano e regolano lo spessore,
la permeabilità e la fluidità delle mem-
brane cellulari e gli scambi inter-intra-
cellulari nei dischi dei coni e dei
bastoncelli della macula in modo da
permettere alla rodopsina una mag-
Fig. 12:Disegno schematico che evidenzia la differenza tra il dop-
giore mobilità nel bilayer fosfolipidico
pio strato lipidico con acidi grassi insaturi (DHA) in cui le protei-
la permeabilità di
ricco di DHA (Alessandri et al., 1998;
ne sono mobili contro uno formato da acidi saturi dove le protei-
Uauy et al., 2000; Anderson et al.
ne sono fisse a causa della rigidità (da Sangiovanni et al., 2005)
come la distribu-
2002; Sangiovanni et al., 2005) (Fig.
La formazione dei fotorecettori inter-
viene relativamente tardi nel corso
della fotogenesi e negli infanti pre-
maturi. Un difettoso apporto in DHA
è legato ad una diminuzione della
sensibilità retinica, un'elevazione
lità dei lipidi di
della soglia di attivazione dei baston-
celli ed una diminuzione dell'ampiez-
cati nella via di
za dell'onda a e b dell'elettroretino-
gramma (Jeffrey et al., 2001).
È ancora importante sottolineare
Infine, l'EPA, il
come la capacità dei fotorecettori di
sintetizzare il DHA sia limitata (Wang
et al., 1993 a,b) ed un insufficiente
Fig. 13:Disegno schematico del ciclo di internalizzazione del DHA
apporto metabolico con la dieta di
(da Sangiovanni et al., 2005)
DHA è associato ad alterazioni delle
venire alla formazione di un derivato
fagi. Questo meccanismo può contri-
strutture visive e di conseguenza del
prossimo, il 22:5n-6, omologo in n-6
buire a spiegare gli effetti benefici di
meccanismo della visione (Sangio-
del DHA, che non possiede però le
questi acidi grassi nella riduzione
vanni et al., 2005). La figura 13
sue proprietà.
della pressione arteriosa, il tasso dei
mostra il ciclo di distribuzione del
Recenti acquisizioni scientifiche attri-
trigliceridi (Malle et al., 1991; Nelson
DHA dall'introduzione con la dieta al
buiscono grande importanza al ruolo
et al., 1991; Leaf, 1995) e del cole-
suo utilizzo cellulare a livello dei foto-
degli acidi grassi Omega3 (DHA e
sterolo HDL (Lecerf, 2003), la ridu-
recettori della retina.
EPA) nelle patologie cardio-vascola-
zione importante del rischio di morte
Il ruolo protettivo del DHA nei con-
ri, infiammatorie, sistemiche (Simo-
dopo un infarto (Horrocks, 1999;
fronti dell'AMD interverrebbe in più
poulos, 1991; 1999; 2002) e nelle
Stone, 2000; Thies, 2003), il loro
meccanismi. Esso facilita la rigene-
patologie neurocognitive (Simopou-
ruolo benefico nel corso della malat-
razione della rodopsina a livello del-
los, 1999; 2002; Willatts, 2002).
tia di Alzheimer, di certe demenze e
l'EPR/fotorecettori e soprattutto giuo-
Molti meccanismi possono spiegare
di certe depressioni endogene. Molti
ca un ruolo importante nella creazio-
queste multiple proprietà. In primo
autori hanno inoltre dimostrato il ruolo
ne di un ambiente lipidico adeguato
luogo l'EPA ed il DHA entrano in com-
importante del DHA a livello del SNC
ai cambiamenti conformazionali della
petizione con l'acido arachidonico
(Neuringer, 2000; Jeffrey et al., 2001;
metarodopsina II, regolando così la
per l'utilizzazione della ciclossigena-
Litman, 2001; Uauy, 2001; Jeffrey et
sua attività (Jeffrey et al., 2002). Il
si, e ciò modula la produzione delle
DHA ha dimostrato numerose pro-
L'acido docosaesanoico è il lipide più
prietà nella retina: ruolo strutturale
del mantenimento del bilancio lipidi-
di pesce è ugualmente assai impor-
dimostrata, in particolare valutando i
co dei segmenti esterni dei fotorecet-
tante, le forme ossidative con drusen
tempi di sanguinamento e l'aggrega-
tori, azione antiapoptotica, antiossi-
sono rare e sono le forme atrofiche
zione piastrinica (Souied et al., 2003;
dante, aumento dell'attività mitocon-
che predominano.
Wheaton et al., 2003). In Francia, lo
driale (Bazan, 1989; Rotstein et al.,
Gli acidi grassi polinsaturi a lunga
studio NAT1 (Nutritional AMD Treat-
1996; 1997; Weisinger et al., 1999;
catena (PUFA) hanno evidenziato
ment 1) ha dimostrato la stabilità delle
Miyauchi et al., 2001; Mizota et al.,
attività anti-angiogenetica, citoprotet-
lesioni dell'AMD in pazienti con sup-
2001; Polit et al., 2001; Carrie et al.,
tiva e neuroprotettiva in diversi mec-
plementazione in DHA. Questo primo
2002; Weisinger et al., 2002; Rotstein
canismi patogenetici alla base di
studio invita a realizzare uno studio
et al., 2003). Infine, degli esperimen-
disfunzioni retiniche (Sangiovanni et
randomizzato con controllo per dimo-
ti realizzati sulle cellule dell'EPR di
stare il vantaggio potenziale di una
scimmia hanno mostrato che gli acidi
Sulla base di questi studi, numerosi
supplementazione in DHA (Souied et
grassi della famiglia degli omega-3
autori, hanno proposto la sommini-
aumentano l'attività della lipasi acida
strazione di una supplementazione in
A sostegno dei suddetti studi epide-
lisosomiale (Elner, 2002). Quest'en-
DHA quali la retinite pigmentosa o più
miologico-scientifici interviene il
zima giuoca un ruolo fondamentale
recentemente la AMD (Souied et al.,
recente lavoro di Chucair et al. del
nell'idrolisi e la degradazione dei lipi-
2003; Wheaton et al., 2003). Una tale
di intralisosomiali delle cellule dell'E-
supplementazione servirebbe alme-
L'obiettivo è stato quello di eviden-
PR (Jeffrey et al., 2002). Si potrebbe
no a modificare il rapporto di consu-
ziare se la Luteina (LUT) e la Zeaxan-
così spiegare una riduzione dell'ac-
mo tra acidi grassi omega-6 in rap-
tina (ZEA) ed il β-carotene (BC) pro-
cumulo di lipofuscina a livello delle
porto agli omega-3 che è particolar-
teggessero i fotorecettori, di cellule
cellule dell'EPR con, come prima
mente elevato nei paesi occidentali.
immortalizzate in colture purificate di
detto, degli effetti benefici dello stress
La società nipponica, per le racco-
neuroni retinici di ratti, dallo stress
ossidativo locale (Elner, 2002). Que-
mandazioni nutrizionali concernenti i
ossidativo e se questa protezione
st'ultima ipotesi resta ancora contro-
lipidi raccomanda per esempio un
fosse sinergica con quella dell'acido
versa (Du, 2003; Rozanowska,
rapporto omega-6/omega-3 di 2:1
(Okuyama, 1997), e ciò è nettamen-
In relazione ai risultati positivi dello
Gli studi di Ivan et al. (2004) e di
te differente dal rapporto constatato
studio AREDS (I) in pazienti che pre-
Leung et al. (2005; 2006) sottolinea-
negli Stati Uniti che è 10.6:1 (Kris-
sentavano un quadro clinico con una
no come l'associazione omega-
Etherton et al., 2000) o maggiore
degenerazione maculare senile in cui
3/luteina/antiossidanti nell'AMD a
(15:1) (Simopoulos, 1991). L'ambi-
erano presenti ampie drusen, atrofia
livello dell'EPR di scimmie influenzi la
zione sarebbe quella di frenare l'evo-
a carta geografica e neovascolariz-
concentrazione di granuli di lipofusci-
luzione di queste patologie croniche
zazione, il lavoro di Chucair et al.
na in maniera inversamente propor-
con una supplementazione in DHA
(2007) analizza inoltre il ruolo del
zionale; cioè i livelli di lipofuscina si
(Wheaton et al., 2003; Hoffman et al.,
DHA, un acido grasso ω – 3 poilinsa-
riducono dopo somministrazione di
2003). In soggetti a rischio di AMD,
turo, che rappresenta il maggior com-
questa associazione di elementi
certi autori hanno proposto una pre-
ponente strutturale dei fotorecettori,
venzione primaria della malattia dimi-
interessando circa il 60% della loro
Un aumentato apporto con la dieta di
nuendo la sua incidenza (Souied et
costituzione (Fig. 12). Come indica il
acidi grassi polinsaturi è positiva-
al., 2003). In alcuni studi della lette-
lavoro di Sangiovanni et al. del 2005,
mente associato ad un diminuito
ratura la posologia della supplemen-
prima riportato, il DHA può avere un
rischio di AMD (Smith et al., 1998;
tazione in DHA varia nell'ordine da
ruolo protettivo contro un danno
2000; Cho et al., 2001; Chong et al.,
400 a 2500 mg/die (quest'ultima
ischemico, luce indotto, ossidativo,
2006; Hodge et al., 2006; Brian et al.,
posologia corrisponde ad una sup-
infiammatorio e malattie associate
2006; William et al., 2006; Johnson et
plementazione mista in EPA e DHA).
all'età della retina sia vascolare che
La dose massima tollerata di una sup-
nervosa. Anche un recente lavoro di
La frequenza dell'AMD è da tempo
plementazione in EPA e DHA sareb-
Bazan del 2007 evidenzia il ruolo fon-
stata dimostrata nella popolazione
be di 300 mg/Kg (Burns et al., 1999).
damentale svolto dal DHA nelle sud-
nipponica, grandi consumatori di
Si nota così che gli apporti nutrizio-
dette funzioni e si analizza inoltre il
pesce (Rotstein et al., 1996; Uyama
nali raccomandati in DHA sono di 600
ciclo che porta all'internalizzazione
et al., 2000). L'AMD essudativa nei
mg/die negli Stati Uniti (Simopoulos
tramite vescicole del DHA nei fotore-
pazienti nipponici è sovente di forma
et al., 1999) mentre in Francia, gli
cettori. In questo senso riveste un
particolare senza drusen (Uyama et
apporti in acidi grassi omega-3 sono
ruolo fondamentale l'epitelio pigmen-
al., 2000). Attualmente, da quando il
di 500 mg di cui 120 mg di DHA
tato retinico che regola l'uptake del
regime alimentare si è diversificato
(Legrand et al., 2001). In merito al
DHA dal plasma attraverso un fago-
con diminuzione del consumo di
DHA, l'assenza di un effetto secon-
soma ed il suo rilascio verso la matri-
pesce la frequenza è aumentata in
dario di una supplementazione a dosi
ce inter-fotorecettoriale (Fig. 14). Ma
Giappone. In Islanda, ove il consumo
moderate è stata recentemente
il vero concetto importante del lavoro
Fig. 15:Disegno schematico della biosintesi dell'NPD1 (da Bazan,
2007)
Fig. 14:Disegno schematico dei ciclo di internalizzazione del DHA
Fig. 16:Disegno schematico dell'induzione alla sintesi dell'NPD1
(da Bazan, 2007)
e sua bioattività nelle cellule dell'EPR (da Bazan, 2007)
di Bazan del 2007 consiste nella
ri appena citati della NPD1 ed anche
In questo studio di Chucair et al.
NPD1 (Neuroprotectina D1) un
l'induzione della sua sintesi da parte
(2007) sono stati utilizzati due diffe-
mediatore lipidico con numerose pro-
di determinati elementi come la Per-
renti agenti ossidanti: il Paraquat
prietà anti-infiammatorie ed anti-
sepina, il BDNF (brain-derived neu-
(PQ) ed il perossido di idrogeno
apoptotiche derivato dal DHA attra-
rotrophic factor), il LIF (leucemia inhi-
(H2O2), che si sono dimostrati colpire
verso un processo di lipossigenazio-
bitory factor) ed il FGF-2 (fibrobast
sia la vitalità cellulare che la prote-
ne, epossidazione ed idrolisi, media-
growth factor 2).
zione antiossidante in modi differen-
to da numerosi enzimi (Fig. 15).
La LUT e la ZEA, di cui si è già discus-
La NPD1 promuove cambiamenti dif-
so, ed inseriti nella sperimentazione
Il Paraquat, nome commerciale del-
ferenziali nell'espressione di proteine
di Chucair et al. (2007), invece, sono
della famiglia Bcl-2, andando ad "up-
elementi carotenoidi ossigenati
ro, è un fitofarmaco diserbante ad
regolare" proteine Bcl-2 protettive
(composti xantofillici) che sono pre-
azione disseccante; presenta una
(Bcl-2, Bcl-xL e Bfl-1/A1) ed atte-
senti come componenti maggiori del
struttura particolare, con due anelli
nuando l'espressione di proteine
pigmento maculare; il BC è anch'es-
piridinici legati tra loro, e ognuno ha
proapoptotiche (Bax, Bad, Bid e Bik)
so un elemento carotenoide con pro-
un gruppo metilico sull'azoto (Fig.
La figura 16 mostra i bersagli cellula-
17). Questa configurazione porta una
purificate di neuroni retinici di ratti,
rico (presente in
hanno evidenziato risultati statistica-
mente significativi di un effetto pro-
tettivo dei carotenoidi (LUT, ZEA e
BC) nei confronti della morte cellula-
re indotta da stress ossidativo.
L'H2O2 raddoppia la percentuale di
(O -2) o in perossi-
apoptosi nei fotorecettori dal 22% al
Fig. 17:Formula di struttura del Paraquat (N,N'-dimetill-4,4'-bipi-
50% circa, ma l'aggiunta dei 3 ele-
menti carotenoidi ha bloccato questo
effetto. Allo stesso modo è stata bloc-
cata anche l'azione del PQ.
pericolosi all'in-
La massima concentrazione che ha
terno della cellu-
dimostrato un effetto protettivo mag-
la in quanto agi-
giore per i carotenoidi è stata di 170
nM per la ZEA, 140 nM per la LUT e
80 nM per il BC; al di sopra di questi
valori non si evidenziavano ulteriori
miglioramenti; i risultati sono ben evi-
carotenoidi e altri
denziabili nelle figure 18 e 19.
È possibile confrontare il gruppo di
controllo con i successivi gruppi rela-
tivi all'aggiunta di questi agenti
della pianta") ma
antiossidanti e relazionarli all'indu-
soprattutto sugli
zione dell'apoptosi; tutte le colture
acidi grassi della
cellulari hanno dato risultati statisti-
Fig. 18:Grafico dell'effetto protettivo dei carotenoidi sulla fram-
camente significativi (P < 0.05 per il
mentazione dei nuclei di cellule sottoposte a stress con perossi-
trattamento con perossido d'idroge-
do di idrogeno (da Chucair et al., 2007)
no e P < 0.01 per il trattamento con
Si è poi proceduto alla comparazione
degli effetti protettivi dei carotenoidi
con il DHA, potendo affermare dai
risultati che esiste un sinergismo a tal
riguardo; infatti, ad esempio, sia la
ZEA che il DHA prevenivano il rilascio
della citocromo C dal mitocondrio.
In questo lavoro, oltre all'effetto anti-
apoptotico si è visto come l'aggiunta
di LUT e ZEA nelle colture promuo-
veva anche la differenziazione cellu-
nuclei picnotici e
lare dei fotorecettori attraverso lo svi-
luppo dei processi apicali nel seg-
zione; inoltre si è
mento esterno aumentando anche il
dimostrato influi-
livello delle opsine.
Fig. 19:Grafico dell'effetto protettivo dei carotenoidi e del DHA
re sul potenziale
In aggiunta a ciò lo studio in questio-
sulla frammentazione dei nuclei di cellule sottoposte a stress con
ne ha analizzato altresì gli stessi ele-
paraquat (da Chucair et al., 2007)
menti anti-ossidanti nei confronti
carica positiva sull'azoto. Il PQ espri-
che porta al rilascio del citocromo C
delle cellule amacrine portando alla
me la sua azione a livello della cate-
e conseguente danno apoptotico da
luce un miglioramento dell'effetto
na di trasporto degli elettroni dal PSII
attivazione delle caspasi.
anti-apoptotico nelle cellule amacrine
(sistema fotosintetico II) al ciclo di
L'H2O2 rappresenta essa stessa una
stesse ma non in uguale percentua-
Calvyn. Il sistema di trasporto degli
specie reattiva dell'ossigeno e si
le dei fotorecettori.
elettroni si basa sulla differenza di
comprende facilemente come possa
Per quanto riguarda la differenziazio-
potenziale delle specie chimiche pre-
provocare un danno ossidativo.
ne cellulare si è potuto osservare
senti. Il PQ si inserisce all'interno di
I risultati dello studio dopo 4 giorni di
come l'aggiunta di LUT e ZEA stimo-
questa catena, prendendo gli elettro-
trattamento in vitro su cellule fotore-
li la crescita di neuriti che si presen-
ni e utilizzandoli per trasformare l'os-
cettoriale, immortalizzate in colture
tavano più lunghi e solidi.
vitro, attraverso
Il disegno sperimentale dello studio
clinico controllato è di tipo randomiz-
zato ed "open-label", cioè studio cli-
nico in cui sia i pazienti sia gli speri-
mentatori sono a conoscenza del tipo
Bcl-2 e la diffe-
di trattamento che viene utilizzato da
ogni soggetto.
La numerosità campionaria prevede-
va l'arruolamento di 150 pazienti
affetti da AMD, come detto, di grado
intermedio (AREDS gruppo 3) e
avanzato (AREDS gruppo 4); di que-
mettendo altresì
sti 2/3 vengono trattati (T-ARM) men-
tre 1/3 no (NT-ARM). Gli end-points
dia del potenzia-
sono stati fissati a 0, 6, 12, 24 mesi.
Fig. 20:Grafico dell'acuità visiva tra pazienti T-ARM e NT-ARM a
Le valutazioni prevedono un esame
T0, T6 e T1 (da CARMIS, 2006)
biomicroscopico ed una foto del fun-
quindi una inibi-
dus a colori e ad infrarossi, la deter-
zione dell'attiva-
minazione dell'acuità visiva e della
sensibilità al contrasto attraverso
rispettivamente tavole ETDRS e
tabelle di Pelli-Robson, una micrope-
ulteriori studi per
rimetria, un OCT, un'autofluorescen-
za ed inoltre una spettroscopia
di segnale simili
RAMAN, metodica specifica che con-
sente di quantificare i carotenoidi del
per i carotenoidi
pigmento maculare in vivo, ed un
ERG-multifocale (mfERG), che rap-
presenta un test elettrofisiologico
obiettivo che fornisce informazioni
aggiuntivo , già
sulla funzionalità di aree retiniche
localizzate mediante stimolazione
Fig. 21:Grafico della sensibilità al contrasto tra pazienti T-ARM
precedenti ripor-
In aggiunta a ciò a tutti i pazienti è for-
e NT-ARM a T0, T6 e T12 (da CARMIS, 2006)
tati è rappresen-
nita la versione italiana validata
tato dallo studio
(Rossi et al., 2003) del National Eye
Da questi risultati si può dunque affer-
italiano CARMIS (Carotenoids in
Institute – Visual Function Question-
mare che l'effetto dei carotenoidi LUT
ARM Italian Study) iniziato nel 2006.
narie (NEI-VFQ 25) di 25 domande,
e ZEA (meno quello del BC)e del DHA
Esso costituisce il primo studio euro-
che valuta la qualità di vita correlata
sia direttamente correlato alla neuro-
peo multicentrico randomizzato che
alla qualità della visione; i pazienti
protezione e differenziazione cellula-
valuta l'effetto dei carotenoidi ed
partecipanti allo studio hanno compi-
re sia dei fotorecettori che delle cel-
antiossidanti sulla progressione della
lato il questionario durante la prima
lule amacrine. Infatti, Bone et al., già
AMD. I suoi obiettivi si focalizzano
visita (T0) e a distanza di 12 mesi (T12).
dal 2001 avevano dimostrato come
sulla valutazione quali-quantitativa
I risultati preliminari su 49 pazienti
bassi livelli di LUT e ZEA fossero tro-
delle variazioni a carico dei test fun-
(1/3 del campione ad 1 anno) hanno
vati nel pigmento maculare di occhi
zionali e dei parametri oggettivi a
dimostrato come l'associazione di
donatori in pazienti con AMD.
breve – medio termine dopo tratta-
nutrienti somministrati abbia determi-
I carotenoidi, ma in particolare LUT e
mento nutrizionale con determinati
nato una stabilizzazione dei parame-
ZEA, grazie al loro alto numero di
composti sul decorso e l'evoluzione
tri visivi e come nei soggetti non trat-
doppi legami possono smorzare
della AMD di tipo intermedio e avan-
tati (NT-ARM), si sia evidenziato un
direttamente le specie reattive del-
zato (in riferimento ai gruppi 3 e 4
progressivo peggioramento nel
l'ossigeno e fungere da "scavenger"
dello studio AREDS) (Tab. 2).
tempo (Sartore et al., 2006); è possi-
per superossidi e radicali idrossidi.
Gli elementi nutritivi somministrati ai
bile visualizzare questi risultati nelle
Il DHA, recentemente, nel lavoro di
pazienti sono: 4 mg di Astaxantina,
figure 20 e 21.
German et al. del 2006, si è visto
10 mg di Luteina, 1 mg di Zeaxanti-
Anche per quanto riguarda la densità
come possa attivare la via del segna-
na, 180 mg di vitamina C, 30 mg di
di pigmento maculare, valutata
le ERK/MAPK per promuovere la
vitamina E, 22.5 mg di Zinco e 1 mg
mediante RAMAN SPECTRO-
sopravvivenza dei fotorecettori in
SCOPY, si è visto che aumentava in
vede dalla figura
L'azione antiossidante, vasoregola-
trice e neuroprotettrice di queste
Inoltre, il tratta-
sostanze permette in definitiva un
loro utilizzo in patologie degenerati-
minato un miglio-
ve come la AMD; infatti, sulla base
delle teorie sul danno ossidativo e sul
funzionalità reti-
ruolo della circolazione coroideale, è
giustificato l'impiego di sostanze in
grado di migliorare gli scambi d'ossi-
geno con la retina neurale ed il flus-
so ematico coroideale e di agire sul
danno ossidativo provocato dai radi-
cali liberi nella prevenzione delle
denziata in figura
malattie, prevalentemente nei
pazienti a rischio.
Fig.22: Grafico della RAMAN SPECTROSCOPY a T0, T6 e T12 (da
Ciò è confermato da pubblicazioni
degli anni 2000 quali report numero
8 dello studio AREDS del 2001, lo stu-
dio LAST (Lutein Antioxidant Supple-
mentation Trial) (Richer et al., 2004)
che hanno incitato ad una modifica
non trattati si è
delle regole del trattamento della
maculopatia legata all'età negli stati
riduzione statisti-
precoci. Più recentemente, la pubbli-
cazione di due meta-analisi concer-
neni gli antiossidanti ad alte dosi ed i
risultati dello studio SU.VI.MAX (Sup-
plèmentation en Vitamine et Minè-
raux Anti-oXydants) hanno incitato
alla prudenza sulle dosi degli antios-
fici come le atti-
sidanti che vengono prescritti (Bje-
lakovic et al., 2004; 2004; Hercberg
ravvicinata (Sar-
et al., 2004; Milller et al., 2005); infat-
Fig. 23: Grafico del M-ERG a T0, T6 confrontato col gruppo di sog-
tore et al., 2006).
ti, le dosi di micronutrienti antiossi-
danti vicino a quelle dello studio
getti sani (da CARMIS, 2006)
risultati parziali
AREDS hanno provocato una certa
diminuzione dell'entusiasmo nei
medici prescrittori. Nello studio di Bje-
lakovic et al. (2004) è soprattutto il β-
pazienti trattati al
carotene che è stato messo in causa.
primo anno, a dif-
Nello studio di Miller et al. (2005) è
ferenza di quelli
invece la vitamina E che è stata elet-
ta come potenziale elemento tossico
ad alte dosi.
trattamento, l'a-
Lo studio di Bjelakovic et al. (2004)
cuità visiva e la
analizza i dati di 14 lavori randomiz-
zati su un totale di 170.525 soggetti
valutando l'interesse di una supple-
siano stabilizza-
mentazione in vitamine ed antiossi-
ti, la densità del
danti (A, C, E, β-carotene, selenio)
per la prevenzione dei tumori dell'ap-
parato gastrointestinale. In questa
ta in modo signi-
meta-analisi, non solamente gli
Tab. 3:Apporto giornaliero raccomandato (AGR), apporto nutri-
antiossidanti citati, somministrati da
zionale consigliato (ANC) e dosi dello studio AREDS (da Desmet-
piezza dei picchi
soli o in combinazione, non hanno
tre e Lecerf, 2005)
mostrato alcun risultato significativo
modo statisticamente significativo
aumentata e la funzionalità retinica
sulla prevenzione dei suddetti tumo-
(Monterosso et al., 2006) come si
ri ma soprattutto, la mortalità dei sog-
getti trattati è aumentata nei gruppi
dativo nel corso dell' AMD, né l'inte-
chain polyunsaturated fatty acids: effects of egg pho-spholipids and fish oils with different ratios of eicosapen-
sottoposti a tale terapia. Tale effetto
resse di apporti nutrizionali modera-
taenoic acid to docosahexaenoic acid. Am. J. Clin. Nutr.,
deleterio era stato già constato in 7
tamente superiori a quelli consigliati
1998; 67: 377-385Alessandri J.M., Goustard B., Guesnet P., Durand G.:
lavori di cui la qualità metodologica
quali quelli nello studio SU.VI.MAX.
Docosahexanoic acid in retinal phospholipids of piglets
era ottima ed in altri in cui essa era
In pratica, i semplici consigli alimen-
fed an infant formula enriched with long-chain polyunsa-tured fatty acids: effects of egg phospholipids and fish oils
minore non osservando però la cre-
tari ai pazienti così come l' interru-
with different ratios of eicosapentanoic acid to doco-
scita della mortalità nel gruppo pla-
zione del fumo di sigaretta restano le
saehexaenoic acid. Am. J. Clin. Nutr., 1998; 67: 377-385Allikmets R.: Molecular gentics of age-related macular
cebo. Di contro, i risultati globali, pon-
misure di buon senso negli stadi pre-
degeneration: current status. Eur. J. Ophthalmol., 1999;
derati con la meta-analisi, forniscono
coci come negli stadi più avanzati
9: 255-265Allikmets R., Singh N., Sun H. et al.: A photoreceptor cell
un risultato globale di aumentata
della patologia. Mentre in un primo
specific ATP-binding transporter gene (ABCR) is mutated
morte nei soggetti trattati.
tempo il concetto elegante del tratta-
in recessive Stargardt macular dystrophy. Nat. Genet.,1997; 15: 236-246
Bisogna però evidenziare che nella
mento ha potuto incitare a produrre
Anderson R.E., Maude M.B., McClellan M., Matthes M.T.,
maggior parte di questi studi, l'obiet-
dosi elevate di micronutrimenti allo
Yasumura D., LaVail M.M.: Low docosahexaenoic acidlevels in rod outer segments of rats with P23H and
tivo non è la riduzione della mortalità
scopo di ottenere un effetto terapeu-
S334ter rhodopsin mutations. Mol. Vis., 2002; 23: 351-
di tumori dell'apparato digerente per
tico, le meta-analisi recentemente
358Barth S.A., Inselmann G., Engemann R. et al: Influences
cui questa meta-analisi è criticabile.
pubblicate mettono in discussione
of Ginkgo biloba on cyclosporin A induced lipid peroxida-
Come nello studio AREDS, la mag-
l'innocuità di tali dosi. I risultati dello
tion in human liver microsomes in comparison to vitaminE, glutathione and N-acetylcysteine. Biochem. Pharma-
gior parte dei lavori analizzati nelle
studio SU.VI.MAX vanno ugualmen-
col. 1991; 41: 1521-1526
meta-analisi non hanno tenuto conto
te nel senso di un effetto preventivo
Bazan N.G.: Homeostatic regulation of photoreceptor cellintegrity: significance of the Potent Mediator Neuropro-
dei rapporti nutrizionali consigliati
per una supplementazione micronu-
tection D1 biosynthesized from docosaehexaenoic acid.
spesso superiori ai rapporti giornalie-
trizionale a dosi moderate.
Invest. Ophthalmol. Vis. Sci., 2007; 48: 4865-4881Bazan N.G.: The metabolism of omega-3 polyunsatura-
ri raccomandati. Le dosi sommini-
Così, si ritiene che gli studi d'inter-
ted fatty acids in the eye: the possible role of doco-
strate sono così da 3 a 10 volti supe-
vento che comportano una supple-
sahexaenoic acid and docosanoids in retinal physiologyand ocular pathology. Prog. Clin. Biol. Res., 1989; 312:
riori alle dosi giornali raccomandate
mentazione in acidi grassi polinsatu-
per il β-carotene o per la vitamina C,
ri a lunga catena della famiglia
Beatty S., Koh H., Phil M., Henson D., Boulton M.: Therole of oxidative stress in the pathogenesis of age-rela-
mentre fino a 60 volte per la vitamina
omega-3, come il DHA, rappresenta-
ted macular degeneration. Surv. Ophthalmol., 2000; 45:
E. Gli autori hanno calcolato che
no un passo importante per la pre-
115-134Beatty S., Murray I.J., Henson D.B., Carden D., Koh H.,
seguendo le dosi analizzate e tenen-
venzione primaria della malattia.
Boulton M.E.: Macular pigment and risk for age-related
do conto di un rischio di mortalità del
Infine, sulla base degli studi pubbli-
macular degeneration in subjects from a Northern Euro-pean population, Invest. Ophthalmol. Vis. Sci., 2001; 42:
6.7 % nel gruppo placebo e di un
cati, una supplementazione di acidi
rischio relativo di aumentata morta-
grassi polinsaturi a lunga catena della
Berendschot T.T., Goldbohm R.A., Klopping W.A., Van deKraats J., Van Norel J., Van Norren D.: Influence of lutein
lità di 1.06 % nel gruppo trattato risul-
famiglia omega-3 potrebbe essere
supplementation on macular pigment, assessed with two
ta che 1 su 112 soggetti trattati vanno
proposta a ciascun soggetto a rischio
objective techniques. Invest. Ophthalmol. Vis. Sci., 2000;41: 3322-3326
incontro ad un decesso supplemen-
di AMD a titolo di prevenzione prima-
Bernstein P.S., Zhao D.Y., Wintch S.W., Ermakov I.V.,
ria ed una supplementazione com-
McClane R.W., Gellermann W.: Resonance Raman mea-surement of macular carotenoids in normal subjects and
Nello studio di Miller sono stati ana-
portante un cocktail di micronutrienti
in age-related macular degeneration patients. Ophthal-
lizzati 135.967 partecipanti prove-
antiossdianti e protettori della luce blu
mology, 2002; 109: 1780-1787Bjelakovic G., Nikolova D., Simonetti R.G., Gluud C.:
nienti da 19 studi clinici. La vitamina
si potrebbe consigliare a pazienti con
Antioxidant supplements for prevention of gastronitesti-
E era somministrata sola od in asso-
AMD negli stadi 3 e 4 o a quei sog-
nal cancers: a systematic review and meta-analysis. Lan-cet, 2004; 364: 1219-1228
ciazione. Le dosi si situavano tra 16.5
getti con disequilibrio nutrizionale a
Bjelakovic G., Nikolova D., Simonetti R.G., Gluud C.:
e 2000 UI/die. Questa meta-analisi
titolo di prevenzione secondaria.
Antiioxidant supplements for preventing gastrointestinalcancers. Cochrane Database Syst. Rev., 2004; 4:
ha mostrato una relazione statistica-
Una ottimizzazione della formulazio-
mente significativa tra il dosaggio
ne dei supplementi attualmente pro-
Bloomfield S.A.: Orientation-sensitive amacrine and gan-glion cells in the rabbit retina. J. Neurophysiol., 1994, 71;
della vitamina E e la mortalità con
posti potrebbe riaccrescere il loro
rischio accresciuto per le dosi supe-
interesse. Nuove ricerche e nuovi
Bone R.A., Landrum J.T., Mayne S.T., Gomez C.M., TiborS.E., Twaroska E.E.: Macular pigment in donor eyes with
riori a 150 UI/die. Si sottolinea inoltre
studi clinici si reputano necessari per
and without AMD: a case-control study. Invest. Ophthal-
che le alte dosi (400 UI/die) concer-
validare definitivamente questi pro-
mol. Vis. Sci., 2001; 42: 235-240Boulton M., Rozanowska M., Rozanowki B.: Retinal pho-
nevano sovente piccoli campioni
dotti e poter essere permesso un loro
todamage. J. Photochem. Photobiol. B., 2001; 64: 144-
costituiti da pazienti con malattie cro-
accesso nella scelta dei medicamen-
161Bourre J.M.: Nature, origine et rôle des acides gras au
niche. Resta ancora incerta in effetti
niveau du système nerveux central: l'apport d'un acide
la generalizzazione dei risultati agli
gras essentiel, l'acide alphalinolenique provoque deschangements dans la structure et les fonctions cèrèbra-
adulti in buona salute. Gli autori con-
les. Bull. Cad. Natl. Med., 1989; 173: 1137-1148
cludono che la supplementazione ad
Age-related Eye Disease Study (AREDS) – A randomi-
Broekmans W.M., Berendschot T.T., Klopping-Ketelaars
zed, placebo-controlled, clinical trial of high-dose sup-
I.A., De Vries A.J., Goldbohm R.A., Tijburg L.B. et al.:
alte dosi di vitamina E (400 UI/die)
plementation with vitamins C and E, beta carotene and
Macular pigment density in relation to serum and adipo-
può aumentare la mortalità dei sog-
zinc for age-related macular degeneration and vision loss.
se tissue concentrations of lutein and serum concentra-
AREDS Report 8. Arch. Ophthalmol., 2001; 119: 1417-
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getti e dovrebbe essere evitata.
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Questi risultati non rimettono in causa
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nell'arma dei Carabinieri
Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri
Direzione di Sanità Direttore Gen. B. D. Ribatti
Centro Polispecialistico
Ten. Col. me G. Petrachi, Cap. me S. Speranza
annessi, dell'orbita e del bulbo ocu-
dall'Accademia Militare di Modena) e
lare senza disturbi funzionali attribui-
Ruolo Speciale (provenienti dagli
scono coefficiente 2 mentre con lievi
Ufficiali in ferma prefissata e dal
disturbi funzionali attribuiscono coef-
Ruolo Ispettori), e per gli Ispettori, gli
L' ta in seguito ficiente 3-4 nella categoria AV (appa- Appuntati ed i Carabinieri è previsto
rati vari) OC (apparato oculare).
che la funzionalità visiva sia corri-
del 31 Marzo 2000 e ai Dlgs 297 e
Per quanto riguarda i criteri selettivi
spondente a VS 2 e cioè:
298 del 2000 e come per le altre
per il personale da reclutare nell'Ar-
• Uguale o superiore a complessivi
Forza Armate l'idoneità al servizio
ma dei Carabinieri il profilo sanitario
16/10 e non inferiore a 7/10 nell'oc-
militare viene valutata mediante la
minimo presuppone il coefficiente 2
chio che vede meno, raggiungibile
"Direttiva tecnica per l'applicazione
per VS e per AV per tutti i ruoli con
con correzione non superiore a 4 diot-
dell'elenco delle imperfezioni e delle
un'unica eccezione per gli Ufficiali del
trie per la sola miopia, anche in un
infermità che sono causa di non ido-
Ruolo Tecnico Logistico. Infatti per gli
solo occhio, e non superiore a 3 diot-
neità al servizio militare" approvata
Ufficiali, Ruolo Normale (provenienti
trie, anche in un solo occhio, per gli
dalla Direzione Generale della SanitàMilitare il 5 dicembre 2005.
Le affezioni oftalmologiche che sonocausa di non idoneità al servizio mili-tare sono elencate nell'art. 17 dellasuddetta direttiva. Al momento delreclutamento per ogni candidatoviene tracciato un profilo sanitariocon attribuzione di coefficienti per ivari apparati o sistemi. Le voci di inte-resse oftalmologico sono: funzionevisiva (VS) ed apparati vari (AV) in cuiè compreso anche l'apparato ocula-re (OC).
L'attribuzione dei coefficienti vienestabilita in base alle tabelle A e B alle-gate alla direttiva sovracitata, adesempio le malformazioni, le malat-tie croniche e gli esiti di lesioni degli
Per il reclutamento nell'Arma dei Carabinieri, ad eccezione
" degli ufficiali del Ruolo Tecnico Logistico, il profilo sanitario minimo
presuppone il coefficiente 2 per funzione visiva e per apparati vari
altri vizi di refrazione;
diottrie per l'astigmatismo misto
bi funzionali e con integrità del fondo
• Campo visivo e motilità oculare nor-
anche in un solo occhio
oculare, mentre la cheratomileusi in
Dal 1 gennaio 2006 gli allievi Carabi-
situ laser (LASIK) di per sé attribui-
• Senso cromatico normale alle
nieri, così come previsto dall'art. 16
sce un coefficiente3-4. Il candidato
matassine colorate.
della legge 226/2004, vengono pre-
sottoposto a LASIK risulterà quindi in
Il Ruolo Tecnico Logistico è un nuovo
levati dai volontari in ferma breve
ogni caso non idoneo per il recluta-
Ruolo istituito per alimentare il com-
(VFB), precedentemente il profilo
mento nell'Arma dei Carabinieri.
parto amministrativo, tecnico-scienti-
sanitario dal punto di vista oftalmolo-
La visita oculistica ai fini selettivi
fico, psicologico e sanitario dell'Arma
gico era molto più selettivo, venivano
viene effettuata presso il Centro
dei Carabinieri e comprende laureati
infatti richiesti 12/10 complessivi
Nazionale di Selezione e Recluta-
(provenienti dai civili, dagli Ufficiali in
senza correzione con visus non infe-
mento dell'Arma dei Carabinieri e
ferma prefissata e dal Ruolo Ispetto-
riore a 5/10 nell'occhio peggiore.
ri) in diverse specialità. Il profilo meno
Al momento della selezione ogni
• Autorefrattometria;
selettivo è concesso in considerazio-
candidato viene sottoposto a visita
• Oftalmolmetria;
ne della maggior frequenza di vizi
oculistica con effettuazione di un
• Esame del visus naturale e se
refrattivi in una popolazione di giova-
accurata anamnesi oculare in parti-
necessario corretto;
ni laureati ed anche in considerazio-
colar modo tesa alla ricerca di even-
• Esame biomicroscopico del seg-
ne del tipo di impiego che presenta
tuali cause di non idoneità, le dege-
minori aspetti operativi.
nerazioni regmatogene vitreo-retini-
• Esame della motilità oculare;
Per gli Ufficiali del Ruolo Tecnico
che, per esempio, anche se già laser-
• Esame della stereopsi (test di Lang
Logistico è infatti permesso un coef-
trattate rappresentano motivo di non
ficiente VS 3 che prevede:
idoneità al servizio militare. L'anam-
• Esame della visione binoculare (test
Funzionalità visiva
nesi è anche mirata alla ricerca di un
• Uguale o superiore a complessivi
eventuale intervento chirurgico
• Esame del campo visivo (per con-
10/10 e non inferiore a 4/10 nell'oc-
refrattivo e, se sì, quale, poiché non
chio che vede meno, raggiungibile
tutte le metodiche garantiscono il
• Esame del senso cromatico;
con correzione non superiore a 6 diot-
coefficiente minimo previsto. Infatti la
• Tonometria oculare;
trie per miopia e l'astigmatismo mio-
cheratectomia fotorefrattiva (PRK)
• Esame del fondo oculare in miosi,
pico, a 5 diottrie per l'ipermetropia e
attribuisce un coefficiente 2 nella
in midriasi nei candidati con anam-
l'astigmatismo ipermetropico e a 4
voce AV, purché in assenza di distur-
nesi positiva per PRK, degenerazio-
Graf. 1 Motivazioni oftalmologiche di non idoneità all'arruolamento nell'Arma dei Carabinieri nel 2006
ni vitreo-retiniche ed in tutti i casi
che attribuiscano coefficiente supe-
valutazione approfondita in, quanto
potenzialmente controindicati all'im-
Nel 2006, considerando tutti i con-
Viene rilasciata dalla Marina Militare
piego all'estero, militari affetti da:
corsi banditi per l'arruolamento nel-
l'idoneità per i Nuclei Subacquei
l'Arma dei Carabinieri, sono risultati
mentre l'idoneità al volo per i piloti
non idonei 991 candidati su 9427
militari viene rilasciata dall'Aeronau-
-malattie infiammatorie e degenerati-
(10,5%). Tra le cause di non idoneità
ve a carico dell'orbita, del bulbo ocu-
la funzione visiva ha costituito il 3%,
Un continuo monitoraggio della fun-
lare e degli annessi.
mentre gli apparati vari il 31%. L'ap-
zione visiva dei militari di carriera
Per la missione Antica Babilonia, inol-
parato oculare ha influito nella cate-
viene effettuato mediante:
tre, è stato previsto un controllo pre e
goria AV per il 23%.
1. Visite periodiche per i videotermi-
post impiego per la potenziale macu-
Gli esiti di LASIK (Grafico 1) hanno
nalisti ai sensi della D. Lgs 626/94:
lotossicità della chemioprofilassi anti-
rappresentato con il 58,6% la casa
nel 2006 sono state effettuate 967
malarica con clorochina.
più frequente di non idoneità ad ulte-
visite presso la Sezione Oculistica del
3. Visite oculistiche presso la Sezio-
riore dimostrazione di quanto sia rile-
ne Oculistica del Centro Polispecia-
vante ai fini selettivi la problematica
Oltre ai vizi di refrazione che rappre-
listico su richiesta del personale:
riguardante la chirurgia refrattiva, Nel
sentano l'evenienza di più frequente
nel 2006 sono state effettuate 2526
2006 l'11,4% dei candidati è risultato
riscontro (60,5% dei casi, 585 milita-
visite tra personale militare e civile
quindi non idoneo per problematiche
ri), i militari VDT analogamente a
avente diritto con il riscontro delle
di interesse oftalmologico. per un
quanto descritto in letteratura per la
patologie indicate nella tab. A
totale di 113 candidati sui 991 non
riduzione del blink rate presentano
segni e sintomi di discomfort lacri-
Nei casi di patologie oftalmologiche
Per quanto attiene al personale già in
male nel 44,6% dei casi (432 milita-
riscontrate nel personale militare di
servizio particolari criteri selettivi sus-
ri). Le visite hanno permesso inoltre
carriera l'elenco delle imperfezioni e
sistono per militari che ricoprono
di evidenziare retinopatia ipertensi-
delle infermità costituisce solo una
alcuni incarichi operativi. Mentre per
va-arterosclerotica nel 15,5% dei casi
guida di orientamento. Il giudizio di
l'idoneità aviolancistica del Reggi-
(150 militari) e pressione intraocula-
idoneità viene infatti espresso dalla
mento Paracadutisti Tuscania è pre-
re superiore alla norma (PIO>20
Commissione Medico Ospedaliera in
visto il coefficiente 2 per la Funzione
mmHg) è stata riscontrata in 50 mili-
base all'età, al grado, alla categoria
Visiva e gli Apparati Vari, parametri
tari (5,2%) con instaurazione di spe-
in cui rientra a patologia in esame e
molto più selettivi sono adottati per il
cifica terapia quando necessario.
all'incarico ricoperto. Qualora la pato-
Gruppo di Intervento Speciale
2. Controlli oftalmologici per i militari
logia sia dipendente da causa di ser-
(G.I.S.) composto da militari selezio-
in partenza per le missioni all'estero
vizio si può esprimere un giudizio di
nati dal Reggimento Paracadutisti
o per impieghi in ambasciate-uffici
parziale idoneità con limitazione del-
per formare una unità per l'impiego in
addetti militari:
l'impiego a seconda della patologia
operazioni speciali anti-terrorismo e
la Direzione di Sanità del Comando
E' infine possibile nei casi di non ido-
anti-guerriglia che intervenga nelle
Generale dell'Arma dei Carabinieri
neità un impiego nei ruoli civili del
situazioni più rischiose anche in pre-
ha disposto che siano sottoposti a
Ministero della Difesa.
senza di ostaggi.
I requisiti oftalmologici richiesti sonoi seguenti:
Patologie riscontrate
Acuità visiva senza correzione ugua-
presso il Centro Polispecialistico nel 2006
le o maggiore di 18/10 complessivinon inferiore a 8/10 nell'occhio peg-
Vizi di refrazione
gioreCampo visivo e motilità oculare nor-
Visione binoculare e stereoscopica
Patologie degli annessi oculari
Senso cromatico normale alle tavole
pseudoisocromaticheVisione notturna sufficiente
Chirurgia rifrattiva è accettata solo la
• ci sia stabilità rifrattiva ed il visus
rientri nei sovra-esposti limiti• siano assenti disturbi funzionali• non si rilevino alterazioni corneali
Gli interferoni nella terapia topica
delle neoplasie congiuntivo-corneali
N. Pescosolido*, S. De Gaetano**
Università "La Sapienza" - Roma Ateneo Federato delle Scienze delle Politiche Pubbliche e Sanitarie - I Facoltà di Medicina e Chirurgia
Dipartimento di Scienze dell'Invecchiamento*, Dipartimento di Scienze Oftalmologiche**
Gli interferoni (IFN) sono un gruppo
numerose indicazioni cliniche.
patia ipertensiva e un caso con neu-
di proteine endogene che svolgono
ropatia ottica ischemica bilaterale
complesse attività antivirali, immuno-
L'interferone alfa-2α è attualmente
con una severa compromissione visi-
regolatorie e antiproliferative attra-
approvato per il trattamento dell'epa-
va. Scoprendo queste complicanze si
verso processi metabolici cellulari
tite cronica C, per il sarcoma di Kapo-
è sospesa la terapia.
che coinvolgono la sintesi sia di RNA
si associato ad AIDS, per la leucemia
Questi risultati hanno confermato la
che proteine (Boden et al., 1998).
a cellule capellute e per la leucemia
potenziale pericolosità della sommi-
Non svolgono azione antivirale diret-
mieloide cronica. La dose raccoman-
nistrazione dell'interferone alfa per
ta ma funzionano determinando l'e-
data varia a secondo della condizio-
via sotto cutanea nella terapia dell'e-
laborazione di proteine effettrici nelle
ne patologica, variando da 3 milioni
patite cronica C.
cellule infettate che inibiscono in tal
di unità 3 volte alla settimana a 36
L'interferone alfa-2β e l'interferone
modo la penetrazione del virus e l'e-
milioni di unità al giorno, sommini-
alfa-n3 possono anche essere som-
sposizione dell'acido nucleico virale,
strato per via sc o im. L'interferone
ministrati per iniezione intralesionale
la sintesi e la traduzione di mRNA,
alfa-2β, somministrato per sc o im è
per il trattamento dei condilomi acu-
oppure l'assemblaggio ed il rilascio
indicato nella terapia di leucemia a
minati, nel tumore intraepiteliale con-
del virione (Beutner., 1995).
cellule capellute, melanoma maligno,
giuntivo-corneale (CIN) per via topi-
Vi sono tre classi di IFN distinti sia
linfoma non-Hodgkin follicolare, sar-
ca, come nello studio eseguito da
immunologicamente che da un punto
coma di Kaposi associato ad AIDS ed
Huerva et al. (2007) dove si trattava
di vista fisico-chimico classificati in
epatite cronica C sia somministrato
una neoplasia intraepiteliale con-
base al tipo cellulare da cui essi sono
da solo che in associazione con riba-
giuntivo-corneale con l'instillazione
derivati: IFN-α(Tipo I, leucocitario) e
virina per os. La ribavirina è un ana-
topica di IFN alfa 2-β, in un paziente
IFN-β(Tipo I, fibroblastico) sono pro-
logo guanosinico che viene fosforila-
che rifiutava qualsiasi trattamento
teine acido resistenti che agiscono
to dagli enzimi della cellula ospite.
chirurgico con risultati soddisfacienti.
sullo stesso recettore delle cellule
Interferisce con la sintesi della gua-
La neoplasia intraepitelale congiunti-
bersaglio, generalmente indotti da
nosina trifosfato, inibisce il capping di
vale (CIN) è una lesione precancero-
infezioni virali e IFN-γ (Tipo II, immu-
mRNA virale e la RNA polimerasi di
sa che è presente in aree esposte
ne) prodotto da linfociti T attivati, è
alcuni virus. Il composto trifosfato ini-
della congiuntiva palpebrale (Fig. 1);
acido labile ed agisce su un recetto-
bisce la replicazione di molti virus a
è una malattia rara, benigna, unilate-
re separato delle cellule bersaglio.
DNA o RNA, inclusi influenza A e B,
rale e lentamente progressiva dalla
Gli interferoni inducono degli enzimi:
parainfluenza, virus respiratorio sin-
bassa potenzialità maligna. Le diver-
una protein chinasi, che determina la
ciziale, paramyxovirus, HCV e HIV-1
sità istologiche variano dalla displa-
fosforilazione del fattore di elonga-
(Hall et al., 1983).
sia lieve a grave, limitata al terzo
zione di tipo 2, con inibizione dell'ini-
Un recente studio condotto da
basale dell'epitelio fino al suo coin-
ziazione della catena peptidica; la oli-
Damien et al. (2007) ha mostrato le
volgimento a tutto spessore con cel-
goisoadenilato sintetasi, che attiva
complicazioni intraoculari dell'asso-
lule displastiche (carcinoma in situ). I
una ribonucleasi e degrada mRNA
ciazione con IFN-α e ribavirina som-
fattori di rischio includono l'esposi-
virale e una fosfodiesterasi che può
ministrate tre volte alla settimana per
zione ai raggi ultravioletti, l'infezione
degradare i nucleotidi terminali del
via sc in 8 pazienti con epatite virale
da papillomavirus e l'AIDS. Normal-
tRNA, bloccando l'allungamento
cronica C (HCV). Sono emerse
mente si presenta in età adulta avan-
della catena peptidica; inoltre, pos-
numerose ed anche gravi complican-
zata, con irritazione oculare o con una
siedono attività immunostimolanti,
ze infiammatorie e vascolari intrao-
neoformazione; si può presentare a
che includono una aumentata effi-
culari dovute al trattamento con IFN-
forma di placca con massa rilevata
cienza nella presentazione dell'anti-
α e ribavirina che includevano tre casi gelatinosa o dura e biancastra con
gene e nell'attivazione di macrofagi,
con malattia di Vogt-Koyanagi-Hara-
ciuffi superficiali di vasi sanguigni al
cellule natural killer e linfociti T cito-
da associate a panuveiti e distacco di
limbus entro la fessura palpebrale;
tossici e determinano l'incremento
retina, due casi con occlusione della
papillomatosa, lesione rilevata limita-
dell'espressione delle molecole del
vena centrale retinica, un caso con
ta da vasi tortosi "a cavaturaccioli"
MHC sulla superficie cellulare.
occlusione dell'arteria centrale retini-
sulla superficie; diffusa, rara e carat-
Gli interferoni sono stati studiati per
ca, un caso con una severa retino-
terizzata da un indistinto ispessimen-
In questo studio si è arrivati alla con-
to delle recidive, coprendono l'inter-
clusione che l'interferone alfa 2-β per
ferone alfa sottocongiuntivale, la
via topica è una valida scelta per il
mitomicina C topica e la cimitidina
trattamento di CIN in pazienti non trat-
tabili con altre terapie.
Il papilloma invece di tipo sessile non
Un precedente studio a quello sopra
è infettivo e si presenta in soggetti di
riportato sulla terapia del CIN è stato
mezza età. La lesione è singola, uni-
eseguito da Kobayashi et al. (2002)
laterale e per lo più localizzata nella
dove e' stata presa in considerazio-
congiuntiva bulbare e iuxtalimbare. Il
ne una donna già trattata preceden-
trattamento prevede l'escissione chi-
temente con crioterapia senza buoni
risultati, somministrandogli IFN alfa
In precedenza il trattamento, nelle
2-β (3,000,000UI/mL) per via sotto-
forme evolute, di queste neoplasie
congiuntivale ed in collirio per 12 set-
era l'escissione chirurgica, la criote-
Fig. 1: Neoplasia intraepiteliale congiun-
timane nell'occhio sinistro. Già dopo
rapia, la mitomicina C o il 5-fluorou-
tivale (CIN)
14 giorni dall'inizio del trattamento si
racile. Questi trattamenti hanno però
è evidenziata la scomparsa della
delle complicazioni post chirurgiche
lesione mostrando che l'interferone
e delle reazioni avverse tossiche ocu-
somministrato sia per via sottocon-
lari. Gli interferoni rappresentano un
giuntivale che sotto forma di collirio
efficace modalità di trattamento.
sono delle alternative al trattamento
In uno studio condotto da Hua Yang
et al. (2004) si è studiato l'effetto del-
In uno studio condotto da Falco et al.
l'interferone alfa 2-β nel trattamento,
(2007) si è invece trattato un pazien-
per 4 giorni, delle micrometastasi
te affetto da papilloma congiuntivale
epatiche, in modelli murini con mela-
con l'interferone alfa 2-β. In questo
noma oculare. I topi erano stati divisi
studio è stato preso in considerazio-
in tre gruppi in base all'espressione
ne un uomo di 45 anni che presenta-
delle loro linee cellulari melanomiche,
va un occhio rosso approssimativa-
determinate alla citometria. Sono
mente da sei mesi. Alla lampada a
stati resi deficitari di cellule Natural
Fig. 2: Papilloma congiuntivale
fessura si è evidenziata una lesione
killer tramite iniezione sottocutanea
to della congiuntiva. Tradizionalmen-
suggestiva di papilloma congiuntiva-
di anti-asialo GM1. E'stato determi-
te la CIN viene trattata con escissio-
le. Il paziente è stato trattato con IFN
nato istologicamente il numero di
ne chirurgica e crioterapia (Albert et
alfa 2-β (1,000,000 UI/mL) per via
micromestastasi epatiche, prima del-
al., 1992). Le recidive sono del 53%
topica. Dopo due settimane la lesio-
l'inoculazione per via intraperitonea-
quando, da studi patologici, vi è un
ne era regredita. Lo studio ha porta-
le di IFN alfa 2-β (20,000 UI/mL). Al
coinvolgimento del margine ed un 5%
to alla seguente conclusione: l'IFN
quarto giorno si è evidenziato una
di recidive quando il margine è inden-
alfa 2-β ha mostrato di essere effica-
diminuzione delle linee cellulari mela-
ne (Erie et al., 1986). Altri trattamen-
ce nel trattamento del papilloma con-
nomiche, un decremento delle micro-
ti sono la radiazione β, la mitomicina
giuntivale e nella neoplasia congiun-
metastasi epatiche, causate da
C e il 5 fluoro uracile. Queste terapie
tivale intraepiteliale (CIN).
un'aumentata apoptosi, un incre-
possono causare sulla superficie
Il papilloma congiuntivale è un tumo-
mento sia del numero delle cellule
oculare infiammazione, epiteliopatia
re squamocellulare causato dall'infe-
Natural Killer che del loro tempo di
e deficienza delle cellule limbari
zione da Papillomavirus umano (tipi
sopravvivenza, mostrando la loro atti-
(Dudney et al., 2004).
6 e 11). Può essere penducolato o
vazione a livello epatico intrinseco e
Al paziente venne somministrato IFN
sessile (Fig. 2); quello peduncolato
conseguentemente una riduzione
alfa 2-β (1,000,000 UI/mL) per via
può presentarsi per trasmissione
delle meatastasi epatiche. Conclu-
topica 4 volte al giorno. Dopo 15 gior-
madre-figlio alla nascita o anni dopo.
dendo, l'interferone alfa 2-β è un vali-
ni di trattamento si è osservato un
Possono essere multipli e talvolta
do trattamento per le metastasi del
incremento del volume della neopla-
bilaterali, sono per lo più localizzati
melanoma oculare.
sia, secondario ad una reazione
nella congiuntiva palpebrale nel for-
Il melanoma oculare è una neofor-
immune locale. Ai successivi control-
nice o nella caruncola. Il trattamento
mazione, cioè una massa cellulare in
li vi è stata una netta riduzione della
delle lesioni piccole non sempre è
crescita incontrollata, che origina
massa neoplastica, fino alla sua com-
necessario perché spesso si risolvo-
dalle cellule pigmentate dell'occhio
pleta eradicazione dopo 60 giorni.
no spontaneamente. Le lesioni più
(Fig. 3); è la più comune forma tumo-
Dopo 6 mesi, la totale regressione del
grandi sono trattate con l'escissione
rale che colpisce questo organo e si
CIN persisteva e non si sono notati
chirurgica o la crioterapia. Le alter-
presenta in circa 7 casi su 1.000.000.
segni di recidive.
native terapeutiche, per il trattamen-
Può svilupparsi sull'iride, sul corpo
ciliare e, soprattutto, sulla coroide edè particolarmente pericoloso in quan-to metastatizza molto facilmente. Ilmelanoma, che origina dai melano-citi congiuntivali, è estremamenteraro (meno del 2% di tutti i tumori mali-gni oculari), con una incidenza com-presa tra 0.024 e 0.052 nuovi casiogni 100.000 abitanti, pari a circa1/40 di quella dei melanomi uveali. Lapatogenesi di questo tumore è statasempre fonte di controversie; attual-mente si considera che esso origini
Fig. 3: Melanoma oculare
nel 75% dei casi da una melanosiacquisita primitiva (MAP), mentre nel
le; questo evento si verifica 50% dei
alfa 2-β anche per il trattamento del
restante 25% da un nevo congiunti-
casi di MAP che presentano atipie
linfoma congiuntivale bilaterale, trat-
vale pre-esistente o de novo. La dia-
cellulari all'esame istologico. Nelle
tamento eseguito da Ross et al.
gnosi differenziale tra melanoma
lesioni con un aspetto morfologico
(2004) in un paziente con riacutizza-
congiuntivale ed altre lesioni pig-
francamente benigno l'approccio dia-
zione del linfoma non-Hodgkin. In
mentate benigne (nevo, melanosi,
gnostico si basa sulla valutazione cli-
questo studio è stato riportato l'effet-
melanocitosi) o pre-cancerose
nica e sulla documentazione fotogra-
to sistemico benefico del trattamento
(melanosi acquisita primitiva) si basa
fica, ripetute e confrontate nel tempo.
con interferone alfa 2-β (1,500,000
essenzialmente sulla storia clinica,
Nelle lesioni dubbie di piccole dimen-
UI/mL), somministrato per via intrale-
morfologia della lesione e reperto
sioni è consigliata l'escissione chirur-
sionale per 10 volte nelle 5 settima-
gica in toto e la valutazione istologi-
ne. I risultati sono stati una scompar-
L'incidenza del melanoma è maggio-
ca. Nelle lesioni di maggiore dimen-
sa delle lesioni congiuntivali, post-
re nella età di mezzo, mentre è raro
sione è preferibile eseguire biopsie
auricolari, e facciali nei 3 mesi dall'i-
nei primi anni di vita e nell'adole-
multiple di aree con diversa morfolo-
nizio del trattamento; i linfonodi ingui-
scenza in cui è frequente il riscontro
nali si sono ridotti di volume ed il
dei nevi. Il melanoma pigmentato è
Nei melanomi a localizzazione sfa-
paziente ha riportato un migliora-
anche facilmente differenziabile,
vorevole si preferisce eseguire un'a-
mento della salute ed una diminuzio-
mediante valutazione al biomicro-
sportazione chirurgica totale della
ne dell'affaticamento. Questi risultati
scopio, da quelle lesioni a sede scle-
lesione con ampio margine di sicu-
si sono mantenuti fino all'ultimo con-
rale (melanocitosi oculare o oculo-
rezza ed associare la crioterapia o la
trollo (6 mesi) mostrando che il trat-
dermica) che creano una pseudo pig-
tamento con IFN alfa, per via topica,
mentazione congiuntivale.
Quest'ultima utilizza isotopi beta
nel linfoma congiuntivale determina
Tra le lesioni pigmentate della con-
emittenti, quali lo Stronzio-90 ed il
la scomparsa del tumore ed ha un
giuntiva la più importante è la mela-
Rutenio-106, che per le loro caratte-
effetto benefico sistemico.
nosi acquisita primitiva (MAP). Si trat-
ristiche energetiche, consentono di
Il linfoma congiuntivale è un tumore
ta di una lesione piatta, quasi sempre
somministrare alte dosi a livello della
che si presenta normalmente in età
monolaterale, che colpisce prevalen-
congiuntiva con risparmio del cristal-
adulta avanzata, con irritazione o
temente pazienti di media età (Fig. 4).
lino (meno del 5% della dose totale).
edema non associato a dolore (Fig.
Essa può aumentare di dimensioni o
La mortalità a 5 anni varia dal 14% al
5). I linfociti normalmente sono pre-
modificare la propria pigmentazione
27%; a 10 anni è del 30% circa. I fat-
senti nella sostanza propria, cosicché
nel tempo ma, soprattutto, può tra-
tori di rischio statisticamente signifi-
sformarsi in melanoma congiuntiva-
cativi sulla mortalità sono la localiz-zazione sfavorevole (mortalità dop-pia rispetto alle altre localizzazioni),la presenza di cellule miste, fusate edepitelioidi (mortalità tripla rispetto allasola cellularità fusata), la multifoca-lità (mortalità quintupla rispetto alleforme monofocali). Il grado di inva-sione profonda del tumore determinauna mortalità più elevata, soprattuttonel gruppo di pazienti con tumore insede sfavorevole.
E' stato somministrato l'interferone
Fig. 4: Melanosi acquisita primitiva (PAM)
Fig. 5: Linfoma congiuntivale
la congiuntiva, al pari di sede linfati-
l'inteferone gamma agisca sull'au-
via sottocongiuntivale. Gli interferoni
che extranodali, può essere la sede
mento dell'espressione delle mole-
sono un valido trattamento nelle neo-
dello sviluppo di lesioni linfoprolifera-
cole CD80 in linee cellulari di mela-
tive con uno spettro di manifestazio-
noma oculare, come immunostimola-
ni, dall'iperplasia reattiva benigna
tore e riscontrando comunque la
all'iperplasia atipica, al linfoma. Le
necessità di formulare ulteriori studi
interferoni, tumori congiuntivo-cor-
lesioni benigne e maligne mostrano
in questo ambito.
caratteristiche simili e non è possibi-
Gli effetti tossici degli interferoni com-
le distinguerle dal punto di vista clini-
prendono neutropenia, anemia,
co. Talvolta, l'iperplasia reattiva
trombocitopenia, aumento dei livelli
Albert D.M. et al.: Treatment of metastatic uvealmelanoma: review and recommendations.
nasconde la trasformazione in linfo-
sierici di transaminasi e sintomi gene-
Surv. Ophthalmol., 1992; 36: 429-438
ma. La maggior parte dei linfomi con-
rali simil-influenzali come febbre,
Beutner K.R.: Valacyclovir: A review of its anti-
giuntivali è originata da cellule B con
malessere, mialgie ed affaticamento,
viral activity, pharmacokinetic properties, andclinical efficacy. Antiviral Res., 1995; 28:281-
un coinvolgimento sistemico del 30%
nausea e diarrea. La citopenia tende
dei casi (Kanski, 2004). I segni sono
a migliorare se il dosaggio di interfe-
Boden D. et al.: Resistance to human immu-
caratterizzati da infiltrati a crescita
rone viene ridotto o il farmaco sospe-
nodeficiency virus type 1 protease inhibitors.
Antimicrob. Ag. Chemother., 1998; 28: 281-288
lenta, mobili color rosa, nel fornice
so. Fra gli effetti collaterali dell'inter-
Damien S. et al.: Intraocular complications of
inferiore o sulla superficie epibulba-
ferone di tipo alfa sono stati anche
IFN-α and ribavirin therapy in patient with chro-
re, anche in modo bilaterale. La lesio-
riportati depressione e tendenza al
nic viral hepatitis C. World J. Gastroenterol.,2007; 13: 3137-3140
ne può essere localizzata sulla con-
Dudney B.W. Malecha M.A.: Limbal stem cell
giuntiva o associata a coinvolgimen-
Effetti collaterali meno comuni sono
deficiency following topical mitomycin C treat-
to orbitario. I trattamenti possibili
iperglicemia, infarto del miocardo,
ment of conjunctival-corneal intraepithelialneoplasia. Am J. Ophthalmol., 2004; 137: 950-
comprendono la radioterapia, la che-
cardiomiopatia, emorragie ed occlu-
mioterapia, l'escissione, la criotera-
sioni venose e arteriose retiniche,
Erie J.C., Campbell R.J., Leisegang T.J.:
pia e l'iniezione locale di interferone
sindrome di Vogt-Koyanagi-Harada,
Conjunctival and corneal intraepithelial andinvasive neoplasia. Ophthalmology., 1986; 93:
panuveiti, neuropatia ottica ischemi-
L'interferone beta-1α e beta-1β sono
ca bilaterale, retinopatia ipertensiva,
Falco L.A., Gruosso P.J., Skolnick K., Bejar L.:
indicati per il trattamento della scle-
distacco retinico, calo visivo impor-
Topical interferon alpha 2 beta therapy in themanagement of conjunctival papilloma. Opto-
rosi multipla recidivante e sono stati
tante (Damien et al., 2007), reazioni
metry., 2007; 78:162-166.
studiati anche per il trattamento del
acute di ipersensibilità e patologie
Fujioka M., Sakamoto M., Azumi A., Kanoma-
melanoma maligno congiuntivale con
ta N.: A case of conjunctival malignant mela-noma treated with subconjunctival injection of
le caratteristiche cliniche prima
Da studi fino ad ora condotti si è evi-
interferon beta efficacy and side effects. Nip-
descritte, da Fujioka et al. (2006). E'
denziato come gli interferoni abbiano
pon Ganga Gakkai Zasshi., 2006; 110: 51-57
stato trattato un paziente di 44 anni
notevoli capacità di riduzione e di
Hall C.B. et al.: Aerosolized ribavirin treatmentof infants with respiratory syncytial viral infec-
affetto da melanoma maligno con-
scomparsa dei tumori congiuntivo-
tion: A randomized double-blind study. N. Engl.
giuntivale con interferone β
corneali determinando un nuovo
J. Med., 1983; 308: 1443-1449
(3,000,000 UI/mL) somministrato con
approccio nel trattamento di queste
Huerva V., Sanchez M.C., Mangues I.: Tumor-volume increase at beginning of primary treat-
iniezione sottocongiuntivale per 22
neoplasie. Inoltre, gli effetti collatera-
ment with topical interferon alpha 2-β in a case
volte. Sei mesi dopo la fine del trat-
li, sopra menzionati, non si sono veri-
of conjunctive-cornea intraepithelial neoplasia.
tamento il melanoma è diminuito. Gli
ficati in pazienti che hanno sommini-
Ocul. Pharmacol. Ther., 2007; 23: 143-145Kanski J.J.: Oftalmologia clinica. Milano: Else-
effetti collaterali verificatesi durante il
strato l'interferone per via topica tran-
vier Italia. Cap. 4, 2004; p/p. 92-93
trattamento sono stati: erosione del-
ne lievi disturbi che sono scomparsi
Kobayashi A., Yoshita T., Uchiyama K., Shirao
l'epitelio corneale, incremento dello
appena terminato il trattamento.
Y., KitagawaK., Fujisawa A., Tseng S.C.: Suc-cessful managment of conjunctival intrae-
spessore corneale, gonfiore palpe-
Studi su larghe popolazioni con un
pithelial neoplasia by interferon alpha 2-b. Jpn.
brale, congestione congiuntivale,
lungo controllo, migliorerebbe la valu-
J. Ophthalmol., 2002; 46: 215-217
emorragia sottocongiuntivale e
tazione sul rischio di effetti collatera-
Mulcahy K.A., Alexander S., Platts K.E., Ward-le C., Sisley K., Rennie I.G., Murray A.K.:
disfunzione epatica. Tutti gli effetti
li supplementari ed i tassi di ricadute.
CD80-mediated induction of immunostimula-
collaterali erano transitori e sono
tion in two ocular melanoma cell lines is aug-
scomparsi con la sospensione della
mented by interferon-gamma. Melanoma Res.,2002; 12:129-138
cura. La terapia locale con Interfero-
Sono stati riportati gli effetti degli
Ross J.J., Tu K.L., Damato B.E.: Systemic
ne β per via sottocongiuntivale per il
interferoni sulle varie neoplasie ocu-
remission of non-Hodgkin's lymphoma after
trattamento del melanoma congiunti-
lari congiuntivo-corneali e gli effetti
intralesion interferon alpha-2β to bilateralconJunctival lymphomas. Am. J. Ophthalmol.,
vale, ha dimostrato un eccellente
collaterali, presi da vari studi condot-
2004; 138: 672-673
ti su pazienti e modelli murini. Si è
Yang H., Dithmar S., Grossniklaus H.E.: Inter-
L'interferone gamma è stato di contro
dimostrata l'efficacia degli interferoni
feron α2b decreases hepatic micrometastasisin a murinr model of ocular melanoma by acti-
studiato da Mulcahy et al. (2002) nel
come valido trattamento nei tumori
vation of intrinsic hepatic natural killer cells.
trattamento del melanoma oculare.
congiuntivo-corneali, con effetti col-
Invest. Ophthalmol. Vis. Sci., 2004; 45: 2056-
Questo studio ha evidenziato come
laterali transitori se somministrati per
Cheratite da abuso di anestetici.
N. Pescosolido*, V. Pescosolido*, D. Impallara**
Università "La Sapienza" - Roma Ateneo Federato delle Scienze delle Politiche Pubbliche e Sanitarie - I Facoltà di Medicina e Chirurgia
Dipartimento di Scienze dell'Invecchiamento*, Dipartimento di Scienze Oftalmologiche**
sono commercializzati sotto forma di
Gli anestetici locali possono fonda-
sale cloridrato, maggiormente idrosolu-
mentalmente essere suddivisi in 2 gran-
bile (Butterworth et al, 1990).
di gruppi: quelli somministrabili topica-
A contatto con fluidi biologici, come le
mente e quelli iniettabili.
lacrime, si verifica la liberazione della
La funzione essenziale di questo grup-
forma non ionizzata di queste moleco-
po di farmaci e' quella di bloccare la con-
le che e' in grado di penetrare meglio
duzione dell'impulso nervoso aumen-
nei tessuti come la cornea.
tando la soglia di eccitazione elettrica,
Gli anestetici usati solitamente in clini-
riducendo contemporaneamente la
ca presentano in genere una bassa tos-
Fig. 1: Formula di struttura degli anesteti-
permeabilità al sodio e rallentando la
sicita' a livello oculare e sistemico. La
ci locali
propagazione dell'impulso nervoso. Il
loro durata di azione e' di solito suffi-
loro effetto e' transitorio, con completo
cientemente prolungata nel tempo,
Possono verificarsi raramente, a segui-
recupero funzionale e assenza di danni
sono abbastanza stabili in soluzione e
to di assorbimento attraverso mucose
fisiologici permanenti a carico dei neu-
interferiscono scarsamente con altri far-
o cute danneggiata, reazioni sistemi-
roni interessati (Stoelting et al, 1999).
maci. Gli anestetici locali come la lido-
che con fenomeni di eccitazione del
La rapidità con cui si instaura l'aneste-
caina sono comunemente usati per via
sistema nervoso centrale, nausea,
sia e' correlata direttamente al diame-
endovenosa nel trattamento delle arit-
vomito e talora, contemporaneamente,
tro, alla mielinizzazione e alla velocità
mie cardiache. Somministrati local-
depressione del sistema cardiocircola-
di conduzione del nervo (Catterall,
mente per iniezione possono avere
torio con pallore, sudorazione e ipoten-
effetti collaterali sull'apparato cardiova-
sione. E' inoltre possibile l'insorgenza
Il meccanismo di azione e' da mettere
scolare (aritmie) e sul sistema nervoso
di aritmie e di metaemoglobinemia
in relazione alla diminuzione della per-
centrale. A dosi tossiche provocano
(Scott et al, 1989).
meabilita' delle cellule nervose agli ioni
vasodilatazione e diminuiscono la con-
Gli anestetici somministrati topicamen-
sodio. In questa maniera viene ostaco-
trattilità miocardica fino ad arrivare, nei
te possono facilitare, a causa delle alte-
lato il raggiungimento della soglia
casi estremi, all'arresto cardiaco (Clark-
razioni dell'epitelio corneale, la pene-
necessaria per l'insorgenza del poten-
son et al, 1985).
trazione di altri farmaci instillati nel for-
ziale di azione.
I fenomeni tossici a livello del sistema
nice congiuntivale.
A livello biochimico gli anestetici locali
nervoso centrale iniziano con brividi,
Questo gruppo di anestetici trova impie-
possono raggrupparsi in due categorie
tremori e convulsioni; assai raramente
go nell'anestesia di superficie di cornea
strutturali: quelli con un legame esteri-
può comparire depressione del sistema
e congiuntiva. Infatti, tale tipo di ane-
co fra il gruppo aromatico e la catena
nervoso centrale con collasso respira-
stesia determina una sufficiente anal-
alifatica intermedia (aventi come pre-
gesia che permette di effettuare alcuni
cursore l'acido para-aminobenzoico) e
Gli anestetici locali sono controindicati
esami come la tonometria e alcuni tipi
quelli con un legame amidico (aventi
in caso di ipersensibilità individuale
di interventi terapeutici quali la rimozio-
come precursore l'anilina) (Miller et al,
accertata verso gli anestetici di questo
ne di suture e di corpi estranei.
2001) (Fig. 1).
gruppo. Somministrare con cautela a
In generale, questi farmaci sono in
Gli anestetici del primo gruppo sono
pazienti con alterata funzionalità car-
grado di produrre una sufficiente ane-
metabolizzati tramite idrolisi del legame
diocircolatoria o epatica (Reiz et al,
stesia corneale entro un minuto dall'in-
esterico ad opera delle plasma-estera-
stillazione; la durata dell'anestesia può
si. Gli anestetici derivati dalle amidi ven-
essere prolungata, se necessario, con
gono invece metabolizzati a livello epa-
In rapporto agli anestetici sotto forma di
tico ed escreti in parte con la bile e in
colliri spesso può insorgere bruciore al
Gli anestetici topici sono in grado di con-
piccola parte, come tali, nelle urine. Nei
momento dell'instillazione. I fenomeni
sentire l'espletamento di alcune proce-
soggetti che presentano bassi livelli di
di sensibilizzazione dovuti agli aneste-
dure terapeutiche e diagnostiche come
colinesterasi plasmatica possono
tici possono presentarsi ad una secon-
la rimozione di corpi estranei corneo-
manifestarsi effetti tossici. Usualmente
da applicazione del prodotto. In caso di
congiuntivali, la rimozione di suture cor-
gli anestetici locali derivati dall'anilina
allergia ai conservanti può essere utile
neali, la piccola chirurgia della con-
sono scarsamente solubili in acqua e
l'impiego dei preparati monodose.
giuntiva, la chirurgia del cristallino, la
paracentesi in camera anteriore, il son-
paziente si presentava a visita di con-
trattano le cheratiti da abuso di aneste-
daggio e l'irrigazione delle vie lacrima-
trollo e veniva rilevato un ritardo di rie-
tici topici, questa patologia è ancora
li, la biopsia congiuntivale, la tonome-
pitelizzazione in entrambi gli occhi e
un'entità rara (Neetens et al, 1977;
tria, la gonioscopia, il test di Schirmer,
dopo altri 5 giorni Egli stesso, in un'ul-
Penna et al,1986).
la gonioscopia e la biomicroscopia con
teriore controllo, riferiva scomparsa
La diagnosi è difficile da stabilire dal
lente a contatto, l'elettroretinografia, il
della sintomatologia dolorosa.
momento in cui i pazienti negano l'uti-
trattamento laser.
Venivano asportate dunque, dopo 17
lizzo dei farmaci anestetici stessi ed i
Gli anestetici ad uso topico commer-
giorni dall'intervento, le lenti a contatto
medici non sospettano un abuso di que-
cializzati in Italia sono il benoxinato clo-
in seguito a visita di controllo dove si
st'ultimi, e perché la presentazione cli-
ruro 0.4% (ossibuprocaina) e la tetra-
constatava in entrambi gli occhi la com-
nica della patologia è simile ad altre
caina 0.5% - 1%.
pleta riepitelizzazione corneale. Alla
malattie corneali (Pharmakakis et al,
Il benoxinato è un derivato dell'acido
fine di questo controllo al paziente veni-
2002; Chern et al, 1996); inoltre la pro-
benzoico che ha il vantaggio di posse-
va prescritta come terapia una pomata
gnosi è strettamente correlata alla velo-
dere, oltre all'effetto anestetico, anche
antibiotica (Tetraciclina + Sulfametiltia-
cità della diagnosi, soprattutto per
una certa attività antibatterica. L'effetto
zolo) da applicare una volta al giorno ed
quanto riguarda la riabilitazione visiva
anestetico inizia nell'arco di 10-20
un collirio naturale a base di aloe tre
(Rosenwasser et al, 1990; Webber et
secondi dalla somministrazione e può
volte al giorno.
durare fino a 20 minuti. Il benoxinato
Successivamente, il pazienteche auto-
Il procedimento diagnostico oltre a
cloruro è incompatibile con il nitrato di
nomamente continuava ad instillare fre-
basarsi su un'accurata visita oculistica
argento, i sali di mercurio e le sostanze
quentemente l'analgesico, veniva visi-
si avvale anche di specifiche procedu-
tato dopo circa 33 giorni dall'intervento
re come tamponi messi in coltura su
Anche la tetracaina fa parte degli este-
ed a livello obiettivo in entrambi gli occhi
determinati terreni, biopsie corneali ed
ri di derivazione dall'acido para-amino-
si presentava melting corneale, cioè
esami immunologici; un ruolo fonda-
benzoico. Determina una temporanea
una necrosi su base colliquativa della
mentale altresì lo riveste un'attenta rac-
ma ottima anestesia della cornea. Non
cornea stessa. Era avvenuta una tra-
colta anamnestica; infatti, i pazienti
provoca vasocostrizione a livello ocu-
sformazione del tessuto in una massa
molto spesso hanno una storia di pre-
liquida e viscosa in seguito alla dige-
cedenti o contemporanei problemi psi-
L'effetto anestetico inizia nell'arco di 10-
stione delle cellule; questo fenomeno è
chiatrici e mentali con associato un
20 secondi e può durare fino a 20 minu-
tipico delle cellule del sistema nervoso
abuso di sostanze psicoattive come
ti. La tossicità è leggermente superiore
centrale che vanno incontro a danni
droghe o alcool (Pharmakakis et al,
a quella del benoxinato ma l'effetto ane-
ipossici (Choi, 1996).
stetico e' superiore.
Veniva così effettuato un trapianto cor-
Alcune teorie sono alla base dell'abuso
neale in OS in seguito al quale recupe-
di anestetici topici, come ad esempio in
Caso Clinico
rava 7/10 mentre l' OD conservava un
soggetti con un passato caratterizzato
Il paziente di sesso maschile ha ese-
visus di 4/50.
dal consumo di sostanze psicoattive e
guito in ambito ambulatoriale privato un
È da considerarsi fondamentale, come
malattie psichiatriche si è riscontrato
intervento di PRK per correggere il suo
nesso di causalità patogenetica, la
una minore soglia di sopportazione del
difetto di vista rappresentato da OD
posologia del farmaco anestetico topi-
dolore che ha indotto loro stessi per
+2.00 cil ax 90 – OS +2.25 cil ax 90.
co, in quanto il paziente è ricorso all'au-
l'appunto ad un abuso di anestetici topi-
A fine intervento venivano applicate
tomedicazione abusando del farmaco
ci (Dornic et al, 1998). Si viene a crea-
lenti a contatto terapeutiche allo scopo
stesso, contro la prescrizione tempora-
re quindi una sorta di circolo vizioso tra
di ridurre l'esposizione dei nervi cor-
le inizialmente espressa dal chirurgo
abuso di farmaci per alleviare il dolore
neali e quindi ridurre il dolore.
(sette giorni).
e danno corneale stesso, in modo da
In seguito all'intervento gli viene pre-
rendere ulteriori danni corneali suscet-
scritta una terapia domiciliare con un
tibili di terapie con posologia maggiore,
collirio associato di cortisonico ed anti-
I tentativi dell'uomo di alleviare il dolo-
fin quando l'effetto antidolorifico degli
biotico (Desametasone 0.3% - Tobra-
re risalgono all'inizio della storia e sono
anestetici topici è ridotto notevolmente,
micina 0.1%) da instillare ogni 4 ore in
basati dalle conoscenze che si sono tra-
aumentando di conseguenza il dolore
entrambi gli occhi ed un antidolorifico
mandate riguardo l'utilizzo di determi-
(Grant et al, 1994).
(Acido Meclofenamico 200 mg) per os
nate piante o erbe medicinali (Gold-
Clinicamente la cheratite da abuso di
da prendere subito dopo l'intervento e
anestetici topici si presenta con un per-
dopo 5 ore. Inoltre, un ulteriore collirio
La continua ricerca di sostanze anal-
sistente e completo difetto dell'epitelio
anestetico a base di Ossibuprocaina
gesiche o anestetiche ha portato a
corneale ed un tipico infiltrato stromale
cloridrato 0.4% veniva prescritto, in
notevoli approcci nei confronti del dolo-
a forma di anello (Chen et al, 2004) (Fig.
caso di dolore, in entrambi gli occhi con
re, però rivestono un ruolo importante
2). La ripetuta somministrazione ritarda
posologia di 2 gocce, seguite da altre 2
ovviamente anche i corrispettivi pro-
la cicatrizzazione e produce abrasioni
gocce dopo 1 minuto.
blemi legati al loro abuso.
superficiali, punteggiature sull'epitelio
A distanza di 10 giorni dall'intervento il
Sebbene ci siano numerosi lavori che
corneale e formazione di un anello bian-
cereus, cheratite da Herpes Simplex,
Prima di iniziare il trattamento è stato
cheratite da Capnocytophaga e la rea-
effettuato un tampone e messo in col-
zione da esotossine di batteri Gram-
tura il materiale prelevato dai fornici
negativi (Solomon et al, 1996).
congiuntivali, dalle palpebre e dalla cor-
Per tutti questi motivi è essenziale
nea. Il risultato è stato negativo ed ha
escludere un problema infettivo attra-
escluso definitivamente un problema
verso prelievo di materiale con tampo-
ni e messo in coltura su determinati ter-
Nonostante la negatività della coltura,
reni prima di porre diagnosi di cherati-
una profilassi antibiotica è stata fatta
Fig. 2: Sinistra: infiltrato stromale a forma
te da abuso di anestetici topici.
con 0.3% di ciprofloxacina sei volte al
di anello
La letteratura offre numerosi lavori a tal
giorno. Inoltre, si è proceduto con lubri-
Destra: ingrandimento dello stesso
riguardo ma in relazione alla sua recen-
ficazione della cornea dell'occhio di
co giallastro nello stroma corneale
te pubblicazione ed alla completezza
destra, bendaggio e multipli tentativi di
attorno all'area danneggiata (Varga et
dei dati raccolti, abbiamo deciso di rela-
applicare lenti a contatto terapeutiche.
zionare il nostro caso clinico al lavoro
Nonostante tutto ciò le condizioni del
La formazione di un infiltrato a forma di
di Katsimpris et al. del 2007. Questo
paziente non miglioravano e dopo cin-
anello ha alla base una teoria di una
case report prevede l'evoluzione clini-
que giorni di ospedalizzazione si è opta-
risposta antigene –anticorpo che pro-
ca di cinque pazienti con cheratite da
to per la scelta chirurgica dell'occhio
vocherebbe una alterazione dell'archi-
abuso di anestetici topici.
destro che ha visto l'applicazione di una
tettura citoscheletrica corneale, disgre-
Tutti questi pazienti erano uomini con
membrana amniotica ed innesto scle-
gando i filamenti di actina presenti, pro-
un'età media di 38.2 anni e l'anestetico
rocorneale da parte dell'altro occhio.
vocando la morte di cellule all'interno
topico più comunemente coinvolto era
Per alleviare il dolore è stato prescritto
dello stroma, dato dimostrato dalla
la proparacaina. Abbiamo altresì deci-
75 mg di meperidina i.m. ogni notte
microscopia elettronica che mostra una
so di menzionarne più in particolare
prima di dormire e acetaminofene con
perdita dell'estensione cellulare e del-
uno, il più significativo, poiché rispec-
codeina per os ogni otto ore.
l'adesività delle cellule al substrato sul
chia la classica presentazione ed evo-
Nel giro di tre mesi il difetto epiteliale
margine epiteliale (Dass et al, 1988);
luzione della patologia stessa, ed inol-
era completamente guarito lasciando
inoltre l'abuso di anestetici topici causa
tre perché presenta delle analogie con
una cicatrice al centro della cornea.
la perdita dei microvilli corneali, contri-
il nostro caso clinico.
L'acuità visiva corretta (BCVA) del
buendo all'aumento della desquama-
Un uomo di 35 anni è stato visitato pres-
paziente in quel momento era di 1/10.
zione e morte cellulare, ben visibile alla
so il P.S. subito dopo un episodio di che-
Le condizioni del paziente dopo due
scansione microscopica elettronica
ratite da ultravioletti in entrambe gli
anni di controlli sono rimaste stabili.
con polimorfismo endoteliale, necrosi
occhi, risultato di una prolungata sal-
È molto importante sottolineare che il
endoteliale focale e numerosi processi
datura a ferro presso la sua postazione
paziente, nella raccolta anamnestica,
filamentosi emergenti da anormali
presentava una storia di abuso di alcool
spazi intercellulari; inoltre è ben evi-
È stata prescritta una terapia con Clo-
e disturbi psichiatrici.
dente la perdita di ancoraggio delle cel-
ramfenicolo – Desametasone collirio ed
Infine, sottolineiamo come nel lavoro di
lule apicali dalle giunzioni intercellulari
è stato bendato.
Katsimpris et al del 2007 è stata effet-
endoteliali (Risco et al, 1992).
A seguito di questo evento, dopo una
tuata una consulenza psichiatrica in
La tossicità dei differenti anestetici è
settimana, il paziente stesso si è reca-
tutti e cinque i casi clinici; sono stati
diversa e dipende dalle proprietà di
to dal suo oculista di fiducia per l'inten-
riscontrati antecedenti o concomitanti
ognuno di essi: la tetracaina infatti sem-
so dolore che lo affliggeva. Quest'ulti-
problematiche psichiatriche (Tab. 1).
bra essere in-vivo quattro volte mag-
mo gli ha prescritto un anestetico topi-
Queste ultime andavano da veri e pro-
giormente tossica della proparacaina
co (proparacaina) da instillare in
pri disordini mentali, come psicosi bipo-
(Grant et al, 1994).
entrambi gli occhi una volta al giorno.
lari in un uomo di 45 anni con maggior-
Merita un discorso separato il concetto
A distanza di un mese il paziente è stato
mente predominanza depressiva e ten-
della diagnosi differenziale di questa
ricoverato completamente cieco in
denza al suicidio, evento che realizzò
patologia. Sebbene l'inizio della chera-
entrambi gli occhi.
una settimana dopo dal secondo rico-
tite da abuso di anestetici topici sia un
La cornea dell'occhio sinistro era colli-
vero presso il pronto soccorso oculisti-
difetto dell'epitelio corneale su uno stro-
quata e perforata, con estrusione di
ma non infiammatorio, la vera obietti-
contenuto. L'occhio destro invece pre-
Tentò il suicidio senza successo anche
vità clinica si ha in presenza di un infil-
sentava un'acuità visiva corretta
un altro paziente di 34 anni a distanza
trato a forma di anello. Quest'ultimo
(BCVA) di motu-mano alla distanza di
di circa sei mesi dal trattamento oculi-
però entra in diagnosi differenziale con
due metri, edema della congiuntiva ed
stico. Inoltre, il lavoro di Katsimpris et
la cheratite da Acanthamoeba (Phar-
un totale difetto corneale con interes-
al. del 2007 evidenzia come quattro
makakis et al, 2002).
samento colliquativo che dalla periferia
pazienti su cinque abusassero di
Altre possibili cause con un quadro cli-
stava interessando il centro della cor-
sostanze psicoattive come droghe
nico simile sono: cheratite da bacillo
oppure alcool.
ACUITA' VISIVA (decimi)
1° visita 2° visita
Tabella 1 : Dati clinici dei pazienti
(Katsimpris J.M., Sarantoulakou M. et al: Clinical findings in patients with topical anaesthetic abuse keratitis: a report of five cases. Klin.
Monatsbl. Augenheilkd, 2007;224:303-308)
M = maschio; OD = occhio destro; OS = occhio sinistro; UV = ultravioletti; NVG = glaucoma neovascolare; PSIC. = malattia psichiatrica;
AS = abuso di sostanze; MM = motumano; NLP = non percezione della luce; - = visita non effettuata
da un abuso di anestetici topici.
Dornic D.I., Thomas J.M. et al: Topical diclofe-nac sodium in the management of anesthetic
L'alta morbidità delle situazioni cliniche
Sebbene la cheratite da abuso di ane-
descritte e gli ampi lavori in letteratura
stetici topici sia un'entità rara, deve
1998;125:719-721Goldman P.: Herbal medicines today and the
a tal riguardo, evidenziano l'effetto tos-
essere considerata nella diagnosi dif-
roots of modern pharmacology. Ann. Intern.
sico potenziale dell'abuso da anesteti-
ferenziale quando si presenta un
Med., 2001;135:594-600Grant R.L., Acosta D.: Comparative toxicity of
ci topici e la gravità della sua prognosi.
paziente con un persistente difetto cor-
tetracaine, proparacaine and cocaine evaluated
In relazione a ciò è essenziale il lavoro
neale associato ad un infiltrato stroma-
with primary cultures of rabbit corneal epithelialcells. Exp. Eye Res., 1994;58:469-478
degli specialisti in Oftalmologia, che
le a forma di anello.
Katsimpris J.M., Sarantoulakou M. et al: Clinical
sono in dovere di informare sia i pazien-
È altresì da considerarsi necessaria
findings in patients with topical anaestheticabuse keratitis: a report of five cases. Klin.
ti che i colleghi medici, soprattutto quel-
una completa valutazione sistemica e,
Monatsbl. Augenheilkd, 2007;224:303-308
li del pronto soccorso, ed ai quali
soprattutto, psichiatrica poiché questa
Miller R.D., Katzung B.G.: Local Anesthetics. In:Basic and Clinical Pharmacology, 8th ed.
dovrebbe essere relativizzato l'utilizzo
cheratopatia tossica si associa molto
McGraw-Hill, 2001
dei farmaci stessi.
frequentemente a disturbi psichiatrici o
Neetens A., Martin J. et al: Iatrogenic breakdownof the corneal epithelium. Bull. Soc. Belge
A causa della difficoltà nella diagnosi di
ad abuso di droghe per via sistemica.
tale patologia, è grazie ad una accura-
Penna E.P., Tabbara K.F.: Oxybuprocaine kera-topathy: a preventable disease. Br. J. Ophthal-
ta raccolta anamnestica che è possibi-
mol., 1986;70:202-204
le risalire ad un abuso di farmaci stes-
Anestetici topici – Cheratite – Disturbi
Pharmakakis N.M., Katsimpris J.M., Melachri-nou M.P., Koliopoulos J.X.: Corneal complica-
si; quindi riteniamo che in questi casi,
della personalità
tions following abuse of topical anesthetics. Eur.
oltre ad una completa valutazione
J. Ophthalmol., 2002;12:373-8Reiz S., Nath S.:Cardiotoxicity of local anesthe-
sistemica dei pazienti sia necessaria
tic agents. Br. J. Anaesth., 1986;58:736
anche una valutazione psichiatrica,
Ansari H., Garibaldi D.C. et al: Anaesthetic
Risco J., Millar L.: Ultrastructural alterations in
abuse keratopathy as a manifestation of ocular
the endothelium in a patient with topical ane-
poiché nella maggioranza dei casi alla
Munchausen's syndrome. Clin. Experiment.
sthetic abuse keratopathy. Ophthalmology,
base dell'abuso di farmaci anestetici
Boljka M., Kolar G. et al: Toxic side effects of
Rosenwasser G.O., Holland S. et al: Topical ane-
topici c'è una storia di malattie psichia-
local anaesthtics on the human cornea. Br. J.
sthetic abuse. Ophthalmology, 1990;97:967-972
triche e/o abuso di sostanze psicoatti-
Scott D.B. et al: Acute toxicity of ropivacaine
Butterworth J.F., Strichartz G.R.: Molecular
compared to that of bupivacaine. Anesth. Analg.,
ve come alcool e droga.
mechanisms of local anestesia: A review. Ane-
Nel nostro caso specifico si è deciso di
sthesiology, 1990;72:711
Solomon A., Siganos C.S. et al: Presumed her-
Catterall W.A.: Structure and function of volta-
petic keratitis and topical anesthetic abuse. Acta
optare per una visita psichiatrica atta a
Ophthalmol. Scand., 1996;74:518-519
valutare la presenza di un disturbo della
Stoelting R.K.: Local Anesthetics. In: Pharma-
Chen H.T., Chen K.H. et al: Toxic keratopathy
cology and Physiology in Anesthetic Practice,
personalità con aspetti tossicomaniaci.
associated with abuse of low-dose anesthetic: a
3rd ed. Lippincott-Raven, 1999
case report. Cornea, 2004;23:527-529
Sugar A.: Topical anesthetic abuse after radial
Chern K.C., Meisler D.M. et al: Corneal ane-
sthetic abuse ans Candida keratitis. Ophthal-
Lo scopo di questo studio è stato quel-
mology, 1996;103:37-40
Varga J.H., Rubinfeld R.S. et al: Topical ane-
Choi D.W.: Ischemia-induced neuronal apopto-
sthetic abuse ring keratitis: report of four cases.
lo di descrivere le conseguenze clini-
sis. Curr. Opin. Neurobiol., 1996;6:667
Cornea, 1997;16:424-429
che indotte nella cornea di un pazien-
Dass B., Soong H. et al: Effects of proparacai-
Webber S.K., Sutton G.L. et al: Ring keratitis
ne on actin cytoskeleton of corneal epithelium.
from topical anaesthetic misuse. Aust. N. Z. J.
te, precedentemente trattato con PRK,
J. Ocul. Pharmacol., 1988;4:187-194
Source: http://www.iapb.it/IMG/pdf/2004-04-16.pdf
Der alternative Weg bei Hormonproblemen Erschienen im April 2003 in Natur & Heilen; München Was sind Gestagene?Ist Progesteron ein Gestagen?Produzieren Frauen in ihren Eierstöcken verschiedene Gestagene oder nur ein einziges? Die körpereigene Produktion von Hormonen In der ersten Hälfte des allmonatlich wiederkehrenden weiblichen Zyklus wird von wachsenden Follikeln in den Eierstöcken das Östrogen Oestradiol produziert. Als Follikel wird eine Eizelle bezeichnet, die von einem Eibläschen, das sie ernährt, umschlossen wird. Oestradiol regt in der ersten Zyklushälfte die Gebärmutterschleimhaut zum Wachstum an. Außerdem stehen die Zellen des Brustdrüsengewebes in ihrer Entwicklung unter seinem Einfluß, es sorgt für eine ausreichende vaginale Schleimproduktion und dirigiert das weibliche Lustempfinden. Nachdem eine Eizelle das sie umgebende Eibläschen verlassen hat (Eisprung) wird dieses zum sogenannten Gelbkörper. Der Gelbkörper ist für die Ausschüttung des Hormons Progesteron zuständig. Progesteron sorgt in der zweiten Zyklushälfte für die Auflockerung der Gebärmutterschleimhaut und bereitet sie auf die Einnistung einer befruchteten Eizelle vor. Wenn kein Eisprung stattgefunden hat, entsteht kein Gelbkörper und in einem solchen Fall wird vom weiblichen Körper auch kein Progesteron produziert.
Original articles Salmeterol response is not affected byb2-adrenergic receptor genotype in subjects with persistent asthma Eugene R. Bleecker, MD,a Steven W. Yancey, MS,b Leslie A. Baitinger, MS,b Lisa D. Edwards, PhD,b Michael Klotsman, PhD,b Wayne H. Anderson, PhD,b and Paul M. Dorinsky, MDb Winston-Salem and Research Triangle Park, NC Background: Recent studies suggest that there might be an